Real Madrid-Villarreal 1-1: la trappola perfetta di Marcelino

Real-Madrid-Villarreal-1-1

Dopo le premesse della vigilia, ma soprattutto le polemiche filo-barcelloniste per la scelta di Marcelino di cambiare sette uomini rispetto all’undici titolare di Salisburgo, il Submarino amarillo strappa il suo quarto punto di sempre al Santiago Bernabéu, dove non pareggiava da otto anni e mezzo, durante i quali ha lasciato per strada diciotto punti. Il tecnico del Villarreal imbriglia le redini a Re Carlo cambiando le carte in tavola: rispetto all’anno scorso rinuncia al trivote e accentra il raggio d’azione degli esterni in fase difensiva, grazie a questa mossa riapre la Liga (adesso il Barcellona dipende nuovamente da se stesso).

Carlo Ancelotti non riserva sorprese in formazione: se il giovane Lucas Silva si fa spazio tra Kroos e Isco, il tridente offensivo è il solito Bale, Cristiano Ronaldo e Benzema. Marcelino invece, come già preannunciato in settimana e in piena regola con quanto visto nell’ultimo mese, fa largo uso alle rotazioni inserendo Bailly e Dorado nel cuore della difesa, il canterano Sergio Marcos (155 minuti in massima serie) in regia, Moi Gómez e Joel Campbell sulle ali, Giovani e Gerard Moreno in attacco, in pratica otto titolari in panchina. Ma le seconde linee hanno voglia e personalità per mettersi in mostra, tanto che in un primo tempo orfano di reti – e al Bernabéu non accadeva dalla Supercoppa spagnola in agosto – l’occasione più nitida la creano gli ospiti al 12′ quando Casillas annulla Gerard Moreno uno contro uno e sulla respinta Carvajal salva con un volo d’angelo il tiro a botta sicura di Moi Gómez.

Col passare dei minuti i blancos risalgono inevitabilmente il campo, ma Marcelino ha bene in mente una gara che troppe volte ha provato a bloccarla con tre incontristi. Stavolta il tecnico asturiano resta fedele al 4-4-2 in linea schiacciando i centrocampisti a ridosso della linea difensiva in modo tale da creare una gabbia strettissima: gli esterni e i terzini raddoppiano su Bale e Cristiano Ronaldo, mentre Benzema è confinato dai due centrali. Una mossa del genere non può che portare alla scopertura delle fasce dove la squadra di Ancelotti è libera di attaccare il fondo. Per l’appunto la migliore chance del Real Madrid arriva da un cross sballato di Bale che ricade sulla traversa, e un colpo di testa di Varane da calcio d’angolo.

La seconda parte si apre con una sciocchezza di Bailly che placca Cristiano Ronaldo e concede un trasparente calcio di rigore ai padroni di casa. Il portoghese trasforma il suo 45esimo tiro dal dischetto (meglio di lui, in tutta la storia della Liga, ha fatto solo Hugo Sánchez con 56), ma soprattutto per la prima volta nelle cinque grandi leghe europee segna almeno trenta reti stagionali per la quinta stagione consecutiva, portando inoltre a 43 la striscia di partite casalinghe consecutive nelle quali il Real Madrid è andato a segno, e non accadeva da oltre un decennio, quando i Galacticos toccarono quota 45 tra il 2002 e il 2004. E il vantaggio rischia di spezzare definitivamente gli equilibri, il Villarreal si scompone e lascia lo spazio all’asso lusitano per un rapido raddoppio ma Asenjo salva i suoi compagni con una gamba.

Marcelino ricompone i cocci: sistema la squadra inserendo Trigueros e Vietto, e l’ingresso del talento argentino è clamoroso. Al primo pallone toccato trasforma un pallone recuperato nella propria metacampo in un angolo, al secondo pallone innesca l’azione che lo conduce a offrire l’assist vincente per Gerard Moreno: la punta scarica il sinistro dal limite e batte Casillas. Uno a uno. La partita, dai ritmi elevatissimi e dal livello tecnico-tattico eccezionale, non soffre di cali di tensione e con l’aumentare della stanchezza offre palle-gol da entrambe le parti. Marcelino si è preso i suoi rischi, ha rinunciato ai suoi uomini migliori e alle fasce laterali, esponendo la difesa alle palle alte su cui i padroni di casa hanno avuto completa supremazia, ma alla fine la strategia ha pagato. Ha strappato un punto storico, che nel Coliseo blanco mancava da troppo tempo, ma soprattutto senza i titolari e rischiando di vincerla nel finale. Cheapeau.

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Mi chiamo Mihai Vidroiu, ma per tutti sono semplicemente Michele, sono cresciuto a Roma, sponda giallorossa. Ho inoltre una passione smodata per il Villarreal, di cui credo di poter definirmi il maggior esperto in Italia, e più in generale per il calcio, oltre ad altri mille interessi.