Scalando le colline della Plana Baixa, l’ultima trovata di Marcelino

Marcelino Garcia Toral

La pausa avrebbe dovuto concedere maggior tempo a Marcelino e al suo Villarreal per riflettere su cosa non stia funzionando, ma di fatto a Vila-real sono rimasti veramente in pochi. Le varie nazionali hanno razziato la rosa del tecnico asturiano e alla Ciudad Deportiva l’appello è più breve che mai. Se Bruno è tornato a Las Rozas per allenarsi con la Roja, molti altri giocatori sono stati puntualmente chiamati dai propri selezionatori: Rukavina ha risposto alla chiamata serba, Chéryshev a quella russa, Jonathan e Giovani dos Santos sono già in Messico, Uche è finalmente tornato ad essere convocato dal commissario tecnico nigeriano dopo l’ultima Coppa d’Africa, mentre Moi Gómez si è unito a Pablo Íñiguez nell’under-21 spagnola. Ma non finisce qua, l’infermeria è ancora piena: Jokic ed Hernán Pérez sono alle prese con i rispettivi infortuni di lungo corso, la ricaduta del guaio muscolare di Musacchio dovrebbe tenerlo fuori dai campi fino al nuovo anno – sorvoliamo sulla gestione di un infortunio che, se gestito bene, avrebbe dovuto permettere il reintegro completo entro fine mese -, Cani è ancora costretto a fare lavoro differenziato, mentre altri come Gabriel Paulista e Sergio Asenjo stanno subendo gli acciacchi di precedenti botte nel corso dell’ultima gara. Restano all’appello una dozzina di giocatori.

Anche per questa perenne situazione di impermanenza Marcelino ha dovuto schierare un po’ per necessità un po’ per turn-over ben diciassette diverse formazioni nei diciassette match sin qui disputati dall’inizio della stagione. L’undici ideale, ossia gli undici calciatori con il maggior minutaggio nelle gambe, è stato schierato una sola volta dall’inizio, nell’esordio stagionale con l’Astana nello spareggio di Europa League, da lì continue variazioni. E con buona pace per i risultati non sempre esaltanti. Anche stavolta perciò il lavoro con i suoi ragazzi dovrà essere parziale, forse non solo per questo ma giovedì il tecnico groguet ha deciso di tenere una sessione d’allenamento fuori dai canoni. Tutti gli arruolabili, e fra questi si cono visti sia Hernán Pérez che Musacchio, sono stati caricati sul pullman e scaricati alle grotte di San José, nel comune della Vall d’Uixò, a circa 20 km a sud di Vila-real (non lontano da Artana, paese d’origine di Bruno Soriano). Rigorosamente senza palloni, Marcelino e il suo staff hanno portato i calciatori a una sana scampagnata fino alla cima del Pipa, ovvero un percorso da trekking di difficoltà media: un paio di ore di sentieri e poco meno di un’ora di vera e propria scalata fino ai quasi 600 metridella vetta.

Un percorso relativamente corso e intenso a cui hanno potuto prender parte anche alcuni calciatori non in grado di fare sessioni con i compagni, un allenamento differente, se vogliamo un modo per staccare la spina dalla routine del centro sportivo. Per assurdo un modo per conoscere meglio la Plana Baixa, bellissima regione dal punto di vista paesaggistico, cui Vila-real è completamente immersa. Ma adesso la spina la staccheranno veramente, la squadra starà a riposo fino a lunedì, quando si ricomincerà a lavorare sul serio.

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Mi chiamo Mihai Vidroiu, ma per tutti sono semplicemente Michele, sono cresciuto a Roma, sponda giallorossa. Ho inoltre una passione smodata per il Villarreal, di cui credo di poter definirmi il maggior esperto in Italia, e più in generale per il calcio, oltre ad altri mille interessi.