VIKTORIA PLZEN – SPARTA PRAGA 1-2 D.C.R – Da una parte le ambizioni dello Sparta Praga, voglioso di ritornare ad abituarsi a vincere. Dall’altra la voglia di rivincita del Viktoria Plzen, che dopo aver perso il titolo al fotofinish non vuole ritagliarsi un ruolo di secondo piano nel calcio ceco rispetto ai rivali capitolini. Insomma, i temi di certo non mancano nella 35° finale di Pohar Ceske Posty, la Coppa della Repubblica Ceca, della storia. In un Eden Stadion gremito, Sparta Praga e Viktoria Plzen si sfidano per conquistare un trofeo che per entrambe vale molto. E l’importanza della partita si vede anche dalle scelte dei due tecnici, che puntano sui migliori calciatori della rosa a loro disposizione, rischiando anche quei calciatori non al meglio della condizione. Il tecnico dei rossoblù Uhrin si affida al suo solito 4-2-3-1, ma l’impronta offensiva che il tecnico vuole dare alla sua squadra lo spinge a scegliere molti interpreti votati all’attacco, utilizzando come unico interditore Horava, e lasciando libertà di movimento ai 3+1 alle spalle di Stanislav Tecl: Petrzela, Kolar e Kovaric, supportati in proiezione offensiva dalla fantasia di capitan Horvath. Dall’altra parte, Lavicka punta sullo stesso modulo del suo avversario ma, a differenza di Uhrin, vuole proteggere il reparto difensivo dagli attacchi avversari e lo fa piazzando Vacha e Matejovsky, supportati in fase di non-possesso da Husbauer.
Nella prima frazione di gioco le due squadre avvertono l’importanza del match e tentano di studiarsi, senza esporsi ad alcun tipo di rischio. Nella prima mezz’ora di gioco infatti il match offre poche emozioni agli 11752 spettatori dell’Eden Stadion di Praga. La prima grande chance di rompere l’equilibrio capita al minuto 30 sui piedi di Vacha. Il cross di capitan Horvath dal lato corto dell’area di rigore trova il tempestivo inserimento del centrocampista, che si coordina e calcia verso lo specchio della porta. Ma il suo tiro è centrale e viene neutralizzato da Vaclick. Il Viktoria alza il proprio baricentro e mantiene il possesso palla, cercando di controllare l’incontro attraverso la qualità tecnica dei suoi trequartisti Petrzela, Kovakik e Kolar, tutti a servizio del numero 10 Horvath. Dunque la squadra di Uhrin continua ad attaccare ed al 42’ produce una nuova azione pericolosa. Il solito Horvath scambia con Horava, che nei pressi della bandierina del calcio d’angolo lascia partire un traversone che termina sul secondo palo, dove tutto solo Kovarik ha l’occasione ghiotta di portare in vantaggio i suoi. Il suo colpo di testa centra il corpo del portiere Vaclick, che nel tentativo disperato di salvare la propria porta si lancia verso l’avversario, riuscendo ad impattare il pallone ed allontanarlo. E proprio nel ribaltamento di fronte, dopo poco più di 30 secondi dall’occasione dei rossoblù, arriva la prima occasione per lo Sparta Praga con un colpo di testa di David Lafata da pochi passi. E’ decisivo il riflesso del portiere del Viktoria Kozàcik, che all’ultimo istante salva la palla sulla linea di porta, mandando le squadre a riposo sul risultato di parità. Il Viktoria controlla la partita ma non riesce a finalizzare le occasioni create, mentre lo Sparta Praga sembra essere la timida copia di quella squadra che ha nettamente dominato la Gambrinus Liga 2013/2014.
