Brasile-Croazia 3-1: le pagelle

BRASILE

Julio César 5,5 Pressoché inoperoso, incolpevolmente trafitto dall’autogol di Marcelo. Non da comunque l’idea della piena sicurezza, c’è tanta ruggine da grattare.

Dani Alves 5,5; Solito stantuffo sulla destra, spinge forte sin dai primi minuti, rivedibile in fase difensiva, dove soffre maledettamente (soprattutto nel primo tempo) il 35enne Olic: nasce proprio dalla sua fascia il momentaneo vantaggio croato.

David Luiz 5,5: Fa a sportellate con Jelavic, che ha già incontrato in stagione nei match tra Chelsea e Hull: quest’ultimo non gli crea particolari grattacapi, è talvolta (e come troppo spesso gli accade) impreciso e disattento: va vicino al 3-1 di testa anticipando Neymar ma concludendo alto.

Thiago Silva 6,5: Copre i buchi lasciati da Dani Alves in fase difensiva, per il resto solita serata in ufficio: Jelavic non preoccupa, Perisic e Olic corrono tanto ma il capitano se la cava egregiamente.

Marcelo 6: sfortunato protagonista dell’autorete ad inizio match, cerca per tutta la partita di rimediare, con cuore, tecnica e nervi. Complice la serata storta di Hulk fa gli straordinari sulla sinistra, interessante il suo duello tutto corsa con Perisic, che si impegna ma non fa molto per impensierirlo.

Luiz Gustavo 6: L’erede di Dunga e Gilberto Silva: frangiflutti, il lavoro sporco in mezzo al campo è compito suo, è al Mondiale esclusivamente per questo: si vede poco, ma fare gioco non è compito suo.

Paulinho 5: In ombra: si fa vivo in un paio di circostanze con il suo pezzo forte, gli inserimenti, poi poco altro: i verdeoro sono pericolosi soprattutto con Oscar e Neymar, lui resta un oggetto misterioso, confermando la stagione in chiaroscuro disputata con la maglia del Tottenham.

Oscar 7 Con Neymar è l’assoluto migliore in campo per i verdeoro: sfrutta le difficoltà di Vrsalijko (schierato in un ruolo non suo) e lo punta pressoché sempre. Vivace, rapido, i suoi cross mettono in seria apprensione la retroguardia dei balcanici, che non trovano in 90′ il minimo antidoto per rallentarlo. La ciliegina sulla torta è il gol del 3-1, spunto in velocità e tocco di punta, da vero giocatore di futsal che ruba il tempo a difensore e portiere.

Hulk 5 Per nulla Incredibile, a dispetto del nome e del fisico imponente il paragone con l’eroe dei fumetti stasera non sussiste. Mai nel vivo del gioco. non si presenta all’appuntamento con la prima di un Mondiale in carriera.(Dal 67′ Bernard)

Neymar 7,5: E’ l’uomo più atteso, e non delude. Riporta sui giusti binari (aiutato anche dall’arbitro) una partita che sembrava sfuggir di mano agli uomini di Scolari, in perfetto stile Neymar. Graziato per una gomitata a Perisic (soltanto ammonito) illumina l’Arena Corinthians con un sinistro debole ma chirurgico che bacia il palo e batte un rivedibile Pletikosa, nella ripresa completa l’opera trasformando il “generoso” rigore procurato da Fred. A 22 anni, all’esordio in un Mondiale sotto gli occhi di un’intera nazione, le aspettative non le ha dei certo deluse. (Dall’88 Ramires s.v.)

Fred 6: Il suo ruolo ricorda quello del Serginho Chulapa di Spagna ’82, centroboa e sponde per i vari Falcào, Zico e Socrates: Fred, poco talento ma buon fiuto del gol e tanta voglia, si procura con mestiere, forse troppo, il rigore che di fatto capovolge le sorti di un match che sembrava indirizzato sui binari del pareggio.

