Se davvero era crisi, un 3-1 in Europa può essere la giusta medicina. Il Napoli scaccia i fantasmi battendo, in rimonta, lo Sparta Praga al San Paolo. Faticosa, per certi versi, la vittoria degli uomini di Benitez che probabilmente non hanno ancora digerito lo shock post-Athletic Bilbao. Decidono i fuoriclasse, Higuain e Mertens, ma ci sono anche tanti segnali negativi che provengono dalla difesa. L’avventura in Europa League comincia comunque al meglio per i partenopei, in testa al girone assieme agli svizzeri dello Young Boys che hanno travolto 4-0 lo Slovan Bratislava, prossimo avversario proprio del Napoli.
Benitez opera quattro cambi rispetto all’undici che aveva perso in campionato, domenica pomeriggio, contro il Chievo: i terzini sono Henrique e Britos al posto di Maggio e Zuniga, in mezzo al campo Gargano rileva Jorginho e Mertens vince il solito ballottaggio con Insigne. Lo Sparta Praga, eliminato nei preliminari di Champions dal Malmo ma poi capace di passare l’ultimo turno di Europa League contro gli olandesi dello Zwolle, si affida ai gol del veterano Lafata e all’esperienza in difesa di Kovac.
Il San Paolo, con scarsa affluenza di pubblico (non si raggiungono le ventimila unità), dopo la canonica protesta rivolta a De Laurentiis comincia a spingere i suoi che, in effetti, sono protagonisti di un buon avvio: Hamsik è in partita, Callejon appare più voglioso di far bene rispetto alle ultime uscite, Mertens poi è una sicurezza. Il belga e Britos ci provano dalla distanza, tentativi velleitari. Qualche pasticcio di troppo in fase di costruzione dà coraggio agli ospiti che escono presto fuori dal guscio. Dopo un paio di minuti con la difesa partenopea in affanno, arriva l’inaspettato 0-1: sugli sviluppi di un angolo, il pallone schizza dalle parti di Husbauer che, con un preciso destro dai 20 metri, infila Rafael. Bravo il pubblico di casa a non inferocirsi, l’atmosfera resta serena nonostante i cechi diano la sensazione di poter far male in qualsiasi contropiede. Troppo larghe le maglie difensive, Albiol e Henrique fanno una fatica pazzesca, Inler non garantisce copertura. La scossa non poteva arrivare che da Higuain, geniale nel servizio di prima ad Hamsik: lo slovacco si libera in area di Brabec, supera con un pallonetto Bicik ma colpisce la traversa. Sul pallone vagante si avventa Callejon, il destro di prima è “parato” da Nhamoinesu, rigore netto: Higuain trasforma con sicurezza. Nonostante il gol, gli azzurri faticano ancora a restare compatti in difesa, le sortite offensive sono affidate solo alle giocate dei singoli. Callejon, alla mezz’ora, colpisce la traversa con un siluro clamoroso, è comunque un fuoco di paglia. E’ Costa, tra gli ospiti, a brillare, lo Sparta Praga regge benissimo all’urto. Sul finale del primo tempo, Higuain si gira bene in piena area di rigore, deviazione provvidenziale di Kovac. Al 45′ è 1-1.
Il Napoli appare più determinato ad inizio ripresa, nonostante continui a soffrire sui palloni alti. Al 51′ sono ancora i singoli a togliere le castagne dal fuoco a Benitez: Higuain se ne va alla grande sulla destra, cross basso e teso in area che trova la deviazione vincente di Dries Mertens. E’ un sospiro di sollievo per tutto il San Paolo che non scalfisce più di tanto lo Sparta Praga: gli ospiti si rendono pericolosi con un colpo di testa ravvicinato di Costa, poi Henrique è provvidenziale nell’anticipare Lafata sul secondo palo. Tutto un altro Napoli, comunque, rispetto al primo tempo: Gargano sfiora il 3-1 con un destro dal limite (Hamsik temporeggia poi troppo nel tap-in), a Mertens viene annullato un gol per netto fallo di mani. Benitez è più rilassato, esce anche Higuain – tra gli applausi scroscianti – ed entra Michu. Il punteggio, però, è ancora in bilico e ci pensa ancora lui, Dries Mertens, a chiudere la partita: spettacolare la serpentina del folletto belga a dieci minuti dalla fine, il destro sul primo palo dopo essere rientrato dalla sinistra non dà scampo a Bicik. C’è spazio anche per David Lopez, l’acquisto che probabilmente ha fatto esplodere la contestazione del tifo azzurro che per tutta l’estate aveva sognato prima Mascherano poi Gonalons e Kramer, e l’ex Espanyol è accolto giustamente tra gli applausi. Finisce 3-1, con qualche brivido di troppo. Ma di questi tempi, all’ombra del Vesuvio, c’è poco da fare gli schizzinosi.