ANCELOTTI – Primo in classifica, qualificato in Champions e autore di una striscia di vittorie consecutive – fra campionato e coppe – che sembra davvero infinita. Il secondo capitolo del Real Madrid di Carlo Ancelotti sembra funzionare ancora meglio del primo, che solo pochi mesi fa, in quel di Lisbona, vinse la tanto agognata e sospirata Decima. Eppure, dopo la sconfitta interna nel derby contro l’Atletico, evento che nel recente passato si è manifestato con una certa frequenza, Ancelotti e il suo Real Madrid venivano aspramente criticati per la mancanza di risultati (secondo k.o. consecutivo) e la mancanza di un gioco arioso ed organizzato.
Ma l’uomo di Reggiolo, il migliore al mondo nell’assemblaggio dei pezzi di una squadra, bravissimo ad adattarsi ai giocatori che gli vengono messi a disposizione (e non viceversa), è riuscito ad inventare un Real Madrid stellare, dove anche i big si sacrificano e pensano innanzitutto alla squadra e poi a sé stessi. Un capolavoro, quello di Carletto, testimoniato dall’incredibile striscia di vittorie consecutive che, grazie al successo di ieri sera a Malaga, ha raggiunto quota sedici, record assoluto nella gloriosissima storia del club capitolino. In precedenza, infatti, il Real Madrid aveva al massimo ottenuto quindici vittorie consecutive, prima con Munoz (1960-61) e poi con José Mourinho (2011-12).
Un altro dato impressionante riguarda il numero di reti realizzate dalla squadra di Ancelotti: in questi sedici incontri, i Blancos hanno battuto il portiere avversario per ben 59 volte. Il tutto, ovviamente, subendo poche reti ed esibendo un’invidiabile organizzazione difensiva. L’ultima squadra in grado di vincere per due volte consecutive la Coppa dei Campioni fu il Milan di Sacchi, che aveva in Carletto Ancelotti un elemento di spicco del proprio centrocampo. E se l’ex tecnico rossonero concedesse il bis, stavolta da allenatore, alla guida delle Merengues? Nessuno, francamente, si stupirebbe: Carletto, è cosa nota, preferisce la Coppa….