Oggi si è conclusa la fase a gironi della Coppa d’Asia 2015, ma il calcio giocato passa ancora una volta in secondo piano. Purtroppo. Iraq impegnato contro la Palestina, questo due a zero vale l’accesso alla fase a elimazione diretta, un buon risultato che viene però messo in ombra dalle notizie che arrivano dalla madre patria. Il 12 gennaio, in occasione del match tra Iraq e e Giordania, 13 ragazzi sono stati catturati e uccisi dai miliziani dell’Isis. La loro colpa? Guardare la partita, atto inconciliabile con la dottrina di chi sta dettando legge a Mosul. Stando al Daily Mail, i ragazzi sarebbero stati fatti mettere in cerchio e poi fucilati. I loro corpi sono rimasti per molto tempo sul terreno, dato che i familiari non potevano avvicinarsi, troppo alto il rischio di ritorsioni da parte dei miliziani Isis. Questi i fatti, le analisi le lasciamo a altri ma se siamo qui a scrivere, se siete qui a leggere, è difficile restare indifferenti.
Veniamo ora al calcio giocato, l’Iraq batte due a zero la Palestina, che conclude così la propria esperienza in Coppa d’Asia. L’esordio in questo torneo, giunto grazie all’affermazione in Challenge Cup, è stato comunque il modo per parlare di Palestina in termini diversi da quelli ai quali siamo abituati. In questi giorni si è fatto gran parlare della libertà d’espressione, messa a repentaglio in forma diversa in Iraq. I 23 ragazzi della nazionale palestinese hanno esercitato la libertà di essere giocatori. E’ una forma d’espressione anche questa, con buona pace di chi dice che “sono solo undici tizi in mutande che corrono dietro a un pallone”. Mahmoud e Yasin nel secondo tempo, buon girone dell’Iraq che passa il turno come seconda forza del girone D. Ai quarti c’è il temibile Iran di Azmoun ad aspettarlo. Incontro complicato per gli irakeni, il gruppo di Queiroz sembra nettamente superiore ma occhio alle sorprese.
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Nell’altra gara il Giappone si è disfatto della Giordania, medesimo il risultato: 2-0. Il Sol Levante scintilla grazie ai suoi campioni, Honda e Kagawa, nei giorni scorsi abbiamo avuto modi di paragonarli a Tom e Holly, coppia d’attacco resa celebre dall’anime Captain Tsubasa (cartoon noto dalle nostre parti come Holly e Benji), effettivamente il talento di questo duo scava solchi tra i Samurai e gli avversari. Il milanista è in uno stato di forma devastante, il fisico fa la differenza. Deve però stare attento alle dichiarazioni, quelle riguardo all’arbitraggio del match contro la Palestina gli sono costate una multa. “Era come una partita di basket”, ha detto Keisuke.
Nel primo tempo segna Honda, nei minuti finali arriva il bis dell’ex Manchester United. Il Milan soffre la mancanza di Honda, la sua testa bionda dalle parti di Milanello non si vedrà per un altro po’. Inzaghi vive momenti difficili, pure Aguirre ha i suoi bei problemi (è indagato per una combine) ma guardando la prestazione dei suoi può sorridere. I detentori della Coppa d’Asia martellano gli avversari, permettendosi pure il lusso di sprecare buone occasioni, per la Giordania c’è poco da fare. Resta però la sensazone di una squadra che può dare ancora di più.
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