Un altro episodio nell’annosa questione tra nazionali e club. L’ultimo caso ha riguardato l’attaccante senegalese del West Ham Diafra Sakho che aveva rifiutato per motivi fisici la convocazione alla Coppa d’Africa attualmente in corso in Guinea Equatoriale.
Fin qui nulla di strano; peccato che il 25 gennaio, cioè due giorni dopo la seconda partita giocata dal Senegal in Coppa d’Africa, Sakho è regolarmente sceso in campo col West Ham in Fa Cup contro il Bristol City, segnando tralatro il gol vittoria. La federazione senegalese ha ovviamente impugnato la questione davanti alla FIFA che ha prontamente aperto un’inchiesta. Alla fine di quest’ultima però è arrivata la classica sentenza all’“acqua di rose”: West Ham (che rischierebbe ancora l’esclusione dalla Fa Cup) multato per 100mila franchi svizzeri (circa 95.000 euro) e un semplice rimprovero al giocatore.
La Fifa se ne lava le mani insomma, lasciando però in questo modo strada aperta per altre future defezioni di giocatori verso le proprie rappresentative nazionali, magari anche imposte dallo stesso club. Un club, sapendo i pochi rischi che corre, potrebbe infatti obbligare un proprio giocatore a rifiutare una convocazione adducendo dei fantomatici problemi fisici. Insomma: club 1 – nazionali 0; e palla al centro.