Ma nonostante l’ultimo quarto d’ora del primo tempo, in cui le due squadre si sono date battaglia giocando a viso aperto, il secondo tempo inizia sulla falsa riga dell’inizio del match. Le due formazioni badano più a controllare la fase difensiva rispetto a quella offensiva. Infatti entrambe temono gli avversari e nei 22 interpreti domina la paura di perdere. Il ritmo dell’incontro è sempre controllato dal Viktoria Plzen, che al 52’ si fa vedere pericolosamente nell’area avversaria. Tecl tenta uno spunto personale ma, appena entra in area, Vaclick esce tentando di anticipare l’ultimo tocco del centravanti 23enne. L’intervento del portiere granata è pulito, ma l’estremo difensore non riesce a trattenere la palla, che termina sui piedi di Kolar. Il centrocampista con la maglia numero 26 calcia in porta di prima intenzione, ma Hybs gli nega la gioca del gol con un intervento in extremis sulla linea. Non succede più nulla fino al 74’, quando il Viktoria Plzen riesce a sbloccare il match. Sul calcio d’angolo battuto da Horvath, Vaclick allontana la minaccia con i pugni. Al limite dell’area si fa trovare pronto Reznik, che di prima intenzione calcia con il sinistro: la palla termina la sua corsa nell’angolo sinistro della porta dello Sparta Praga. Nulla da fare per il portiere Vaclick, che è incolpevole a causa della deviazione decisiva del suo compagno di squadra Svejdik. Il tecnico Lavicka tenta di scuotere i suoi effettuando 2 cambi: dentro Bednar e Prikryl al posto di Hybs e Dockal. Lo Sparta però non riesce a reagire, non riuscendo nemmeno ad uscire dalla propria metà campo. All’85’ il Viktoria ha l’occasione per chiudere il match: Petrzela mostra tutte le sue doti tecniche saltando due difensori avversari, ma la sua conclusione termina pochi centimetri sopra la traversa. Negli ultimi minuti, lo Sparta tenta l’assalto finale al fortino avversario e nel terzo minuto di recupero, a pochi secondi dal fischio finale, accade l’incredibile. Krejci va via sulla sinistra e crossa in mezzo, con il pallone va a stamparsi sul braccio di Petrzela. E nonostante le proteste del Viktoria Plzen, il direttore di gara Zelinka indica il dischetto del rigore. Sul dischetto si presenta il capocannoniere stagionale dello Sparta, Josef Husbauer, che dagli undici metri manda la palla alla sinistra di Kozàcik. L’arbitro fischia la fine: saranno i calci di rigore a decretare la vincitrice della Pohar Ceske Posty 2013/2014.
Dopo qualche minuto, il direttore di gara chiama a sé i due capitani Horvath e Lafata per effettuare il sorteggio: i calci di rigore si batteranno sotto la curva occupata dai tifosi giunti nella capitale da Plzen, e sarà proprio la squadra di Dusan Uhrin ad iniziare le danze. Il primo a presentarsi sul dischetto è Prochazka, che però calcia alto. Per lo Sparta Praga il primo a calciare e Vacha, che trasforma il calcio di rigore senza problemi. 0-1. Dunque parte subito male la formazione rossoblù. Horava pareggia il conto, ed il risultato torna in perfetto equilibrio quando Svejdik si fa ipnotizzare da Kozàcik. Poi per il Viktoria segnano Wagner, Horvath, Kolar, Limbersky, e Reznik, mentre dall’altra parte Husbauer, Lafata, Bednar, Holek e Krejci portano la partita all’8° rigore. Hubnik si presenta dagli 11 metri, ma calcia la palla sul palo. Lo Sparta ha il match-ball con Marecek, ma il centrocampista granata non sfrutta l’occasione colpendo il palo. Hejda e Prikryl portano il risultato sul 7 a 7. E’ il turno di Petrzela, che sbaglia clamorosamente, lasciandosi ipnotizzare da Vaclick. Nuova opportunità per lo Sparta, questa volta sul piede del terzino destro Kaderabek, che non sbaglia, regalando la coppa ai suoi. Lo Sparta Praga vince la sua 9° Pohar Ceske Posty.
L’ultimo atto della Pohar Ceske Posty consegna alla storia uno dei match più emozionanti degli ultimi anni del calcio della Repubblica Ceca, che si è concluso con la vittoria ai calci di rigore dello Sparta Praga. La formazione guidata dal tecnico Lavicka conquista così il Double: infatti dopo aver conquistano il loro scudetto numero 36, i granata portano a casa il secondo titolo stagionale, beffando ancora una volta quella che oggi rappresenta la maggiore antagonista della squadra capitolina, il Viktoria Plzen. La squadra di Dusan Uhrin Jr. viene battuta per la seconda volta e termina la stagione non riuscendo a portare dalle parti dello Stadio Municipale nessun trofeo.
(foto tratta da isport.blesk.cz)