MONACO. Una tensione simile non penso di averla mai provata al Louis II (nella foto, www.asmonaco.com). Credo neppure all’epoca di quel Monaco-Real Madrid che, per me, rappresenta l’apice della storia del calcio biancorosso, nonostante fosse “solo” un quarto di finale. Questa volta la tensione era iniziata a salire già dal termine della partita contro il Bastia. Probabilmente, anzi, senza dubbio, perchè non ricordavo una doppia sfida europea in cui avremmo potuto festeggiare, anche perdendo in casa per 2-0 e poi, diciamolo, buona parte dei media francesi (e non solo) sognava la rimonta dell’Arsenal per continuare a criticare il Monaco.
Eppure, da agosto siamo considerati spacciati. Il giorno del sorteggio i grandi esperti pronosticavano una immediata eliminazione del Monaco. Dopo la sconfitta alla quarta giornata a Lisbona, il miglior augurio era il terzo posto. Con immenso dispiacere dei suddetti luminari, il girone lo abbiamo superato addirittura al primo posto. Un grande risultato diventato subito un’occasione per ricordarci che agli ottavi contro l’Arsenal non ci sarebbe stata storia. Anche dopo l’epico 3-1 dell’Emirates, buona parte della stampa considerava probabile una rimonta dell’Arsenal che, invece, non c’è stata.
Ai quarti ci siamo noi e abbiamo rischiato di esserci insieme al Bayer Leverkusen, a dimostrazione che forse il girone non era poi così semplice, vedendo anche i risultati in Europa League dello Zenit, con un piede e mezzo al prossimo turno, a differenza di tante “seconde” e “terze” blasonate che hanno già fatto le valigie.
Ci siamo arrivati ai quarti, ma quanta sofferenza! Non avrei pensato di soffrire così dopo un primo quarto d’ora in cui era stato il Monaco ad avere il predominio del gioco. Con il passare dei minuti, però, erano gli ospiti a conquistare campo e a siglare la rete che riapriva la partita. Sugli spalti, la tensione si respirava, eccome! Da una parte l’entusiasmo di essere ancora virtualmente qualificati, dall’altra la paura di subire altre due reti, paura reale poiché gli undici biancorossi in campo sbagliavano anche le cose più elementari.
Nel secondo tempo, i minuti scorrevano come ore… Sensazioni mai provate mi svuotavano il fisico: stanchezza, mal di testa, come se la partita la giocassi anche io. Nel momento in cui sembravamo in grado di resistere all’urto inglese, arrivava, su un errore di Kurzawa, la rete dello 0-2 festeggiata con troppo entusiasmo da un gruppo di tifosi inglesi presenti in curva del Monaco.
Gli ultimi minuti diventavano un patimento. Tutti in piedi a difendere con i denti un risultato storico che veniva messo in cassaforte da un epico Subasic. Al termine di cinuqe lunghissimi giri di lancette (a me sono sembrati sette o otto), l’arsenale inglese alzava bandiera bianca. Era finita, finita per davvero. Undici anni dopo, il Monaco tornava ai quarti di finale della massima competizione europea, dove troverà, tra le altre, il PSG, vittorioso sul Chelsea. La Waterloo inglese era servita.
La sconfitta lasciava spazio alla gioia, così come accadde per il Bayern che nel 2013 perse sì 2-0 in casa contro l’Arsenal, ma alzò la coppa qualche settimana dopo. Ma lasciamo da parte i sogni proibiti… Ora spazio ai quarti.. e comunque vada.. nous chanterons!