La Russian Premier League va in letargo: Zenit capolista, CSKA e Dinamo inseguono

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La Russian Premier League va in letargo: Zenit capolista, CSKA e Dinamo inseguono

Ci si è divertiti nell’ultimo turno di Russian Premier League prima della lunga sosta che manderà tifosi e giocatori in letargo fino al 7 marzo, calciomercato invernale (e coppe europee) permettendo. Se ne va da capolista lo Zenit, che rifila quattro goal all’inseguitrice Krasnodar in una delle migliori partite dell’anno – se non la migliore – per i piteriani, che affossano i neroverdi, apparsi svagati e incapaci di capirci qualcosa sotto la tormenta di neve che ha colpito la città del nord della Russia. Se però il primo tempo è ancora equilibrato, con Garay che sblocca la gara con un facile tap-in dopo un palo centrato da Hulk su punizione, e gli ospiti che nel finale sprecano due ottime ripartenze, il tutto scompare nella ripresa, quando prima Witsel, poi Danny, ed infine il grande ex Smolnikov arrotondano il parziale e regalano una grande soddisfazione agli oltre 17.000 tifosi congelati al Petrovskiy.

Continua ad inseguire il CSKA, salito a quota 34, a sette lunghezze dallo Zenit. Il successo arriva contro l’altra squadra di Krasnodar, il Kuban. In una partita piuttosto equilibrata, a decidere il tutto è il nigeriano Musa, che dopo una torre di Vasily Berezutskiy insacca la sfera alle spalle di Belenov, che vede così rovinata la sua centesima partita in gialloverde. Per i moscoviti – cosiccome per i piteriani – ora ci saranno gli ultimi sforzi: i primi saranno di scena a Monaco di Baviera con la possibilità di raggiungere gli ottavi di finale di Champions League ma anche di rimanere fuori da tutto; i secondi dovranno vincere nel Principato di Monaco per passare il turno: qualunque altro risultato significherebbe sedicesimi di Europa League.

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L’esultanza di Valbuena – Foto FK Dinamo Moscow

Va a valanga la Dinamo Mosca, che umilia tra le mura amiche il sempre più derelitto Amkar Perm. Muslin sceglie per gli ospiti il solito ed imbarazzante 5-4-1 senza punte. Cinque difensori inutili però, dal momento che la Dinamo segna altrettante reti: Kuraniy apre la contesa nella prima frazione di gioco, con un perfetto colpo di testa dopo un cross al bacio del magiaro Dszudszak, prima che nella ripresa si scateni la macchina biancoblu: Valbuena trova il terzo centro in RPL con un preciso destro, Dszudszak fa tris con una bella punizione. Dei russi Ionov e Yusupov le reti che incrementano il vantaggio. La Dinamo sale a 32 punti, al terzo posto in graduatoria, mentre l’Amkar resta inchiodato a quota 12. Ma entrambe hanno una gara in meno: c’è infatti da recuperare la sfida dell’andata.

Impattano 0-0 Terek e Lokomotiv davanti ad una bella cornice di pubblico, accorso come sempre numeroso all’Akhmad Arena di Grozny. I ceceni giocano bene, sicuramente meglio degli avversari, ma continuano a peccare di imprecisione negli ultimi sedici metri ed il risultato a reti inviolate è scontato. Due passi indietro per i ferrovieri, che pagano oltremodo l’assenza di Boussoufa e la doppia panchina degli attaccanti N’Doye (entrato solo nel finale) e Niasse. Povera di qualità, la squadra di Bozovic avrà bisogno di almeno un paio di rinforzi nel mercato di gennaio. Da segnalare, inoltre ed infine, la centesima presenza del centrale brasiliano Antonio Ferreira nel Terek.

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L’esultanza di Jurado – Fonte FC Spartak Moscow

Nonostante le grandi tensioni tra la società, i giocatori ed il tecnico Yakin (alcuni rumors vorrebbero l’ex Basilea mal voluto da Bocchetti, Jurado, Tino Costa e Shirokov e prossimo alle dimissioni), lo Spartak Mosca batte 2-0 tra le mura amiche l’Ural Ekaterinburg. Partita molto complicata per i rossobianchi in realtà, che devono ringraziare uno dei dissidenti, lo spagnolo Jurado, che parte nuovamente dalla panchina, ma che una volta gettato nella mischia sblocca la gara e dà un po’ di serenità ad un ambiente tesissimo. Del brasiliano Romulo, nel finale, la rete della definitiva tranquillità.

Vittoria meritata invece quella del Rubin Kazan, che espugna per 1-0 lo Start Stadion di Saransk e resta così in scia del gruppone che punta all’Europa League. Il goal decisivo è del rigenerato Carlos Eduardo, che con Bilyaletdinov in panchina sembra aver trovato la sua dimensione.

Chiudiamo con le sfide delicate in fondo alla classifica: Torpedo Mosca ed Ufa impattano sul 2-2: gli ospiti giocano un ottimo primo tempo, sbloccano la gara con Diego Carlos, restano in dieci per il rosso a Tishkin (intervento assassino su un avversario), trovano comunque il raddoppio grazie al russo/armeno Tumasyan ma  poi subiscono la rete del bielorusso Putsilo che riapre la contesa. Nella ripresa i padroni di casa alzano il forcing, e grazie ad un bel tiro dalla distanza di Mirzov agguantano un punto che potrebbe essere di vitale importanza.

In coda, il Rostov (quota 11 punti) ospitava all’Olimp-2 l’Arsenal Tula, fanalino di coda a quota 8. Ebbene, sono proprio gli ospiti ad avere la meglio grazie ad una rete del montenegrino Mladen Kascelan, che fa godere Alenichev e compagni. Resta drammatica la situazione dei selmashi, lo scorso anno vittoriosi in Kubok Rossii e che rischiano di passare dai preliminari di Europa League (persi, ricordo, col Trabzonspor) alla Pervj Divizion.

CLASSIFICA RUSSIAN PREMIER LEAGUE: Zenit San Pietroburgo 41, CSKA Mosca 34, Dinamo Mosca 32*, Krasnodar 31, Lokomotiv Mosca 30, Spartak Mosca 29, Rubin Kazan 27, Kuban Krasnodar 26, Terek Grozny 25, Mordovia Saransk 20, Ufa 18, Torpedo Mosca 14, Ural Ekaterinburg 13, Amkar Perm 12*, Arsenal Tula 11, Rostov 11.
*Dinamo Mosca e Amkar Perm con una partita in meno

LA RUSSIAN PREMIER LEAGUE VA IN LETARGO FINO ALLA PRIMA SETTIMANA DI MARZO. RESTATE COMUNQUE COLLEGATI SU TCE PER NEWS DI MERCATO E NON SOLO SULLE SUE PROTAGONISTE!

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Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.
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