Steaua-Rapid 0-1: ko nel derby di Bucarest, rossoblù allo sbando

Allo Stadio Ghencea di Bucarest andava in scena il derby di Bucarest numero 111; lo vince a sorpresa il neopromosso e penultimo Rapid che, nonostante i 32 punti di distacco in classifica, va ad espugnare il campo dello Steaua campione in carica e attualmente in vetta (e saldamente, ha sette punti di vantaggio sulla seconda, il Petrolul) ad una Liga rumena più “pazza” che mai, come dimostrano i tanti club in difficoltà economiche e gli sconvolgimenti creati dal mercato invernale.

Match emozionante anche se dai mediocri contenuti tecnici; stadio mezzo vuoto, con solo 5mila tifosi dello Steaua (la storica curva diserterà i match fin quando non si chiarirà il “giallo” sull’identità di nome e simbolo del club capitolino) e ben 2mila del Rapid. Squadre entrambe rivoluzionate rispetto al derby di andata: rivoluzione voluta per il Rapid che trasforma la rosa con ben 16 giocatori acquistati (e solo sei giocatori “sopravvissuti” alla pulizia invernale) e un nuovo tecnico (Pustai), subìta quella dello Steaua che si ritrova senza metà dei titolari, una parte per inevitabili cessioni (Keseru, Szukala, Sanmartean), una parte per ragioni societarie (Arlauskas, Prepelita e Latovlevici fuori rosa per non aver rinnovato il contratto in scadenza).

Match equilibrato per tutto il primo tempo con un paio di conclusioni in avvio (ci provano da una parte Chipchiu, dall’altra il capitano 37enne Pancu) e con un leggero predominio rossoblù che si concretizza con un paio di occasioni clamorose intorno al quarto d’ora: prima l’ex Chievo Papp manda di testa sul palo, a pochi passi dalla porta, un bel cross di Tanase, la palla poi rimane giocabile ma Tucudean in rovesciata calcia alto a porta vuota; pochi secondi dopo ci prova ancora Tucudean di testa sempre su suggerimento di Tanase ma il portiere ospite Buchta stavolta interviene. Dopo aver ballato un po’ la difesa del Rapid si assesta e non corre più pericoli nel primo tempo che si incattivisce sempre più (diversi i cartellini gialli) e si conclude con la prima occasione per gli ospiti con Daniel Niculae che conclude alto di testa un pallone che, deviato dopo un tiro di Gecov, lo aveva raggiunto.

Nell’intervallo Galca sostituisce il centrale Luchin col mediano Bourceanu (Filip arretra in difesa) ma il Rapid, memore dell’occasione avuta sul finire del primo tempo, prende coraggio e sfiora il vantaggio al 53°: cross dalla sinistra del ceco Josl e il portoghese Rui Miguel (neoentrato al posto di Pancu) non marcato dagli avversari gira di testa a lato da buona posizione. Risponde cinque minuti dopo Popa la cui prima conclusione viene respinta da un difensore mentre la seconda finisce alta non di molto. Nell’azione successiva però ecco il gol partita, del Rapid: dopo un rimpallo la palla finisce a Rui Miguel che inventa un perfetto assist morbido a premiare l’inserimento in area Steaua del ceco Gecov che freddamente stoppa di petto e conclude al volo battendo Cojocaru.

La reazione dei campioni in carica è confusionaria: prima un pericoloso tiro del neoentrato Stanciu che richiede un rigore per un fallo subito in area da Borda (episodio da cui nasce una scaramuccia che porta al secondo giallo per il terzino ospite Sapunaru, espulso) poi nel finale è protagonista un altro neoentrato, Rusescu. L’ex Siviglia all’85° conclude debolmente non riuscendo a realizzare il tap-in della respinta di Buchta sul cross di Papp ed è sua anche l’ultima conclusione (ormai allo scadere del recupero) con un potente destro che sfiora il palo ma che sancisce definitivamente la sconfitta dei rossoblù e il ritorno alla vittoria nel derby di Bucarest del Rapid dopo 4 anni.

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(Ar)redattore per Tce dal marzo 2014, seguo in particolare i campionati dell'Est europeo come Polonia, Turchia e Grecia. Genovese, esterofilo, aspirante osservatore, sospirante milanista.
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