A chiudere la domenica di Premier della diciassettesima giornata ci pensa il posticipo pomeridiano di Anfield Road, che vede opporsi Liverpool e Arsenal. I Reds, alla disperata ricerca di punti dopo una prima parte di campionato a dir poco disastrosa (la Champions è distante 10 punti dopo la vittoria di sabato del West Ham), sono ancora alle prese con l’infortunio di Sturridge dal 3 settembre scorso e con la squalifica di Balotelli dopo le frasi razziste pubblicate su Instagram. Rodgers schiera per l’occasione un 3-4-2-1, con Coutinho, Lallana e Sterling terminali offensivi.
Wenger e il suo Arsenal non se la passano poi tanto meglio, anche se 5 vittorie nelle ultime 6 gare disputate hanno rialzato il morale dei Gunners dopo un avvio stagionale non proprio esaltante. 4-2-3-1 per i londinesi, che si schierano con tutte le frecce a propria disposizione nell’arsenale d’attacco: Cazorla (sacrificato sulla mediana), Sanchez, Welbeck e Giroud tutti in campo contemporaneamente.
IL MATCH – Pronti, via, e subito un’occasione ghiottissima per i padroni di casa: punizione pericolosa dal limite dell’area, capitan Gerrard spedisce la palla sopra la barriera ma di poco a lato. Il Liverpool pressa bene, di squadra, con gli esterni d’attacco subito pronti a rubar palla e a ripartire in velocità. I Gunners invece sembrano imbrigliati e compassati in questi primi 10′, con problemi soprattutto in fase di costruzione della manovra.
Lallana, Coutinho e Sterling si muovono benissimo là davanti, soprattutto il primo, davvero pericoloso dalle parti di Szczesny in questa primo spezzone di gara. Il Liverpool continua a rimanere corto e a premere nella metà campo avversaria, con Gerrard e Lucas molto ordinati nelle ripartenze e nella gestione del pallone. L’Arsenal, invece, si ostina a giocare d’attesa, alla ricerca del momento propizio per provare a farsi vedere dalle parti di Jones, sostituto di Mignolet nelle ultime tre uscite della squadra di Rodgers.
La fase centrale del primo tempo mette in scena una partita molto tattica, con il Liverpool che con il 3-4-2-1 sembra aver finalmente trovato gli equilibri mancati nei primi mesi di stagione, soprattutto utilizzando Markovic sulla sinistra, protagonista di un’azione molto interessante al 34′, quando a tu per tu con Szczesny si fa però deviare la conclusione in calcio d’angolo.
Finalmente la contesa si sblocca al minuto 44, e lo fa in favore dei Reds: grandissima giocata di Henderson e chiusura magistrale di Coutinho, che riceve, finta, si allarga sul destro ed incrocia un tiro imparabile per chiunque. Secondo centro stagionale per il centrocampista di Rio de Janeiro, vantaggio meritatissimo per il Liverpool.
Ma proprio quando sembra scattata l’ora del thé caldo, ecco che l’Arsenal colpisce alla prima vera occasione creata in 45′. Dormita colossale della difesa, palla vagante in area di rigore e colpo di testa vincente di Debuchy, che manda tutti negli spogliatoi sull’1-1, nell’incredulità generale del pubblico di Anfield.
Al rientro dagli spogliatoi la pressione del Liverpool non sembra volersi attenuare. Coutinho, l’autore del gol del vantaggio, ci prova subito ma la sua conclusione si spegne alta in tribuna. Dall’altra parte è Cazorla che tenta di spaventare la Kop, ma il tiro finisce sopra la traversa difesa da Jones. I ritmi si fanno serrati, l’intensità raggiunge livelli altissimi e a farne le spese per primo è Martin Skrtel, ferito alla testa da un pestone assolutamente involontario di Giroud. Il difensore slovacco, però, non vuole saperne di lasciare il rettangolo di gioco e dopo una pausa di qualche minuto fa il suo rientro con una vistosa fasciatura intorno alla fronte.
Al 61′ Gerrard va vicinissimo al 2-1 con un colpo di testa giunto al termine di una progressione impressionante di Sterling, imprendibile sull’out sinistro. Ma in campo c’è anche l’Arsenal in questo secondo tempo. E ci pensa Giroud a riaffermarlo: secondo il più classico dei “gol mangiato, gol subito”, il francese mette la ciliegina sulla torta al termine di un’azione perfetta degli uomini di Wenger, raccogliendo l’assist di Cazorla e siglando l’inaspettato vantaggio Gunners. Quinto gol nelle ultime sette gare per il francese, ancora imbarazzante, invece, la fase difensiva dei Reds, colpiti due volte nelle uniche due chiare occasioni da gol avversarie.
La reazione del Liverpool adesso è rabbiosa. Ci prova Gerrard due volte, ci va vicinissimo Lucas con l’esterno mancino, ma il risultato non cambia. Rodgers, allora, inserisce in campo anche Borini e Lambert al posto di Markovic e Touré, per provare a dare un sussulto al reparto offensivo dei suoi. Ma il Liverpool continua a costruire tanto e a raccogliere poco e niente, in piena sintonia con il leit motiv che sta accompagnando i Reds dall’avvio di questa Premier.
Ad Anfield i minuti di recupero sono addirittura 9 (a causa delle cure dovute a Skrtel ad inizio seconda frazione) ed in questo mini supplementare succede di tutto. Prima Borini, subentrato a partita in corso, si fa espellere per eccesso di foga agonistica. Poi l’episodio che non ti aspetti al 97′: il Liverpool, in dieci uomini, tenta l’ultimo disperato forcing gettando il cuore oltre l’ostacolo. Calcio d’angolo insidiosissimo, cross alto sul secondo palo dove a raccogliere l’assist c’è Skrtel, che come un guerriero buca Szczesny impattando clamorosamente la gara sul 2-2 e mandando la Kop in visibilio.
Finisce al minuto numero 100, con un pareggio che in realtà serve a poco ad entrambi i club. Partita dalle mille facce, entusiasmante fino all’ultimo secondo, con il risultato sempre in bilico. Ne abbiamo davvero viste di tutti i colori.