Dopo quattro mesi abbondanti di riposo, quasi cinque, il calcio si prepara a tornare in scena nel minuscolo arcipelago nordatlantico, la cui stagione calcistica è strutturata in modo pressoché identico a quella italiana e la cui apertura viene quindi affidata alla Stórsteypadystur, l’impronunciabile equivalente della nostra Supercoppa, che può però ancora vantare un’età giovanissima, dato che non ha ancora festeggiato nemmeno il decimo compleanno. Quest’anno, poi, la sfida proposta è decisamente interessante, vedendo contrapporsi il vecchio e il nuovo, il pluricampione e un neonato, il meglio insomma che si possa pretendere da una partita secca: HB Tórshavn e Víkingur Gøta sono infatti agli antipodi del calcio faroese. Il primo, infatti, ha visto letteralmente non solo la nascita del campionato, ma anche tutte le trasformazioni accorse alle sue isole nell’ultimo secolo; il secondo, invece, è ancora più giovane della Supercoppa stessa. Basterebbe già questo dato per capire la mastodontica differenza che intercorre tra le due squadre, ma vale davvero la pena approfondire il discorso.
Oggi dotato di una rosa la cui carta d’identità indica fieramente la dicitura “Fær Øer” (21 elementi, a cui si aggiunge un “intruso” brasiliano), l’HB è storicamente legato al suo territorio, tant’è vero che il suo primo presidente nell’anno della fondazione fu il signor Winther, sindaco della capitale Tórshavn appunto nell’ottobre 1904. Tuttavia, il fatto che oggi in patria sia incensato non deve trarre in inganno: per interi decenni l’HB ha sofferto autentici complessi d’inferiorità nei confronti di un suo grande rivale, il KÍ Klaksvík, prima di emergere intorno agli anni ’70 in modo definitivo spazzando via le altrui resistenze. Giunto proprio l’anno scorso alla rotonda e roboante cifra di 50 trofei in bacheca grazie alla vittoria in campionato, con la vittoria di lunedì potrebbe far cinquantuno. Il compito di non permetterglielo spetta proprio al Víkingur Gøta (che non ha sede nella capitale, ma nel piccolissimo villaggio di Leirvík), ed è proprio qui che le cose si fanno, come si diceva prima, decisamente interessanti: c’è chi infatti lo ritiene addirittura favorito, in virtù del fatto che in appena sei anni di vita ha già vinto tre volte la coppa nazionale (di cui è infatti detentore da due edizioni) e quindi sarebbe esperto in fatto di coppe, e chi al contrario lo dà per spacciato sia per la differenza qualitativa tra le squadre sia per i precedenti che parlano chiaro, visto che in entrambe le Supercoppe disputate è uscito con le ossa rotte (una proprio persa per 2-1 contro l’HB, nel 2010). La verità probabilmente sta, come sempre, nel mezzo: essendo questo appena l’inizio della stagione, la condizione fisica e la preparazione atletica sono ancora lontane da livelli accettabili, soprattutto considerando che le squadre locali sono composte da giocatori che quasi sempre svolgono comunissimi mestieri nella vita quotidiana e quindi non sono professionisti e non si allenano come tali. Questo dà un’idea precisa su quanto siano rilassati i ritmi della vita alle Fær Øer, la qual cosa coinvolge anche il calcio locale, che quindi sotto quest’aspetto è totalmente diverso dalla quasi totalità degli altri campionati del mondo intero. Esprimere un pronostico sarebbe una mossa azzardata dunque sia perché ad inizio stagione le sorprese sono sempre dietro l’angolo sia perché in gara secca il risultato insospettabile e clamoroso può sempre uscire.
Un indizio d’altra parte non può nemmeno venirci dal calciomercato condotto dalle due squadre, che hanno sostanzialmente adottato la stessa linea: l’HB ha pescato tra i vari livelli del campionato faroese, con l’unica eccezione del difensore René Shaki Joensen, che viene sì dal Brøndby che tanto importante è stato nella storia del calcio danese, ma dove ha collezionato appena 36 minuti in tre stagioni. Tra gli acquisti “nazionali” da segnalare c’è invece Levi Hanssen, nato in Nuova Zelanda ma con passaporto faroese, tanto che con la maglia della nazionale ha pure raccolto alcune presenze. Due sono state le cessioni, entrambe fatte all’AB, che non hanno arricchito chissà quanto l’HB, anche se in generale è molto difficile parlare di vendite fruttuose, date le dimensioni davvero ridotte del calcio locale. Più o meno simile, come si diceva, la politica del Víkingur Gøta, che almeno ha venduto anche all’estero, in particolare al Levanger (terzo livello del campionato norvegese), guadagnando qualche soldino in più che gli ha poi permesso di acquistare due giocatori di esperienza internazionale e nel giro della nazionale, come Súni Olsen e Hallur Hansson, rispettivamente difensore e centrocampista entrambi col vizio del gol. Insomma, questa campagna acquisti sembrerebbe aver rafforzato non tanto i detentori del campionato, quanto piuttosto i loro prossimi avversari, sebbene il gap non sembri ancora del tutto colmato.
Infine, i precedenti: a parte il già citato match della Supercoppa nel 2010, in complesso dal 2003 ad oggi le squadre si sono sfidate ben 34 volte (31 in campionato, 2 in coppa e una, appunto, in Supercoppa) con 15 vittorie dell’HB, 10 pareggi e 9 vittorie del Víkingur Gøta. Il bilancio quindi è leggermente in favore dei campioni delle Fær Øer, ma indubbiamente su questo ha influito e potrebbe influire anche il fattore campo, dato che la partita si disputerà al Gundadalur, la casa dell’HB. Quindi il Víkingur a questo punto potrebbe affidarsi alla scaramanzia: la direzione della gara è stata infatti affidata al trentaseienne Rúni Gaardbo, che ha già diretto la finale della coppa nazionale dell’anno scorso, quella in cui il club di Leirvík stesso ha trionfato per 2-0 ai danni dell’EB/Streymur. Solo 24 ore, e il ricco e gustoso appuntamento ci dirà chi tra le due squadre vincitrici lo scorso anno è stata più brava in sede di mercato e chi, soprattutto, merita lo scettro.
10 marzo 2014, ore 18 locali (inizialmente 9 marzo, ore 16, poi posticipata): HB Tórshavn – Víkingur Gøta
Arbitro: Rúni Gaardbo (36 anni)
Stadio: Gundadalur (Tórshavn)
Partita: Stórsteypadystur (Supercoppa faroese)