Russia – Dinamo e Krasnodar senza freni. Una brutta Lokomotiv cade col Kuban. Si rivede Kanga, e il Rostov vince

La domenica di RPL era dedicata alle quattro formazioni che giovedì scenderanno in campo per il ritorno dei playoff di Europa League.

Vincere per rimanere con lo Spartak in scia dello Zenit. Era questo l’obiettivo odierno della Dinamo, che alla Khimki Arena ospitava il tutt’altro che imbattibile Ural, fanalino della RPL con quattro goal segnati e ben otto subiti nelle prime quatto gare, con appena un punto fatto. Ebbene, i poliziotti hanno centrato senza problemi la vittoria, non concedendo mai nemmeno una conclusione agli avversari e legittimando il proprio dominio con due reti. Assoluto protagonista della gara è l’esterno Ionov, autore della doppietta decisiva nella prima frazione di gioco, prima con un colpo di testa da posizione ravvicinata e poi con una splendida conclusione a giro che si insacca sotto l’incrocio. Un successo strameritato per i padroni di casa, il cui passivo sarebbe anche potuto essere più pesante con un po’ di precisione in più (clamorosi due errori di Kokorin solo contro il portiere avversario) o di fortuna (da segnalare le traverse colpite da Zhirkov e Noboa nella ripresa), e che solleva molti dubbi sull’Ural, che palesa gli stessi limiti dei cugini dell’Amkar: attacco inesistente (senza l’infortunato Gogniev il tecnico degli arancioneri è costretto ad adattare come falso nove il trequartista Erokhin), difesa continuamente disattenta e facilmente perforabile. Per sistemare questa situazione c’è ancora qualche giorno per intervenire sul mercato. Per la Dinamo ora testa subito all’incontro di giovedì in quel di Cipro, dove contro l’Omonia si dovrà vincere per ribaltare il 2-2 casalingo e guadagnarsi l’accesso alla fase a gironi di Europa League.

Soffre a lungo, ma alla fine vince in scioltezza il Krasnodar, che andava di scena a Ramenskoe contro la Torpedo Mosca. Con un turnover molto marcato (in panchina Granqvist, Petrov, Izmailov, Pereyra, Joaozinho ed Ari) i tori soffrono per tutta la durata del primo tempo contro i bianconeri, ringraziando il proprio portiere Sinitsyn che – dopo i due rigori parati la scorsa settimana al Rostov – è decisivo anche oggi con un paio di interventi che permettono ai ragazzi di Kononov di arrivare all’intervallo sul punteggio di 0-0. Ed è poi nella ripresa, con gli ingressi di Izmailov e Joaozinho, che i neroverdi ritrovano lucentezza e brillantezza e riescono a portare a casa una partita più complicata del previsto: Bystrov sblocca la gara con una precisa conclusione all’incrocio, Wanderson raddoppia con una fucilata che bacia la traversa e si insacca in rete (clamoroso, nell’occasione, il liscio di Aydov che manda in porta l’attaccante brasiliano), Pereyra – anch’egli subentrato in corso di gara – nel terzo ed ultimo minuto di recupero – trova il diagonale per il definitivo tris. Il Krasnodar sorride, vincendo la partita da grande squadra, e potendo ora pensare alla Real Sociedad: davanti al proprio pubblico servirà una prova come quella odierna per cancellare la sconfitta (macchiata da errori arbitrali) per 1-0 di qualche giorno fa in quel di San Sebastian. Indicazioni positive – nonostante il risultato finale – ci sono anche per la Torpedo: il passivo finale è bugiardo, perchè i bianconeri hanno giocato una buona gara e per larga parte di essa sono stati superiori ad avversari ben più quotati. Con qualche ritocco nella parte offensiva della rosa la salvezza non dovrebbe essere impossibile.

Vince anche l’altra squadra di Krasnodar, il Kuban, che tra le mura amiche manda al tappeto una lenta, prevedibile Lokomotiv. I ferrovieri pagano la rosa corta a disposizione di Kuchuk, con riserve povere di qualità e il duo Diarra/Boussoufa ancora assente e pronto ad essere ceduto da qualche parte. La freschezza dei cosacchi, senza soldi a causa della scelta del presidente Mkrtchyan di non finanziare più la squadra fino a quando la situazione in Ucraina – dove fa le sue fortune – non sarà tornata alla normalità, e la loro organizzazione ha fatto il resto: al 26′ Popov trova una straordinaria imbucata per il paraguaiano ex Benfica Melgarejo che con un pregevole tocco sotto batte Abaev in uscita, mentre al 41′ il difensore bosniaco Sunjic sugli sviluppi di un corner raddoppia di testa (nell’occasione da segnalare la tutt’altro che stretta marcatura di N’Doye). La reazione dei moscoviti sta tutta in un guizzo di Maicon al 75′, atterrato in area da Xandao: Manuel Fernandes trasforma il rigore, ma non sarà sufficiente ad una Lokomotiv molto nervosa (da segnalare nel finale la zuffa innescata da Corluka) per evitare la sconfitta. Appuntamento tra quattro giorni, per la sfida casalinga contro l’Apollon Limassol: all’andata in quel di Cipro finì 1-1.

Toh, chi si rivede: dopo quattro partite (cinque, considerando anche quella europea) di livello imbarazzante, il Rostov torna a giocare in maniera accettabile e vince il delicato scontro casalingo contro il Mordovia. Protagonisti della gara sono Pletikosa e Kanga: il primo tiene a galla i padroni di casa con due parate decisive nella prima frazione di gioco, il secondo (assente in tutte le prime quattro giornate) accende la luce in zona offensiva. I goal: il Mordovia sblocca la gara con una conclusione ravvicinata di Donald, completamente perso da Goreux; Grigorjev – completamente solo nel cuore dell’area – pareggia con un bel colpo di testa, ben imbeccato da Kanga; e lo stesso trequartista gabonese con un bolide piega le mani al tutt’altro che incolpevole Kochenkov. Primo successo stagionale per i selmashi. Ed ora, giovedì si ospita il Trabzonspor. Ribaltare la sconfitta per 2-0 dell’andata pare impossibile, ma nel calcio mai dire mai.

 

 

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Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.
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