La trasferta di Zurigo, a dispetto di quanto si sarebbe potuto pensare al momento dei sorteggi, arriva densa di significati per un Villarreal estremamente avvelenato per l’esito degli ultimi due incontri di Liga. Il clima nello spogliatoio è all’insegna della frustrazione, perché la squadra gioca bene ma raccoglie molto meno di quanto ritenga di meritare, e in quest’ottica la partita di Europa League potrebbe diventare un’ottima valvola di sfogo. Sarà fondamentale capire la forza mentale di un gruppo che adesso è chiamato a riscattarsi in virtù dell’ultimo impegno di campionato prima della pausa, e che rischia il tracollo emotivo di chi non vede concretizzare i risultati dei propri sforzi. Nonostante il match di andata lo Zurigo sarà un test affidabile in questo senso, si tratta di una squadra che sta andando forte in campionato essendo secondo in classifica a soli due punti dal Basilea e che fra le mura amiche ha un ottimo rendimento, avendo perso l’imbattibilità stagionale solo sabato scorso contro il sorprendente Lucerna di Markus Babbel. Per gli elvetici si tratta dell’ultima opportunità per rientrare in gioco nella competizione e perciò l’incontro di oggi sarà a tutti gli effetti una sfida da dentro o fuori per loro, Marcelino lo sa e vista la delicata situazione attuale dei suoi ragazzi ha deciso di partire in ritiro già nella giornata di ieri, quando la squadra è volata in Svizzera in tarda mattinata.
Andando a spulciare i precedenti l’unico scontro diretto tra le due compagini è proprio la gara della scorsa giornata, e se il Submarino amarillo non si è mai imbattuto prima d’ora con club svizzeri, lo Zurigo ha dovuto incontrare per ben due volte una squadra spagnola, ed entrambe le volte si trattò del Real Madrid. Perciò appare superfluo evidenziare che tutti e cinque le partite (quattro contro le merengues e quest’anno col Villarreal) sono terminati con successi iberici. Ma il primo incontro con i reali di Spagna risale a una gloriosa semifinale di Coppa dei Campioni 1963/64 nella quale Di Stéfano e Puskás trionfarono 1-2 in trasferta salvo chiudere i giochi a Madrid con un rotondo 6-0. Il successivo precedente è molto più recente, e risale alla fase a gironi della Champions League 2009/10 quando gli uomini di Pellegrini espugnarono il Letzigrund per 2-5 (andarono a segno sia Ronaldo, sia Raúl che Higuaín, oltre a Guti) salvo poi vincere di misura 1-0 al Bernabéu. Insomma la carta e la tradizione parlano in spagnolo ma in campo sarà tutta un’altra storia. Vincere in Europa lontano dal proprio fortino è sempre difficile e la forza mentale dei ragazzi di Marcelino sarà un fattore fondamentale per capire cosa è in grado di fare questa squadra nei momenti di difficoltà. Inoltre non sono partiti per la Svizzera, oltre ovviamente a Musacchio, anche Cani – che si è procurato una slogatura al ginocchio sinistro nel riscaldamento del derby contro il Valencia e il cui recupero è in dubbio anche per la gara di domenica -, e Uche e Jaume Costa per scelta tecnica. Spazio quindi ai più giovani: Juan Carlos in porta, Adrián Marín terzino, Espinosa a centrocampo, Vietto in attacco, ma potrebbero partire titolare anche Jonathan dos Santos.