Le sfide in Argentina si vivono intensamente e un Boca Juniors ferito nell’animo, che in 7 giornate ha raccolto solo 10 punti, non può non reagire d’orgoglio in una sfida importante come questa. L’intensità di gioco è impressionante sin dal primo tempo. Marin e Colazo, tutto meno che terzini, spingono il Boca rischiando più volte traversoni dalla trequarti pur di far arrivare la palla alle due punte. Chavez e Calleri si rendono protagonisti di un paio di azioni importanti nei primi 15 minuti con ottimi scambi e schemi eseguiti in maniera diligente. Tutto questo porta al vantaggio siglato dal già citato Calleri al 26′ su assist di Carrizo.
Il pallino del gioco rimane alla squadra di casa che però non riesce a concretizzare le diverse opportunità, un po’ perché l’affiatamento della linea a quattro del Racing è ottimo, un po’ perché Sala trai pali ha coraggio da vendere e non si tira indietro in uscite e interventi coraggiosi.
Si giunge alla ripresa con un Boca galvanizzato, euforia presto spenta da Gustavo Bou che, assistito da una sponda di petto di Diego Milito, insacca una girata da antologia di precisione e potenza rare. Orion, fino a quel momento perfetto,rimane pietrificato. Nemmeno 10 minuti e Acuna sfrutta le disattenzione tattiche di un Boca Juniors troppo spavaldo in avanti e riesce a gestire l’azione che lo vede prima regista e poi assist-man per la doppietta di un Gustavo Bou ispiratissimo. L’ex River Plate sicuramente sentirà un gusto particolare per queste due marcature.
Arrubbarrena decide di puntare sul tutto per tutto: Martinez, dal look più sobrio di quello mostrato in serie A, non riesce però a lasciare il segno. Nella mischia pure il franco-argentino Gigliotti, qualche chilo di troppo ma almeno lotta e piazza qualche spizzata. Bene il nuovo arrivo dal Colo-Colo Fuenzalida, la sua prova in cabina di regia è sicuramente migliore di quella di Erbes, il quale – c’è da dirlo – era anche fuori ruolo. Gago impalpabile.
Assalto finale fatto di traversoni dalla trequarti e poco fiato in corpo ovviamente non riesce a strappare il pareggio in un match interno perso più per un atteggiamento psicologico di resa dopo il primo tempo. La squadra si è ammorbidita e nelle avanzate ha dimenticato pezzi di schemi e marcature, ciò ha fatto saltare il banco. Da sottolineare anche una particolare giornata “no” di Diaz, uno difficilmente sbaglia una gara. Boca nell’oblio, River Plate rinato e primo.