Road to Brazil – Bosnia-Costa d’Avorio 2-1: buona la prima per i dragoni

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ROAD TO BRAZIL – 
La Bosnia Erzegovina lascia un’impressione piuttosto positiva nella sua prima amichevole pre-mondiale regolando per due reti a uno la Costa d’Avorio. Edin Džeko è l’uomo-partita con due gol realizzati.

Sušić propone un 4-2-3-1 (4-4-2 in fase di non possesso) molto più accorto e prudente del solito modulo sbilanciato e ripieno di talento. Bešić funge da mediano davanti alla difesa con Pjanić più arretrato con compiti di impostazione. Dietro all’unica punta Džeko, giostrano Višća e Hajrović sulle fasce con Misimović a supporto. Il collega Lamouchi preferisce schierare prevalentemente le seconde linee tenendo fuori mostri sacri quali Drogba, Yaya Touré e Gervinho.

Nella prima parte di gara, la Bosnia pressa alto, fino all’area di rigore avversaria, consapevole della scarsa qualità del centrocampo africano. Questa pressione feroce costringe gli ivoriani a forzare numerose giocate con conseguenti palloni persi sulla propria trequarti e pericolose occasioni per la Bosnia. La prima chance scaturisce da una palla recuperata a Zokora ma Misimović spreca calciando addosso a un difensore.
Il vantaggio arriva su un errore di Djakpa – che appoggia corto di petto al portiere – del quale approfitta Višća, buona l’uscita di Gbohouo sull’esterno bosniaco ma nulla può sulla sassata di Džeko che si infila sotto la traversa.
La nazionale balcanica impedisce alla Costa d’Avorio di imbastire azioni in tranquillità e concede molto poco. Sempre attento Begović. Nel finale, sull’ennesima palla persa dagli africani, Džeko ribalta l’azione, potrebbe servire Pjanić meglio piazzato invece spara alto. 

Nella seconda frazione di gioco, la Bosnia insiste col pressing avanzato e con le rapide verticalizzazioni fino al raddoppio di Džeko. L’attaccante del City controlla male il pallone, che si alza, per poi scaraventarlo in rete con una grande girata. Immobile Gbohouo.
Dopo la seconda rete, i bosniaco-erzegovesi mettono in mostra la loro qualità nel possesso palla e cercano di addormentare la partita. Lamouchi, allora, inserisce l’artiglieria pesante: dentro prima Drogba poi Doumbia. L’attaccante del Galatasaray si dimostra immediatamente devastante e in pochi minuti crea più occasioni egli stesso di quante ne abbia create la sua squadra in tutta la partita. Allo scadere, Drogba corona al meglio la sua centesima presenza con la maglia della nazionale realizzando di potenza una punizione dal limite.

Gli Elefanti della Costa d’Avorio – o meglio le riserve – hanno palesato notevoli carenze in fase di costruzione e totale mancanza di concentrazione nei disimpegni difensivi. Ottima, invece, la prova offerta dalla Bosnia Erzegovina che, nonostante il cambio di modulo a pochi giorni dal mondiale, ha dimostrato solidità e qualità importanti per sperare nel passaggio del turno. Unica nota assai negativa per i balcanici sono i diversi infortuni occorsi ai suoi giocatori: Kolašinac è uscito dopo venti minuti per un dolore al ginocchio, Vranješ ha abbandonato il campo intorno all’ora di gioco per una pallonata al costato mentre il leader e capitano Spahić si è arreso nel finale per un infortunio alla caviglia sinistra. Saranno ore e giorni di apprensione per il popolo bosniaco.

Tabellino

Bosnia Erzegovina (4-2-3-1): Begović; Vranješ (64′ Mujdža), Šunjić, Spahić (83′ Hadžić), Kolašinac (19′ Salihović); Bešić Pjanić; Hajrović (74′ Vršajević), Misimović (61′ Medunjanin), Višća, Džeko (61′ Ibišević).

Costa d’Avorio (4-3-3): Gbohouo; Djakpa (46′ Dja Djédjé), Akpa Akpro, Bamba, Diomandé; Tioté (46′ Serey Dié), Zokora, Gradel (69′ Doumbia); Bolly (79′ A. Boka), L. Traoré (63′ Drogba), Sio.

Gol: 17′ 53′ Džeko (B), 91′ Drogba (C)

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21enne perennemente indeciso sulla strada da seguire. Marchigiano di origini bosniache e innamorato del Sudamerica, amo definirmi cittadino del mondo. Da poco ho conosciuto la passione per il giornalismo calcistico che mi ha folgorato... Sudamerica es mi pasión, Argentina es mi nación!