CROAZIA

Pletikosa 5: Kovac lo preferisce a Subasic del Monaco, ma il vecchio portiere è palesemente sul viale del tramonto: in ritardo sul primo e sul terzo gol, intuisce il rigore di Neymar ma non riesce a impedire che la palla entri. Sulle palle inattive non andiamo meglio, resta in troppe occasioni inchiodato sulla linea di porta,per sua fortuna i brasiliani non ne approfittano.

Srna 6: Il capitano non soffre per nulla le iniziative dell’evanescente Hulk ma non è neppure pericoloso dalle parti di Marcelo, che con il suo dinamismo lo costringe sulla difensiva.

Corluka 5,5: Il peggiore dei due centrali, tanti errori , tra cui un disimpegno sciagurato a cui rimedia falciano Neymar e beccandosi il giallo. Si fa vedere anche nell’area avversaria nei duelli d’alta quota con Thiago Silva e David Luiz, respinto con perdite.

Lovren 6,5: Commette il fallo da rigore, ma non certo per suo demerito: il centrale del Southampton, nel mirino dello United, si dimostra tra i migliori in Europa nel ruolo, solido e concentrato, sbaglia raramente e dice la sua sulle palle alte, Un po’ ingenuo nell’episodio del rigore, ma l’arbitro l’ha fatta grossa.

Vrsalijko 5,5: Complici le assenze di Strinic e Pranjic, il laterale del Genoa viene spostato sulla sinistra ed il rendimento ne risente: Oscar fa quello che vuole, lo punta, lo salta e mette cross in continuazione. Soffre il fatto di non poter usare l’amato destro, ma del resto capitan Srna dall’altra parte è inamovibile.

Kovacic 5: Molto sottotono, preferito a Brozovic, che lo sostituirà, non si rende pericoloso dei suoi inserimenti ed assist illuminanti visti con la maglia dell’Inter. Dalla sua parte ha l’età, ma difficilmente lo rivederemo titolare. (Dal 60′ Brozovic)

Brozovic 6: Caratteristiche diverse rispetto a Kovacic, fa l’interditore e consente a Rakitic di avanzare la propria posizione. Le malefatte dell’arbitro intralciano i piani di Kovac e soffre nel finale il dominio ed il possesso palla verdeoro.

Modric 6: Imbrigliato da Luiz Gustavo, il direttore d’orchestra delle manovre croate riesce spesso a liberarsi dalla sua morsa specialmente ad inizio gara: cala alla distanza, come molti dei suoi compagni.

Rakitic 5,5: Per lui vale lo stesso discorso di Modric, bene nelle fasi iniziali, con l’ingresso di Brozovic avanza la sua posizione ricoprendo il ruolo di trequartista che lo ha visto grande protagonista con il Siviglia.

Perisic 6: Corre tanto e ci mette tanto del suo, ma è poco pericoloso. Prende tante botte, da Luiz Gusravo, Marcelo e una gomitata da Neymar.

Olic 7: 35enne con la fame di un ragazzino, l’uomo dai sette polmoni non fa rimpiangere l’infortunato Kranjcar: va sempre via ad un distratto Dani Alves e offre il cross basso per il vantaggio croato ad inizio match, cala inevitabilmente nella ripresa ma a lui Kovac non rinuncia.

Jelavic 5: Evanescente, qualche sponda, tante sportellate con David Luiz ma poco altro, compreso il leggero tocco che ha fatto incocciare il pallone sullo stinco di Marcelo. Fa decisamente rimpiangere lo squalificato Mandzukic. (Dal 77′ Rebic)

Rebic 6,5: L’attaccante della Fiorentina entra molto bene in partita, molto meglio del collega Jelavic. Qualche buona iniziativa, tanto impegno, poca fortuna.

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24 anni, appassionato di sport a tutto tondo (football americano, basket, golf e ovviamente calcio), letteratura, film e auto. Dopo aver conseguito la maturità linguistica, lavoro attualmente per una multinazionale metalmeccanica, mi occupo di calcio estero per passione ed amore per il rettangolo verde.