RUSSIA – Avrebbe dovuto essere la prima gara della RPL dopo la pausa per le nazionali, ed invece Amkar Perm – Dinamo Mosca ha regalato solo tanta neve, con un rinvio inevitabile. Ne è infatti caduta tanta, anzi troppa, sui monti Urali, come potete vedere nella foto accanto. Si recupererà a data da destinarsi.
E’ quindi diventata CSKA-Kuban la prima sfida da seguire, con i moscoviti secondi in classifica che ospitavano i cosacchi, dal sottoscritto lodati nel punto della scorsa settimana, unica squadra insieme allo Zenit ancora imbattuta dopo nove gare. Proprio questo record è crollato malamente contro i rossoblu, prossimi avversari del Manchester City in Champions League, capaci di strapazzare i ragazzi di Goncharenko per 6-0. E pensare che i gialloverdi erano anche partiti bene, creando un paio di occasioni da rete cui Akinfeev si opponeva in maniera egregia. Poi, però, saliva in cattedra Roman Eremenko. Al 14′ il finnico imbeccava meravigliosamente Musa, che batteva con un bel destro Belenov, e poi con un bel mancino al volo insaccava la rete del raddoppio tre minuti dopo. La ripresa cominciava sulla falsa riga della prima frazione di gioco, con gli ospiti che peccano di precisione in fase offensiva. E nel calcio gli errori si pagano. Al 69′ Armas insaccava nella propria porta il goal del 3-0, un minuto dopo Ahmed Musa calava il poker ad una squadra completamente demoralizzata e scomparsa dal campo. Negli ultimi cinque minuti, poi, il subentrato Seydou Doumbia chiudeva il set, affossando – più immeritatamente del dovuto – i canarini.
La sfida di cartello della giornata era Krasnodar-Zenit, due delle squadre più interessanti della RPL, che si affrontavano schierando gli undici tipo nonostante le sfide di Europa League e Champions League in programma in settimana (assente il solo Shatov, non al top della condizione, negli ospiti). La sfida è pimpante, dopo sette minuti i padroni di casa sono già avanti, con uno splendido tiro mancino al volo dell’islandese Ragnar Sigurdsson. Un quarto d’ora dopo il parziale è sul 2-0, con il russo Mamaev – rientrato da poco dall’infortunio e che può essere l’ennesimo centrocampista di talento della squadra – che insacca col tacco un’azione personale del brasiliano Ari, in forma straordinaria. La reazione dello Zenit è veemente: lo spagnolo Javi Garcia accorcia le distanze al 38′, trovando il secondo goal in Russia, mentre al 60′ il brasiliano Hulk pareggiava. La situazione tornava complicata per i piteriani qualche minuto dopo, quando il direttore di gara (disastroso per tutti i 90′) espelleva Garay per un fallo inesistente. Il Krasnodar tornava a spingere, ma sbatteva su un monumentale Lodygin, bravo a salvare il risultato nell’ultimo minuto di recupero con un vero e proprio miracolo
Torna al successo la Lokomotiv, che alla prima con il nuovo tecnico (l’ex Rostov Miodrag Bozovic) batte, seppur immeritatamente, l’arcigno Terek. Protagonista assoluto della prima frazione di gioco è il senegalese Oumar Niasse, che prima sfrutta un tragicomico errore di Semenov ed insacca a porta vuota il vantaggio dei ferrovieri, poi viene colpito da Corluka sugli sviluppi di un calcio piazzato e segna nella propria porta. Nella ripresa i ceceni vanno vicini al vantaggio, centrando una clamorosa traversa con Aissati, ma vengono puniti da Pavlyuchenko, che trasforma spiazzando Godzyur un calcio di rigore concesso per fallo su Samedov.