ITALIA-IRLANDA 0-0 – Parte, ufficialmente, il Road to Brazil della nazionale azzurra, attesa al primo test amichevole in vista della kermesse brasiliana, che per gli uomini di Prandelli inizierà nella notte di sabato 14 giugno contro l’Inghilterra. Tanti i nodi da sciogliere per il c.t. di Orzinuovi, dall’attesissimo Rossi a Paletta, passando per i giovani Verratti e Darmian, senza tralasciare il “vecchio” Aquliani. Prandelli schiera, di conseguenza, molte secondo linee e parecchi giocatori in “bilico” in vista del mondiale. In porta spazio a Sirigu, sugli esterni sgroppano Darmian e Scoglio (entrambi scuola Milan), mentre in avanti spazio alla coppia Immobile-Rossi. L’Irlanda, allenata da un tecnico preparato e pragmatico come Martin O’Neill, schiera un ermetico 4-2-3-1, con Long punto di riferimento avanzato, con McGeady e Pilingkton pronti a dare man forte con i tagli dal’esterno.
Inni nazionali e via, inizia il primo test della nazionale di Prandelli in vista del mondiale brasiliano. Prima chance azzurra al quinto minuto, Immobile, però, controlla male un assist al bacio di Verratti e, a tu per tu con il portiere avversario, fallisce clamorosamente. Solo due giri di lancette ed è nuovamente la squadra di Prandelli, stavolta con Marchisio, a costringere Forde ad una difficile deviazione in angolo. Al decimo minuto, l’episodio chiave del primo tempo: contrasto fra Pearce e Montolivo, con quest’ultimo che resta a terra dolorante. Emblematico il labiale ripreso dalle telecamere:”Mi sono rotto“. Dopo quasi cinque minuti di interruzione, il capitano del Milan esce in barella con la gamba completamente immobilizzata: si tema la rottura della tibia della gamba sinistra. Al posto di Montolivo, Prandelli inserisce Aquilani, calciatore a rischio taglio in vista del mondiale brasiliano. L’Italia, fino a quel momento abbastanza positiva, gioca con minor intensità e convinzione, scossa – in parte – dall’infortunio occorso al giocatore del Milan. Al minuto ventitré, Pilkington effettua una potente punizione dalla media distanza, che costringe Sirigu ad un’insidiosa respinta con i pugni. Sul ribaltamento di fronte, ottima percussione di Darmian, che supera un avversario con uno stop a seguire e poi, dal limite dell’area, lascia partire una conclusione che termina abbondantemente a lato.
Nella fase centrale del primo tempo, l‘Irlanda cresce. Al ventottesimo ci prova Meyler, ma Sirigu è attento e devia in corner. Due minuti dopo è Pilkington a creare il panico nella retroguardia azzurra, Darmian, però, è bravo a chiudere lo specchio e ribatte l’insidiosa conclusione dell’attaccante irlandese. Dopo un cross basso di Ward che attraversa pericolosamente tutta l’area di rigore senza essere deviato da Pilkington e Long, Sirigu è costretto ad un mezzo miracolo su un colpo di testa, da distanza ravvicinata, di Long, a sua volta servito da un pimpante McGeady. Prandelli, al trentanovesimo, è costretto ad un altro cambio: fuori Aquilani, dentro Parolo; il calciatore della Fiorentina, in seguito ad uno scontro aereo con Ward, accusa giramenti di testa e conati di vomito e abbandona il rettangolo verde. Nel finale di primo tempo, Immobile – servito per l’ennesima volta da un delizioso assist di Verrati – prova a sbloccare il match, Forde, però, fa buona guardia. Dopo cinque minuti di recupero, si va al riposo.
Nessun cambio nell’intervallo: si riparte degli stessi ventidue che hanno chiuso la prima frazione. La musica, però, non cambia rispetto a quanto visto nell’ultima parte dei primi quarantacinque minuti: l’Irlanda preme, gli azzurri sono in evidente affanno. Dopo solo tre minuti, Long, complice una clamorosa palla persa da Thiago Motta, si ritrova a tu per tu con Sirigu, che è bravo ancora una volta a dire di no alla punta irlandese. Solo centoventi secondi ed è nuovamente la squadra di O’Neill a sfiorare il goal con Pilkington, autore di un destro che termina di poco a lato. Squillo azzurro al decimo: Parolo crossa basso dalla destra, Immobile gonfia la rete della porta irlandese, ma il guardalinee annulla (giustamente) per posizione irregolare del futuro giocatore del Borussia Dortmund. Inizia la girandola dei cambi: Prandelli inserisce Cassano e toglie dal campo Immobile; O’Neil getta nella mischia McClean al posto di Pilkington. L’Italia, come per incanto, torna a macinare gioco. Al quarto d’ora. angolo di Verratti dal lato sinistro, Bonucci stacca imperiosamente di testa ma la palla termina di poco alta sopra la traversa. Cinque minuti più tardi, dopo il cambio De Rossi-Thiago effettuato da Prandelli, l’Italia sfiora il vantaggio con Marchisio, che calcia debolmente all’interno dell’area di rigore e vanifica l’ottimo assist fornitogli da un propositivo Cassano. A venti dal termine, Rossi esce dal campo in favore di Cerci; per l’attaccante della Fiorentina una prova non entusiasmante, anche se negli ultimi dieci minuti, complice anche l’ingresso di Cassano, aveva dato segnali confortanti.
L‘Irlanda, dopo venti minuti di dominio azzurro, torna a farsi pericolosa ad un quarto d’ora dal termine, McGeady, però, non sfrutta un ottimo traversone dalla sinistra e il suo colpo di testa viene agevolmente controllato dalla difesa azzurra. La squadra di O’Neill insiste. Al trentaquattresimo, McClean crossa dalla sinistra per Quinn, che calcia a botta sicura ma colpisce la traversa; sulla ribattuta, miracolo di Sirigu su McGeady. Nel finale non accade più nulla di significativo. L’Italia prova, flebilmente, ad imbastire qualche azione pericolosa, ma la retroguardia irlandese fa buona guardia e rischia qualcosina solo nelle battute conclusive. Finisce 0-0. Azzurri a sprazzi, condizionati anche dai carichi di lavoro sostenuti a Coverciano. Preoccupano le condizioni di Montolivo: per il calciatore di Caravaggio, probabile rottura della tibia e altrettanto probabile addio al mondiale brasiliano. Capitolo osservati speciali: bene Verratti e Darmian, così così Rossi, male Paletta. Martedì test poco attendibile contro il Lussemburgo, e poi si parte: l’Italia, con qualche incertezza in più, spiccherà il volo per il Brasile.