AMBURGO-WERDER BREMA 2-0 – La fortuna aiuta gli audaci: l’allenatore del Werder, Skripnik, toglie un centrocampista offensivo e ne inserisce uno di contenimento, mentre il collega dell’Amburgo, Zinnbauer, toglie un trequartista per inserire una punta di ruolo e vince la partita. I rothosen vincono meritatamente un Nord-Derby che non verrà ricordato certamente per lo spettacolo esibito dai ventidue in campo. E’ stata una partita dura, nervosa, molto spezzettata e decisa dall’ennesimo errore di Lukimya Monguluti, preferito inspiegabilmente a Luca Caldirola, ormai panchinaro fisso con l’avvento in panchina di Skripnik. La squadra biancoverde, che prima di capitolare ha fallito un’incredibile palla-gol con Selke, ha assunto un atteggiamento troppo remissivo, volto solo ed esclusivamente a portare a casa il punticino: in fase di non possesso, le linee di centrocampo e difesa erano, di fatto, sovrapposte, con Bartels quinto difensore a destra,Gebre Selessie centrale di difesa e Fritz e Kroos pronti a creare ulteriore densità in mezzo all’area di rigore; davanti, Petersen è stato lasciato solo a combattere con i difensori avversari poco supportato da Hajrovic, schierato in posizione avanzata con il solo intento di portare pressione ai portatori di palla avversari. Per l’Amburgo, vittoria doppiamente importante: oltre a battere i rivali storici, i rothosen scavalcano i biancoverdi in classifica e vincono una gara a dir poco fondamentale nella lotta per non retrocedere.
PRIMO TEMPO – L’Amburgo prende in mano le redini dell’incontro sin dal principio. Primo brivido per i tifosi del Werder al sesto: Van der Vaart pennella una punizione in area di rigore verso Westermann, autore di un colpo di testa che si perde di poco alto sopra la traversa. I Rothosen insistono: Lassoga attira su di sé due difensori e serve il pallone a Gouaida, che calcia sul primo palo ed esalta i riflessi di Wolf, autore di una provvidenziale deviazione in calcio d’angolo. Scampato il pericolo, il Werder riesce a contenere meglio le folate della squadra avversaria, in evidente difficoltà nel trovare spazi nelle fitta ragnatela difensiva biancoverde. Al ventesimo, Santiago Garcia commette fallo ai danni di Diekmeier e viene ammonito dal direttore di gara, che estrae il primo cartellino dell’incontro. La partita non riserva grandi emozioni, frenata dalla paura e dall’esasperato tatticismo: il Werder sembra puntare ad un comodo pareggio.
La squadra ospite, però, ha un sussulto al ventisettesimo, ma Junozovic fallisce una ghiotta chance, spedendo fra le braccia di Drobny da posizione estremamente favorevole e totalmente indisturbato. Cinque giri di lancette ed è l’Amburgo a sfiorare il vantaggio: Kroos – pressato da tre giocatori locali – perde palla al limite dell’area di rigore, Holtby la fa sua e calcia verso al porta difesa da Wolf, autore di un efficace intervento salva-risultato. Al trentaseiesimo, bruttissimo fallo commesso da Westermann ai danni di Hajrovic, che costa il cartellino giallo al calciatore dell’Amburgo. Dalla conseguente punizione, Lukymia stacca di testa sulla punizione di Junozovic, ma non angola bene la direzione e consente a Drobny di agguantare comodamente la sfera. Nel finale di frazione si fa preferire il Werder, che guadagna metri di campo senza creare, tuttavia, alcun serio pericolo alla porta avversaria. Si va al riposo sullo 0-0. Tanto agonismo, poco spettacolo.
SECONDO TEMPO – Nessun cambio nell’intervallo, si riparte degli stessi ventidue protagonisti del primo tempo. Al sesto, brivido nell’area di rigore biancoverde: Behrami crossa dalla sinistra, Lasogga sfiora la palla che rimbalza, poi, sul ginocchio di Santiago Garcia e termina di poco alta sopra la traversa; brivido per l’ex difensore del Palermo, vicinissimo a firmare un clamoroso autogol nel sentitissimo Nord-Derby. Al decimo, primo cambio nelle file del Werder: fuori un centrocampista offensivo, Hajrovic, dentro uno di contenimento, Makiadi. Skripnik, quindi, arretra ulteriormente il baricentro della squadra, a conferma degli intenti tutt’altro che bellici degli ospiti. La gara resta un complicatissimo rompicapo, dove domina il nervosismo e lo spettacolo è assente giustificato, vista la poca qualità espressa dai ventidue in campo. Al quarto d’ora, Van der Vaart si becca un giallo fin troppo severo per un fallo ai danni di Santiago Garcia. L’arbitro, invece, due minuti più tardi grazia Westermann, autore di un brutto fallo ai danni di Junozovic che gli sarebbe costato il secondo cartellino giallo. Dalla conseguente punizione, Junozovic impegna severamente Drobny, che vola sul secondo palo e fa sua la sfera. Zinnbauer sbilancia il suo Amburgo, che passa a due punte: fuori Holtby, dentro Rudnevs. Il collega ospite risponde cambiando il punto di riferimento avanzato: fuori un combattivo Petersen, dentro Selke.
A dieci dal termine, grandissima chance per la squadra ospite: Santiago Garcia effettua un colpo di testa destinato ad insaccarsi sul secondo palo, Drobny vola e devia la sfera verso l’esterno, dove si fionda Selke che, però, calcia clamorosamente fuori. Gol sbagliato, gol subito. All’ottantatreesimo, Gotz effettua una lunga rimessa laterale verso l’area di rigore che, complice il tragico tocco di Lukimya, si rivela un assist per l’accorrente Rudnevs, bravo ad anticipare Gebre Selessie e a capitalizzare nel migliore dei modi il gentile omaggio. Reazione immediata degli ospiti con Selke, che costringe Drobny ad una difficile deviazione in calcio d’angolo. Piove sul bagnato per il Werder: Fritz, all’ottantanovesimo, viene espulso (doppia ammonizione) a causa di un fallo commesso ai danni di Ostrzolek. Nei minuti di recupero, Amburgo vicinissimo al raddoppio con Lasogga, che – al termine di una ficcante ripartenza – si rende protagonista di un sinistro ad incrociare il secondo palo, fuori di poco alla sinistra di Wolf. Il raddoppio, però, arriva un minuto più tardi grazie a Arslan, che chiude nel migliore dei modi – con la complicità di un impreciso Wolf – un rapido contropiede locale. Finisce nel tripudio dei tifosi Rothosen: l’Amburgo torna a far suo il Nord-Derby!