Dopo l’1-0 dell’andata, Benfica e Porto si giocano la finale di Coppa del Portogallo nella suggestiva cornice del Da Luz. Jorge Jesus schiera le aquile con il 4-4-2, sciogliendo gli unici dubbi di formazione sui ballottaggio Salvio-Markovic e Rodrigo-Cardozo optando per l’argentino e il brasiliano. Nelle fila biancoblu, invece, Luis Castro si sistema con il tridente offensivo formato da Jackson Martinez-Quaresma-Varela, e continua a dare fiducia tra i pali a Fabiano.
L’inizio di gara è subito infuocato. Al ‘4 Perez recupera palla sulla trequarti campo difensiva ospite e serve Rodrigo che pennella dalla destra un pallone preciso per Salvio, abile nell’inserirsi e nell’anticipare Mangala, ma poco preciso nella deviazione sul primo palo. Al quarto d’ora Quaresma scuote i suoi calciando a lato da buona posizione. Sul ribaltamento di fronte il Benfica passa: Gaitán scappa via sulla corsia, alza la testa e trova sul secondo palo il colpo di testa vincente di Eduardo Salvio. Il gol riequilibria la contesa e scalda gli animi in campo. Quaresma prima falcia Maxi Pereira e viene ammonito, e successivamente provoca il doppio ( e ingenuo) giallo di Siqueira, che lascia le aquile in dieci dal ’25. Il Porto si riorganizza e bussa sue volte alla porta di Artur. Corner dalla sinistra di Quaresma, uscita a vuoto dell’estremo biancorosso e clamoroso errore di Danilo a due passi dalla linea. Pochi minuti dopo Varela riceve sulla sinistra, controlla e calcia sul primo palo chiudendo troppo il tiro. Si va all’ intervallo con i padroni di casa avanti 1-0.
La ripresa segue il copione del finale di primo tempo, con i dragoni che gestiscono il pallone e i ritmi. Il gol del Porto arriva immediato; al 52′ André Almeida lascia aperta un’autostrada a Varela, cinico e preciso al punto giusto davanti all’incolpevole Artur. La rete subita scatena la furiosa reazione dei ragazzi di Jesus, che si guadagnano il rigore della speranza grazie alla magia sul fondo di Rodrigo e l’aggancio in area di Reyes sullo stesso talento brasiliano. Dal dischetto Enzo Pérez prende il posto dello specialista Cardozo e trasforma in modo impeccabile. Benfica-Porto 2-1 e gara sul filo dell’equilibrio.
Sulle ali dell’entusiasmo Rodrigo va a pressare come un indemoniato Fernando, sfrutta l’errore in disimpegno del centrocampista ospite e si invola verso la porta di Fabiano, scivolando in modo clamoroso al momento della battuta a rete. La squadra di Luis Castro si spaventa, e limita – nonostante la superiorità numerica – le sortite offensive dei propri funamboli. Il solito Quaresma, però, prova la classica giocata estemporanea insita nel proprio DNA calcistico, calciando alto per pochi centimetri. Al minuto 80′ arriva l’ennesimo colpo di scena dell’incontro: Gaitán serve al limite dell’area André Gomes che con un sombrero beffa Alex Sandro, lascia scendere la sfera e fa secco sul primo palo Fabiano. Pandemonio sugli spalti, rissa in campo.Pedro Proença espelle nel breve volgere di pochi minuti i due tecnici, mentre un nervosissimo Quaresma perde la testa e colpisce al volto Maxi Pereira. Doppio giallo e rosso. Nel finale il tecnico ospite tenta la carta Quintero al posto di Reyes, senza raccogliere i frutti sperati. Rimonta, vince e si qualifica per la finalissima il Benfica di Jorge Jesus, che ora dovrà contendere il trofeo al Rio Ave. I conti con il passato ( e con i suoi fantasmi) forse prendono il via proprio da questa semifinale, tanto sofferta quanto meritata.