Il Torino stravince a Copenaghen con un rotondo 5-1 e si qualifica per i sedicesimi di finale di Europa League. Partita condizionata dalla doppia espulsione tra i padroni di casa prima dell’intervallo, poi ci ha pensato Josef Martinez a segnare e a dare spettacolo. I granata passano da secondi nel gruppo per il gol nel finale del Club Brugge che batte l’Helsinki e mantiene il primato. Ma stasera c’è solo da festeggiare.
Ventura, all’ultimo momento, deve rinunciare a Vives: al posto del centrocampista campano, a sorpresa, ci va Bovo a centrocampo. Insomma, il tecnico, più che alla vittoria e ad un eventuale primo posto, punta al pareggio che garantirebbe la qualificazione. In avanti ci va Josef Martinez a far coppia con Amauri, il venezuelano sarà senza ombra di dubbio l’uomo partita. Con buona pace di Fabio Quagliarella, lasciato in panchina.
Torino sulle sue sin dai primi minuti, ma ciò che accade al 6′ cambierà tutto l’andamento del match. Gaston Silva esita due volte nel disimpegno sulla sinistra, sul pallone vagante si avventa Amartey che va al contrasto con Glik: incredibile la carambola sul tentativo di rinvio del polacco, col pallone che scavalca un incredulo Padelli, Copenaghen in vantaggio. Il gol manda su tutte le furie Ventura che ha il pregio di dare subito la scossa ai suoi: dopo nemmeno dieci minuti, infatti, arriva il pareggio. Lancio dalle retrovie, Martinez stoppa di esterno in corsa, compie una giravolta che fa fuori Jorgensen e infila sul secondo palo con un preciso diagonale. Gol bellissimo che tranquillizza i tifosi granata giunti in massa a Copenaghen.
Al 30′ è ancora l’attaccante venezuelano, ex Young Boys, a rendersi protagonista: splendido lo scatto in profondità su lancio di El Kaddouri (bravo Amauri a disinteressarsi e ad evitare il fuorigioco), Antonsson non può far altro che stenderlo. Rosso diretto (ultimo uomo e chiara occasione da gol) per l’ex Bologna. Dieci minuti dopo, è il 40′, il Copenaghen resta addirittura in nove: stavolta è Jorgensen a stendere, in piena area, Amauri che si apprestava a calciare in rete. L’espulsione, a termini di regolamento, può starci, ma l’arbitro avrebbe potuto fermarsi a un giallo. Lo stesso attaccante italo-brasiliano realizza con freddezza dal dischetto e mette in ghiaccio la qualificazione. Nel frattempo, Club Brugge in vantaggio sull’Helsinki.
Tre gol ad inizio ripresa, nel giro di otto minuti, chiudono definitivamente la contesa. Martinez supera Andersen con un dolcissimo tocco sotto, poi Darmian ha tutto il tempo per battere a rete, nei pressi dell’area piccola, per l’1-4. Il 5-1, con cui si chiuderà poi la partita, è realizzato da Gaston Silva che, con un pregevole esterno sinistro, approfitta della sponda di testa di El Kaddouri. Ventura manda in campo il giovane Graziano, oltre a Jansson e Quagliarella (l’ex Juve sprecherà un paio di buone occasioni), ma soprattutto ordina ai suoi di non infierire contro un avversario che ha alzato bandiera bianca. Solbakken non batte ciglio, il Toro vince 5-1 e passa ai sedicesimi di Europa League.
Il secondo tempo, per la verità, lascia presagire una festa ancora più grande. L’Helsinki pareggia a inizio ripresa in Belgio, regalando per una quarantina di minuti il primato nel girone al Torino. Peccato che all’89’ il solito Rafaelov (israeliano sempre decisivo) regala la vittoria e il primo posto al Club Brugge. Pazienza, come dice Ventura c’è voglia di grandissima sfida.