BARCELLONA-ATHLETIC BILBAO 2-1 – E’ stato un Barcellona in versione pasquale: morto e poi, in due minuti, risorto. Importante affermazione della squadra catalana, reduce da tre k.o. consecutivi fra campionato e coppe, e alla prese con una contestazione come mai, negli ultimi anni, si era visto dalla parti del Camp Nou, riempito solo a metà dagli esigenti supporter’s locali. Tifosi blaugrana che, seppur in minima parte, non hanno esitato a contestare la squadra non appena passata in svantaggio. La vittoria del Barça è stata meritata. L‘Athletic, pur generoso e spesso insidioso in avanti con Aduriz, è rimasto in partita fino al novantesimo grazie alle prodezze di Iraizoz (poi non impeccabile in occasione del gol di Messi) e alle strepitose chiusure difensive di Laporte, giovane difensore centrale francese dal futuro assicurato. Le speranze di titolo dei catalani, però, restano appese ad un filo. Ed è difficile, se non impossibile, che lo stesso non si spezzi.
PRIMO TEMPO- I padroni di casa, vogliosi di riscattare le deludenti prove delle ultime settimane, mettono in campo grinta e determinazione sin dalle battute iniziali. La prima occasione, però, è per l’Athletic: Aduriz sorprende Mascherano e calcia di destro sul primo palo, Pinto è bravo deviare la sfera in corner. Il Barça, dopo aver sofferto i baschi per alcuni minuti, sfiora il goal in due circostanze nell’arco di soli sessanta secondi ma in entrambe le circostanze è bravissimo Iraizoz. La pressione dei Blaugrana si fa insistente. Quattro giri di lancette e Messi, servito da uno splendido pallone di Iniesta, mette la palla in rete; il guardalinee, però, ravvisa la posizione irregolare del fuoriclasse argentino e l’arbitro annulla il goal. Al ventunesimo, Adriano fa tutto bene, entra in area e calcia in porta, Balenziaga, salva in prossimità dalla linea di porta a Iraizoz battuto.
Il Barça, com’era lecito attendersi alla vigilia, è decisamente più propositivo, ma l’Athletic riesce spesso a mettere in crisi la retroguardia locale. Grandissima chance per i baschi alla mezz’ora: cross dalla destra, Aduriz si coordina perfettamente ed effettua una splendia “chilena” che si stampa sul palo a Pinto battuto; sulla ribattuta s’avventa Susaeta, ma il portiere locale è bravo (e fortunato) a respingere la conclusione del calciatore biancorosso. Tre giri di lancette ed è il Barça ad andare vicinissimo al vantaggio, ma Sanchez, a porta praticamente sguarnita, colpisce clamorosamente la traversa. Finale di tempo sempre a tinte catalane: al minuto trentanove, Sanchez calcia di destro ma trova la pronta opposizione di Iraizoz, bravo, due minuti più tardi, anche su una velenosa conclusione di Pedro.
SECONDO TEMPO – Nessun cambio nell’intervallo: le due squadre si presentano in campo con gli stessi effettivi del primo tempo. Punizione interessante, al quarto minuto, per Messi, ma l’esecuzione del fuoriclasse argentino è da dimenticare. Passano sessanta secondi ed il match cambia volto: Aduriz raccoglie palla al limite dell’area e scocca un preciso destro che s’infila sul palo più lontano della porta difesa da Pinto. Il Barça accusa il colpo. Al minuto cinquantaquattro, Susaeta approfitta di un’incertezza di Mascherano e mette la palla in rete, ma l’arbitro annulla per fuorigioco dello stesso esterno basco. Il pubblico catalano si spazientisce e inscena un’improvvisa pañolada in versione “bonsai”, per contestare la prova fornita dai propri beniamini. Dopo cinque minuti di impasse, la squadra del Tata si scuote: al cinquantanovesimo, Iraizoz è ancora una volta bravo sulla conclusione di Sanchez, mentre centoventi secondi più tardi è Messi a fallire una nitidissima chance per pareggiare i conti. L’Athletic soffre il ritorno del Barça e resta in vantaggio solo grazie alla superba prova di Iraizoz, determinante in più di una circostanza. Martino prova a mischiare le carte: fuori Xavi (applaudito, ma autore di una prova non all’altezza), dentro Fabregas.
Il pareggio è nell’aria. E il Barça, meritatamente, lo trova al settantatreesimo grazie a Pedro, che finalizza nel migliore dei modi un’azione nata sull’asse Dani Alves-Sanchez. Altri due giri di lancette ed è Messi, su calcio di punizione, a completare l’opera, complice (anche) un imperfetto Iraizoz. Il Camp-Nou esplode: il Barça è ancora vivo e conduce 2-1. I baschi provano, di tanto in tanto, a rendersi pericolosi nella metà campo avversaria, ma gli uomini del Tata fanno buona guardia. Ottima percussione di Mascherano a cinque dal termine, ma la conclusione non inquadra lo specchio della porta per una questione di centimetri. Altra occasione per i locali al minuto ottantanove, De Marcos, però, salva sulla linea di porta la debole conclusione di Tello. L’ultimo brivido del match, in pieno recupero, lo regala l’Athletic con Riko, che si vede respingere la conclusione a botta sicura da un provvidenziale intervento a “corpo morto” di Mascherano, che, di fatto, si sostituisce a Pinto. Al triplice fischio, lo “sparuto” pubblico del Nou Camp esulta: il Barça non è ancora morto.