Lione-Psg, due squadre uscite dall’Europa questa settimana che si rituffano sul campionato per conquistare i rispettivi obiettivi. Gli uomini di Garde hanno salutato l’Europa League, l’eliminazione per mano della Juventus però non ha lasciato strascichi negativi, c’è anzi la certezza di essere usciti a testa alta contro una squadra blasonata, diverso invece l’umore dei parigini, estromessi dalla Champions dal Chelsea, le decisioni di Blanc durante il match di ritorno sono state fatte oggetto di pesanti critiche. OL per l’Europa, Psg per il titolo, c’è una bella posta in palio stasera sul prato del Gerland. Panchina che balla, con tanto di nomi per il futuro a cominciare dal chiacchieratissimo Zidane. Al pronti e via Bisevac si dimentica Cavani, colpo di testa che Lopes neutralizza con l’aiuto del palo.
L’uruguayano ha un brutto rapporto con la porta ultimamente, dopo l’infortunio il gol è diventato quasi un incubo. Anche Gomis si fa vedere, botta dalla distanza che trova l’attento Sirigu. Avvio piacevole, con il Psg che cerca di imporre la sua legge e i padroni di casa che puntano sul contropiede. Episodio curioso al settimo minuto, Cavani a tu per tu con Lopes, il portiere lo stende ma il signor Turpin segnala il vantaggio, palla a Digne che mette in rete. Gol? No, perché l’ex Lille si trovava in fuorigioco. Gestione arbitrale che lascia non pochi dubbi, visto che comunque il fallo del portiere è antecedente all’offside e dunque il penalty sembra dovuto. Dieci minuti che corrono via di buona lena, Gomis è il più pericoloso dei suoi e al quarto d’ora Motta lo ferma in area con un intervento al limite. Alle mezz’ora Lavezzi perde una palla incomprensibile sulla propria trequarti, la prende Ferri e non ci pensa un attimo, botta da fuori che fredda Sirigu. Un gran gol. Il miglior attacco della Ligue 1, ben 74 reti all’attivo, non riesce a passare, Cavani e Cabaye creano problemi a Lopes ma il risultato arriva immutato alla sosta.
Secondo tempo di Lione-Psg, dopo pochi minuti Kone resta al suolo in seguito a una chiusura difensiva, lo rimpiazza Umtiti. Nervosetto Motta, Blanc non a caso gli aveva concesso un turno di riposo la scorsa settimana, al 54esimo prende Ferri per il collo e si conquista un giallo cercato e meritato. Si accende un parapiglia, buono per l’OL che fa correre il cronometro. Blanc mette dentro Lucas al posto dello spento Matuidi, Pastore va ora a scalare sulla linea dei centrocampisti. Fekiri è il migliore in campo, le cose migliori del Lione partono dai suoi piedi e al minuto 62 va vicino al gol. Psg a sprazzi, Lavezzi impegna Lopes, intanto i padroni di casa continuano a pungere in contropiede. Blanc guarda i suoi, la macchina è inceppata e la circolazione di palla non è quella che servirebbe, tutti fermi ad aspettare il pallone, Cavani davanti muore di solitudine.
Ferri stasera ha il piede calcio, troppo invitante la palla che gli rimbalza davanti al minuto 69, bordata di destro e Sirigu fa alla grande il suo lavoro. Lavezzi ci riprova, scatto sul filo dell’offside sul bel lancio di Motta, l’ex Napoli non trova però la deviazione giusta. Blanc cerca la svolta mandando dentro Menez e Rabiot, Verratti sta a guardare, Pastore obbliga Lopes a un grande intervento. Quattro minuti di recupero, il Psg tenta un assedio al rallentatore, il Lione si difende con le unghie e con i denti, difficile avanzare. Menez si sente già un ex, altrimenti non si spiega perché in pieno recupero lasci rimbalzare un’invitante pallone in area invece di calciare al volo. Il Gerland ruggisce per esaltare la resistenza OL, Lione-Psg vede i campioni in carica uscire con la testa bassa. Periodo difficile per Blanc, tanti gol presi e critiche a pioggia. Il titolo è lì, ma bisogna allungare la mano per prenderlo.