HANNOVER-WERDER BREMA 1-2 – Che Derby del Nord! Ritmo, grinta, intensità, miracoli (e papere) dei portieri, occasioni da gol infinite, schemi che, ad un certo punto, sono totalmente saltati. La partita della HDI Arena, pur non vedendo opposte squadre dall’elevato tasso tecnico, è stata davvero un bello spot per la Bundesliga. La posta in palio, d’altronde, era davvero alta. Hannover e Werder, infatti, si presentavano al match appaiate a ventinove punti, a sole cinque lunghezze di vantaggio dalla penultima piazza, ovvero dall’incubo retrocessione. Il risultato del pomeriggio, con l’Amburgo sconfitto al Borussia Park, ha reso ancor più importante la gara: chi porta a casa i tre punti, vola a otto punti dalla zona calda, break decisamente importante a sei giornate dalla conclusione del campionato. A portarla a casa è stato meritatamente il Werder, capace d’espugnare un terreno di gioco dove, nelle ultime stagioni, è uscito spesso con le ossa rotte. E a deciderla è stato un giocatore che, non a torto, viene considerato uno degli anelli deboli della squadra: Sebastian Prodl. Il centrale difensivo austriaco, con un colpo di testa al novantesimo, ha regalato una gioia immensa ai cinquemila supporter’s biancoverdi presenti sugli spalti, che anche oggi sono stati vicini alla squadra, sostenendola incessantemente anche nei momenti di difficoltà.
PRIMO TEMPO- Partita a scacchi in avvio, con le due squadre che si studiano e non affondano I colpi. Poi, per circa un quarto d’ora, sale in cattedra il Werder, che fa girare bene la palla, pressa alto e crea numerose occasioni da gol. All’ottavo, Prodl, solo davanti a Zieler, non riesce a deviare in rete uno spiovente di Junuzovic, mentre cinque minuti più tardi è Fritz, con una bella conclusione di sinistro, a costringere il portiere dell’Hannover ad un vero e proprio miracolo.Il Werder insiste e, nell’arco di soli duecentoquaranta secondi, costruisce tre palle gol: al tredicesimo, Bargfrede conclude di destro da fuori, ma la deviazione di un difensore avversario agevola la presa di Zieler; al quattordicesimo, Elia vince due contrasti in area e appoggia all’indietro per Hunt, che calcia in corsa di sinistro costringendo Zieler ad un altro difficilissimo intervento; al sedicesimo, Elia, dal limite dell’area piccola, prova a battere Zieler con un destro ad incrociare sul secondo palo, ma l’estremo difensore locale è bravissimo a respingere di piede.
Gli uomini di Dutt dominano. Alla metà del primo tempo, da un corner calciato dalla destra, Prodl stacca di testa in mezzo all’area di rigore e non trova lo specchio della porta per una questione di centimetri. La partita, dopo un quarto d’ora di ottimo Werder, cala d’intensità per qualche minuto. Ma dal trentesimo, in campo c’è una sola squadra: l’Hannover. Il primo squillo è di Stindl, autore di un destro a giro che termina fuori di poco. Il Werder soffre soprattutto sulla fascia destra, dove Fritz, spesso alle prese con le continue sovrapposizioni di Prib, va sovente in difficoltà. Al trentaquattresimo, Santiago Garcia interviene di testa all’interno dell’area piccola ed evita che la sfera, messa in mezzo da Huszti, raggiunga Rudnevs, mentre un minuto più tardi Wolf è bravo a far sua la sfera in uscita e a rendere vano il pericoloso inserimento di Sakai. L’Hannover, a tre minuti dal termine del primo tempo, passa in vantaggio grazie a Huszti, autore di un calcio di punizione che – complice la maldisposta barriera biancoverde – sorprende un disattento Wolf. L’ultima emozione della prima frazione la regala ancora la squadra di casa: botta di Stindl respinta da Wolf, sulla sfera s’avventa Schulz che si vede negare la gioia del gol dalla ribattuta di un difensore avversario.
SECONDO TEMPO- In avvio di ripresa, l’Hannover si difende ordinatamente e prova a far male in contropiede. Ma è proprio da una ripartenza che i padroni di casa, al cinquantacinquesimo, subiscono il gol del pari: Hunt apre a sinistra per Elia, che si rende protagonista di uno strepitoso assist per Di Santo, bravo a controllare il pallone e a battere Zieler di destro. La gara è vibrante e accesa, ricca di continui ribaltamenti di fronte e azioni da gol. Passano solo cinque minuti, Andreasen, al termine di un’insistita azione dei sechsundneunzig, impegna Wolf con un potente destro rasoterra. Korkut alza il baricentro della squadra: fuori un deludente Sanè, dentro Bittencourt. Ma è il Werder a sfiorare il gol con Di Santo che, servito da un cross dalla sinistra di Makiadi, effettua un colpo di testa che si perde di poco a lato. Alla HDI Arena non ci si annoia di certo. Ad un quarto d’ora dal termine, l’Hannover sciupa un’incredibile palla-gol con Andreasen, che calcia addosso ad un Wolf in uscita disperata, autore di un provvidenziale intervento con il collo.
La squadra di casa preme. Minuto settantanove, Prib – da azione susseguente ad un calcio d’angolo – calcia da fuori area con Wolf a terra, Caldirola si sostituisce al proprio portiere e devia di piede in corner. Passa solo un minuto e il Werder, in contropiede, sfiora il gol: Petersen apre sulla destra per Junozovic, che entra in area ma calcia in modo impreciso, favorendo l’intervento di un attento Zieler. Altro ribaltamento di fronte, ma Wolf, al termine di un convulso contropiede locale, anticipa Prib all’interno dell’area piccola e fa sua la sfera. Cuore in gola per i tifosi presenti sugli spalti. All’ottantanovesimo, Junozovic si rende protagonista di un bel destro a giro dal limite dell’area, Zieler, però, è ancora una volta miracoloso e devia la sfera in corner. Dalla bandierina, lo stesso Junozovic mette il pallone in mezzo all’area, Caldirola prolunga di testa e Prodl, con una perentoria inzuccata, trafigge Zieler e fa esplodere di gioia i cinquemila tifosi biancoverdi presenti sugli spalti. Il Werder, al termine di un match vibrante, intenso, fuori dagli schemi, tipicamente tedesco, vola a +8 dalla zona salvezza. La strada per la matematica certezza è ancora lunga, ma i tifosi biancoverdi, stasera, dormiranno un po’ più tranquilli.