Undicesima vittoria di fila per il Barcellona, la sesta in campionato, una squadra completamente ritrovata e in salute, Messi a un passo da Cristiano Ronaldo nella classifica marcatori, il Camp Nou che regala applausi e standing ovation praticamente a tutti (compreso Luis Enrique, un mese fa fischiatissimo) e che, addirittura, rispolvera la “ola”. Scene proprie dell’epoca Guardiola. E’ un momento magico per i blaugrana che restano a -1 dal Real Madrid ma che a differenza dei campioni d’Europa sono in netta ascesa, proprio nel momento clou della stagione.
Contro il Levante c’è stata partita per meno di venti minuti: gli uomini di Alcaraz hanno presto alzato bandiera bianca, travolti da una delle migliori versioni del Barça nella stagione. Luis Enrique ha ruotato parecchi elementi della rosa (dentro Montoya, Bartra, Adriano e Pedro) non spostando di un filo l’efficacia offensiva di questi tempi arrivata a livelli sublimi. Il turnover si nota solo in caso di mancato risultato, l’asturiano continua imperterrito nella sua linea di pensiero che porta avanti da agosto.
Qualche spunto di Xumetra e Barral (si segnala una conclusione alta e una ribattuta in mischia del centravanti “granota”) ad inizio match: è tutto qui il deludente Levante di Alcaraz che arrivava dalla rigenerante vittoria contro il Malaga. Per il resto è stato un monologo del Barcellona, trascinato dalle magie di Neymar e Messi, dalla tenacia di Pedrito, dalla ritrovata verve di Rakitic, dalle folate di Montoya e Adriano e dalla fiducia in fase di impostazione di Bartra. Cinque i gol realizzati, almeno altrettanti quelli falliti. Poteva essere un massacro.
Messi-Neymar è probabilmente la coppia più entusiasmante al mondo: i due si cercano di continuo, spesso peccando anche di eccessivo altruismo (più il brasiliano, per la verità). L’1-0 firmato dall’ex Santos al 17′ è fortunoso nell’esecuzione (piatto al volo svirgolato che si trasforma in un pallonetto vincente) ma ispirato da un meraviglioso assist dell’argentino. Col punteggio sbloccato, quella che già sembrava una partita in discesa per il Barcellona si è trasformata in un allenamento “agonistico”. Col Levante colpevole anche di alcuni errori grossolani, la partita ha presto assunto i connotati dell’esibizione: al 37′, infatti, Diop si gira goffamente sulla trequarti dando così modo a Bartra prima di anticiparlo, poi di lanciare Messi in profondità. Chirurgico Leo davanti a Marino, è 2-0. Messi, dopo due minuti, è servito da Neymar all’altezza del dischetto, conclusione alta.
Il Levante benedice l’arrivo dell’intervallo, gli ospiti non immaginano che il secondo tempo sarà un supplizio. Neymar sbaglia ancora cercando l’assist vincente per Messi, poi è Pedro a sfiorare il 3-o; poco male, il tris arriva al 59′ per merito proprio dell’ala originaria delle Canarie, bravo a rimettere in mezzo, al volo, il cambio di gioco di Busquets. Messi, da due passi, non può di certo fallire. Sei minuti dopo, Neymar conquista un rigore (nettissimo) per un intervento scomposto di Ivan Lopez: il brasiliano prova a fare gli occhi dolci a Messi, l’argentino gli riserva un abbraccio ma non molla per un solo momento il pallone. Tripletta dal dischetto per il quattro volte Pallone d’Oro, salito a quota 26 nella classifica marcatori, a -2 da Ronaldo.
Alla festa del Barcellona, poi, decide di partecipare anche Luis Suarez. L’ex Liverpool, per gran parte del match in panchina col broncio, regala la perla del pomeriggio a un quarto d’ora dal termine, perforando il povero Marino con una splendida mezza rovesciata su assist di Adriano. Non è ancora il tridente delle meraviglie, ma a questo Barcellona bastano e avanzano gli altri due extraterrestri, Messi e Neymar.