UNIVERSIDAD DE CHILE-COLO COLO 0-1 – C’è una sfida, nel lontano Cile, ricca di storia, tradizione e dal fascino immortale. Una sfida che, in certe annate storte, ti può risolvere la stagione. Quella partita si chiama “Superclásico“. E vede opposte le due squadre cilene più famose e vincenti: Universidad de Chile e Colo Colo. La cornice che ospita questa sfida è il “Nacional” di Santiago del Cile, stadio ricco di fascino e storia, che rende ancora più suggestiva una partita che, quest’anno, vede il Colo Colo nella parte della lepre e in quella dell’inseguitore, decisamente staccato, la “U” de Chile. Il match, come era lecito attendersi, non ha deluso le aspettative: ritmo intenso, occasioni da gol a grappoli, due espulsioni, alcuni scontri al limite (se non oltre) del consentito. In poche parole, è stato Superclásico vero. A vincerlo è stato il Colo Colo, ma l’Universidad è stata nettamente più pericolosa, sia in parità che superiorità numerica. Se la squadra di Tapia esce dal “Nacional” con i tre punti, lo deve essenzialmente alla dea bendata (grottesco lo sfortunato autogol messo a segno da Cereceda) e alla bravura dell’estremo difensore paraguiano Villar. Ora, a sole tre partite dal temine, il Colo Colo, dopo quattro lunghi anni di digiuno, vede vicino il titolo: domenica prossima, nella sfida interna contro il Santiago Wanderers, il Cacique dovrebbe festeggiare la conquista del Clausura.
PRIMO TEMPO – Ritmi elevati, entrate decise ed entusiasmo sugli spalti: il centocinquantasettesimo Superclásico è vivo e intenso sin dalle prime battute. La prima occasione da gol è per la U. de Chile: Fernandez apre per Rubio, che stoppa il pallone e calcia in porta dando l’illusione ottica del gol; l’Estadio Nacional grida al “goal”, ma la palla è uscita sull’esterno della rete. La squadra di casa, dopo pochi minuti, sfiora ancora il gol, lo splendido colpo di tacco di Diaz, eseguito in precario equilibrio ostacolato da due difensori avversari, termina fuori di poco. Il Colo Colo detta i tempi del gioco, ma sono i padroni di casa a rendersi maggiormente pericolosi. Al minuto ventitré, bella azione solitaria di Fernandez, che fa tutto bene fuorché la conclusione. Solo tre giri di lancette e i padroni di casa falliscono un’altra incredibile occasione da gol con Rubio, che spara alto sopra la traversa a tu per tu con Villar.
La gara è vibrante. Il Colo Colo, dopo solo un minuto dall’occasione fallita dalla “U”, va vicino al gol per la prima volta dell’incontro, ma Herrera si supera sulla conclusione di mezzo esterno destro effettuata da Jaime Valdes. Alla mezz’ora, gli ospiti sbloccano il match: azione di contropiede, Flores riceve palla sulla sinistra e crossa verso l’area di rigore, dove Cereceda, nel tentativo di non far giungere la palla all’accorrente Vecchio, si rende protagonista, suo malgrado, di una palombella che batte imparabilmente il proprio portiere. Reazione immediata della “U”, ma Rubio non è lesto ad approfittare di un’incerta uscita di Villar. Nel finale di frazione, Valdes commette un brutto fallo (da “arancione”) ai danni di Fernandez, si becca un sacrosanto cartellino giallo e fa scoppiare, senza prendervi parte, una piccola rissa in mezzo al campo. Ma sono ancora i padroni di casa, all’ultimo minuto del primo tempo, a sfiorare nuovamente il goal con Gonzalez, autore di un tiro che si perde alto di pochi centimetri sopra la traversa.
SECONDO TEMPO -Nessun cambio durante l’intervallo: si ricomincia dagli stessi ventidue effettivi della prima frazione. L’avvio di ripresa, però, è meno emozionante. Il Colo Colo, infatti, pare in grado di controllare agevolmente il match, l’Universidad, invece, è la lontana parente della squadra ammirata nei primi quarantacinque minuti. La prima emozione del secondo tempo giunge solo al minuto sessantasette: Rubio viene strattonato in area da Flores e crolla a terra, ma l’arbitro, anziché concedere il penalty, ammonisce l’attaccante locale per simulazione fra le vibranti proteste del pubblico del “Nacional”. Dopo solo un minuto, il Colo Colo resta in dieci per l’espulsione di Baeza, autore di un fallo ai danni di Diaz che gli costa il secondo cartellino giallo. Dalla conseguente punizione, Rubio stacca di testa e mette il pallone in rete; il direttore di gara, però, annulla per un presunto fallo dello stesso attaccante ai danni di Fierro.Il tecnico ospite, Hector Tapia (ex calciatore del Perugia), corre subito ai ripari: fuori Vecchio, dentro Jason Silva.
A dieci dal termine, altra grande chance per la Universidad: Rubio mette in mezzo per Diaz che, a sua volta, dà la palla all’accorrente Lorenzetti, autore di un piatto sinistro stilisticamente impeccabile ma del tutto inefficace, che non impensierisce Villar. Sul ribaltamento di fronte, il Colo Colo sciupa una grande chance per chiudere il match con il neo-entrato Vidangossy, contrastato efficacemente da un difensore avversario in area di rigore. I padroni di casa, nell’arco di soli cinque minuti, concludono tre volte a rete, ma i tiri di Rubio, Fernandez e Ramon terminano sopra la traversa. Parità numerica ristabilita ad un minuto dal novantesimo: Fernandez entra con il piede a martello sulla caviglia di Pavez, viene – giustamente – espulso e poi, non contento, spintona l’arbitro. Nei minuti di recupero è sempre la “U” a dominare: al primo, Rodrigo Mora si inventa una “chilena” respinta da un prodigioso intervento di Villar, mentre sessanta secondi dopo è Lorenzetti, con un tiro dal limite dall’area, a sfiorare la traversa. Al fischio finale esplode la festa del Colo Colo, che fa suo il Superclasìco ed è ormai ad un passo dalla conquista del Clausura.