Una qualificazione e una storia ancora tutta da scrivere. Dopo il pareggio a reti bianche di sette giorni fa, Dinamo Mosca e Anderlecht si ritrovano all’Arena Khimki per decidere le sorti di questo sedicesimo di finale di Europa League. Cherchesov deve rinunciare allo squalificato Buttner, mentre Besnik Hasi può contare su tutti o quasi gli effettivi. Una novità per parte rispetto alla partita d’andata: nei padroni di casa parte dalla panchina Kevin Kuranyi a favore di Denisov, mentre per la compagine belga c’è Conte dal primo minuto e non Najar.
Le formazioni ufficiali:
Dinamo Mosca (4-3-3): Gabulov; Kozlov; Samba; Hubocan; Zhirkov; Vainqueur; Denisov, Yusopov; Valbuena; Dzsudzsak; Kokorin.
Anderlecht (4-3-3): Proto; Vanden Borre; Rolando; Deschacht; N’Sakala; Defour; Dendoncker; Tielemans; Acheampong; Conte; Mitrovic.
PRIMO TEMPO – Come sette giorni fa a Bruxelles, la partita fatica a decollare. Le due squadre si studiano attentamente in attesa di trovare il pertugio giusto. Il primo pericolo arriva nell’area russa al diciasettesimo minuto quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Vanden Borre mette in area un interesentassimo pallone sul quale interviene tempestivamente Samba. La risposta della Dinamo Mosca arriva sette minuti più tardi: Denisov scappa via sulla fascia destra e crossa verso Kokorin, Deschacht respinge sui piedi di Vainqueur che dal limite dell’area lascia partire un destro che si spegne di poco a lato. Ma proprio nel momento di maggior dominio territoriale russo, l’Anderlecht trova il gol del vantaggio. Conte si libera sulla fascia destra per poi mettere all’indietro per l’accorrente Tielemans, sul tiro-cross del centrocampista belga è bravissimo a farsi trovare pronto Mitrovic, che tutto solo sul secondo palo infila comodamente in rete il pallone dello zero a uno. Una vera e propria – vista anche la temperatura – doccia gelata per la Dinamo Mosca. I russi non riescono a reagire, se non da azione da calcio piazzato. Come al quarantacinquesimo, quando il solito Samba anticipa Rolando senza però riuscire a centrare lo specchio della porta.
SECONDO TEMPO – La musica cambia nella ripresa. Passano, infatti, appena novanta secondi e la Dinamo Mosca trova la rete del pareggio. Kozlov arriva di gran carriera su una ribattuta della difesa avversaria e calcia violentemente verso la porta. Il tiro è centrale ma Proto non è attento e il pallone finisce per passargli sotto le gambe. L’Anderlecht dal canto suo però, non rimane a guardare e, anzi, va vicinissimo alla rete del k.o. Acheampong semina il panico sulla fascia sinistra per poi servire dentro l’area Mitrovic, l’attaccante serbo calcia di prima intenzione ma il suo sinistro finisce di pochissimi centimetri a lato. I padroni di casa riprendono in mano il pallino del gioco, tornando a creare pericoli dalle parti di Proto. Minuto 59, Denisov filtra un gran pallone alle spalle della difesa per Kokorin, che di prima intenzione incrocia con il destro trovando questa volta i guantoni del portiere avversario. Quattro minuti dopo arriva l’episodio che cambia la partita. L’arbitro concede alla Dinamo un calcio di rigore molto dubbio, dal dischetto Kokorin si lascia ipnotizzare da Proto ma sulla respinta il più lesto di tutti è Yusupov, che a porta sguarnita fa esplodere di gioia l’Arena Khimki. Due a uno. L’Anderlecht a questo punto si sbilancia, lasciando grandi spazi per le ripartenze russe. Proprio in azione di contropiede la Dinamo Mosca va vicinissimo al tris, sventato soltanto dal decisivo recupero di N’Sakala. L’ultimo tentativo della squadra di Hasi è sul destro di Vanden Borre, che dal limite dell’area calcia con il piattone destro spedendo alto sulla traversa. Le speranze belga si infrangono qui, perché nella ripresa c’è spazio solo per il definitivo tre a uno di Kevin Kuranyi. Dopo sei minuti di recupero, l’Arena Khimki può finalmente festeggiare la qualificazione agli ottavi di finale.