Standard Liegi-Panathinaikos 0-0: una traversa per i greci, gara equilibrata. Si decide tutto ad Atene

Dopo il bell’inizio in campionato (3-0 allo Charleroi), lo Standard Liegi dà l’assalto almeno al quarto turno preliminare di Champions League: l’ostacolo ai 2,1 milioni di euro garantiti per il passaggio del turno, è il Panathinaikos vice-campione di Grecia. Sfida equilibrata sulla carta che non richiama però il pubblico delle grande occasioni a Sclessin: saranno più o meno 10mila i paganti che, comunque, si riveleranno un’arma in più per i “rouches”.

Colpevole la dirigenza belga per non aver fornito già adesso a Luzon i rinforzi necessari per coprire le partenze di Batsuhayi, Vainquer e Kanu: è arrivato lo scozzese Watt in settimana, ma la punta non è nemmeno convocata dal tecnico israeliano. Titolare, contro i greci, è allora ancora Ezekiel che, presumibilmente, veste la maglia dello Standard per l’ultima volta considerato il probabile trasferimento in Qatar in procinto di essere ufficializzato. Recuperato e schierato subito dal primo minuto Ciman, Lumanza va in panchina; confermatissimo Bia, l’uomo più in forma nelle fila belghe. Anastasiou sceglie un 4-1-4-1 guardingo per i suoi, i pericoli vengono dalle fasce. In avanti c’è Berg, tra i migliori durante la scorsa stagione e pericolo numero uno per Kawashima.

Primo tempo intenso, ma piuttosto avaro di palle gol. Lo Standard, complice anche la spinta del pubblico, ha il pallino del gioco e cerca – come nelle previsioni – di sfondare con le ali. Bia e, soprattutto, Carcela sono in giornata. Il fantasista marocchino, in particolare, conferma lo stato di forma più che buono e dà segnali importanti a Luzon: dovesse tornare quello di due anni fa, pre-trasferimento in Russia, lo Standard avrebbe un’importantissima arma in più.

Innumerevoli le entrate durissime subite da Carcela, soprattutto da Lagos, inspiegabili le scelte del fischietto spagnolo Clos Gomez che rende immune da cartellini gli ospiti. Al 16′, dopo un batti e ribatti in area, Bia calcia a colpo sicuro, ribatte col corpo Schildenfeld. Il Panathinaikos fatica a ripartire, la migliore occasione per i greci capita al 21′, proprio a Berg, che a due passi da Kawashima, al volo, mette fuori. E’ comunque un fuoco di paglia, lo Standard domina soprattutto sulla sinistra: una combinazione Bia-Van Damme regala a Ezekiel una buona opportunità in area piccola, ma è bravo Kotsolis ad anticipare in uscita bassa la punta di casa. Ezekiel, al 30′, è il protagonista dell’episodio più discusso del match: dopo un bel numero sulla sinistra, è steso proprio al limite da Nano. Per l’arbitro non è rigore, le immagini sembrano dimostrare il contrario. Meno ritmo sul finire della prima parte, ma altra occasione per i “rouches”: Van Damme, in versione Pirlo (non è uno scherzo), lancia De Camargo che, in piena area, ha tutto il tempo di stoppare e calciare. Kotsolis si salva in angolo, al 45′ è 0-0.

Il copione cambia a inizio ripresa, nonostante Carcela continui a deliziare il pubblico con giocate d’altissima scuola. Il Panathinaikos scende in campo con tutt’altro piglio e mette subito Berg in condizione di far male con una deviazione di prima, bravo Kawashima. Il giapponese è poi provvidenziale sul tiro-cross di Petric deviato da Texeira. Guzon prova a cambiare inerzia, dentro Mpoku per Ciman. Ma, al 62′, greci ancora vicini al vantaggio: Schildenfeld approfitta della difesa di casa troppo passiva e calcia di destro, traversa clamorosa con Kawashima battuto. Anastosiou si gioca anche la carta Pranjic, il Panathinaikos sembra avere la partita in pugno. Il sussulto dello Standard arriva al 71′: spettacolare mezza rovesciata dell’eterno De Camargo, ancora bravo Kotsolis a deviare in calcio d’angolo. E’ il preludio all’ultima fase del match particolarmente nervosa e caratterizzata dal gioco troppo spezzettato. Clos Gomez finisce per scontentare entrambe le compagini con scelte cervellotiche a ripetizione, Carcela illumina la scena e si guadagna la palma di migliore in campo. Luzon prova, a meno di dieci minuti dal termine, la carta Mbombo al posto di Bia, calato alla distanza. Ma il risultato non cambia, a Sclessin finisce 0-0, risultato giusto. Il passaggio al quarto turno e un bel po’ di milioni si giocheranno ad Atene.

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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.