Hertha Berlino-Bayern Monaco 0-1: Robben non tradisce mai, i bavaresi volano

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Il Bayern Monaco batte l’Hertha all’Olympiastadion e infila la quarta vittoria di fila in Bundesliga. I bavaresi la spuntano 1-0, col gol a metà del primo tempo di Robben, migliore in campo dei suoi. Guardiola non sarà di certo soddisfatto per il secondo tempo sotto tono dei suoi, ma può consolarsi buttando un occhio alla classifica: + 10 su Wolfsburg (che domani ospiterà il Monchengladbach) e Bayer Leverkusen.

Luhukay sceglie gli stessi undici che domenica scorsa hanno battuto il Colonia a domicilio, con Schieber unica punta e Ben Hatira più Stocker ad appoggiarlo in fase offensiva. Guardiola deve fare i conti con la solita lista interminabile di infortunati (tra gli altri Thiago, Javi Martinez, Alaba e Lahm) ma il 4-1-4-1 del catalano è comunque impressionante. In panchina c’è Schweinsteiger, oltre a Benatia (che forse paga l’espulsione a Manchester) e Shaqiri. Il Bayern è ancora imbattuto in questo campionato, l’ultimo pareggio risale a più di un mese fa, a Monchengladbach contro il Borussia, l’ultimo gol subito l’1 novembre dal Borussia Dortmund.

L’Olympiastadion, strapieno, capisce subito quale sarà l’andazzo del match: al 2′, dopo una bella azione di Muller sulla destra, la palla schizza a Lewandowski che, da due passi, spara alto. Il Bayern prende subito il possesso del match, i capitolini si chiudono a riccio nella propria metà campo, con la speranza che le lancette scorrino il più in fretta possibile. In effetti gli ospiti non producono più clamorose occasioni (bella lo stop e la girata immediata di Muller, Kraft para comodamente), almeno fino al 27′. E’ il minuto del gol del vantaggio bavarese, firmato Robben, al sesto gol in Bundesliga: il fuoriclasse olandese riceve al limite da Muller (che tocco di classe!) e beffa Kraft col suo celeberrimo sinistro a giro.

Lo svantaggio demoralizza i padroni di casa che rischiano il raddoppio per due volte nei minuti seguenti: Bernat spara a lato splendidamente imbeccato da un voglioso Ribery, poi lo stesso terzino spagnolo offre un buon pallone a Robben che, quasi spalle alla porta, riesce a girare al volo ma sfiora il palo. Schulz è il migliore dei suoi, malissimo Ben Hatira e Schieber. L’ex Dortmund sbaglia poi uno stop che avrebbe potuto farlo involare verso Neuer; il portierone dela nazionale tocca il primo pallone al 42′ (punizione telefonata dalla trequarti), fino a quel momento era rimasto immobile per diversi minuti, con le braccia incrociate.

Qualcosa in più, a inizio ripresa, prova a fare l’Hertha: Schieber, ad esempio, riesce a calciare in area ma la conclusione è da dimenticare. Neuer si esibisce con una bella uscita di testa, sarebbe ora che il Pallone d’Oro andasse a un portiere. Guardiola è pensieroso in panchina, l’inizio di ripresa dei suoi è in effetti un po’ molle. Stocker, poi, spreca male un 3 vs 3 in contropiede. Il Bayern concede troppo, all’ora di gioco ci deve pensare Xabi Alonso, al centro dell’area, per sventare una pericolosa giocata ancora di Stocker, poi a Hosogai viene annullato un gol per chiaro fuorigioco. Ronny e Kalou sono i logici cambi di Luhukay che toglie, finalmente, Ben Hatira e Schieber. I due nuovi entrati confezionano subito una buona occasione, bravo Neuer ad anticipare l’ex Chelsea in uscita bassa. Ronny impegna il portiere ospite (che para in due tempi) anche con una gran botta, su punizione, dai 30 metri. Insomma, l’Hertha onora al meglio il secondo tempo.

Il Bayern si rivede dalle parti di Kraft al 72′: Lewandowski riceve da Robben, con un bel movimento evita Brooks ma in precario equilibrio calcia fuori. L‘Hertha continua a spingere, cambio addirittura difensivo per Guardiola che inserisce Schweinsteiger per Muller, assente ingiustificato per tutto il secondo tempo. Lewandowski continua coi problemi nella finalizzazione all’83’ quando, su pallone geniale del solito Robben, riesce a dribblare il centrale di casa ma si fa chiudere lo specchio della porta dall’ottimo Kraft. Il Bayern Monaco non stravince (clicca QUI per gli highlights), il risultato però è sempre lo stesso: altri tre punti in cassaforte.

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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.