PREMIER LEAGUE – Nei due match di Premier League in programma in serata il Liverpool si sbarazza a fatica del Sunderland e si porta in seconda posizione a -1 dal Chelsea: 2-1 che lascia qualche dubbio per un finale in cui gli uomini di Rodgers hanno smesso di giocare subendo l’assedio degli ospiti: stesso punteggio tra West Ham e Hull ad Upton Park, squadra di Alardyce sempre più vicina alla salvezza matematica.
WEST HAM – HULL CITY 2-1 (26′ Noble (rig.), 54′ Chester (aut.) – 48′ Jelavic)
Il West Ham torna alla vittoria dopo il ko interno con il Manchester United e lo fa a spese dell’Hull City di Steve Bruce, Hammers che mettono una seria ipoteca sulla salvezza. Il macth si mette subito sui binari giusti per Noble e compagni, al 25′ rigore ed espulsione del portiere McGregor, trasforma lo stesso Noble. Nella ripresa impatta il punteggio il croato Jelavic ma il gol partita, o meglio l’autogol, lo firma in mischia lo sfortunato James Chester. Il tardivo ingresso di Sagbo non cambia le cose, i padroni di casa raggiungono quota 34, +9 sulla zona retrocessione. Manca solo la matematica, ma parlare di salvezza raggiunta non è fantascienza.
LIVERPOOL – SUNDERLAND 2-1 (40′ Gerrard, 48′ Sturridge – 77′ Ki)
I Reds trovano contro un Sunderland alla disperata caccia di punti una vittoria tanto sudata quanto importante, scavalcano il City in classifica e raggiungono il secondo posto momentaneo. Primo tempo avaro di emozioni, il Sunderland ben messo in campo non concede spazi ad un Liverpool per certi versi sottotono che sembra giocare con il pilota automatico. Il primo pericolo arriva al 7′, punizione imprecisa di Suarez, poi più nulla. I Black Cats nonostante il doppio pivot (Altidore e Wickham, tornato dal prestito al Leeds) pensano soprattutto alla fase difensiva e Mignolet è spettatore non pagante. L’unico a provarci è Suarez, ma difetta di precisione: il fortino degli ospiti resiste bene fino al 39′, quando Vergini viene graziato dall’arbitro per fallo da ultimo uomo sullo stesso uruguaiano lanciato a rete, giallo e punizione dal limite. Sul pallone si presenta capitan Steven Gerrard: magia del capitano e palla sotto al sette. Sospiro di sollievo per i 40000 di Anfield, la partita cambia volto.
Nessun cambio nella ripresa. Il Liverpool ricomincia da dove aveva finito, all’attacco:passano solo 3 minuti, Sturridge riceve al limite, se la sposta sull’amico piede sinistro e trova l’angolino alle spalle di Mannone, ingannato anche da una leggera deviazione di Dossena. Al 59′ vicino al terzo gol Sturridge ma la sua battuta a colpo sicuro trova proprio Suarez che si traveste da difensore. Stanchi e convinti di aver messo in ghiaccio il risultato, nel finale i Reds allentano un po’ la presa: prima ci rova a 20 dalla fine Cattermole gran destro che incoccia la traversa. Ad alimentare il conto dei legni ci pensa Sturridge un minuto dopo, sfortunato. Al’improvviso, dopo 70′ di torpore gli ospiti si svegliano con l’ingresso del coreano Ki che, lasciato completamente libero, riapre di testa su angolo di Adam Johnson. Nel finale non ne hanno più gli uomini di Rodgers, Ki guida il forcing dei Black Cats ormai padroni del campo ma il punteggio non cambia. Nonostante una prestazione poco brillante la settima W consecutiva è in cassaforte e la voglia di titolo è tanta (21 anni di digiuno sono tanti), Manchester City e Chelsea dovranno fare i conti con questo Liverpool sempre più sorprendente.