PREMIER LEAGUE CHELSEA-EVERTON – Inizia bene il sabato di Premier League, Chelsea-Everton è un appuntamento ghiotto, ingolosito sicuramente Mou che può proseguire la sua corsa in vetta, ma occhio all’appetito di Martinez che sente il profumo d’Europa. L’Everton non vince a Stamford Bridge da ben 18 anni, ci si affida a Naismith, che in avanti per cambiare la storia, le formazioni della vigilia davano titolare Traorè. Prima occasione della gara per i padroni di casa, sempre bravissimi nella transizione dalla fase difensiva a quella difensiva, la sfera in un lampo arriva nella trequarti dei Toffees, Willian punta la porta ma la difesa riesce a contenerlo. L’Everton non sta a guardare, le combinazioni veloci marchio di Martinez, Cahill mura la conclusione di Mirallas al quarto d’ora. La difesa del Chelsea è la migliore del campionato, ottima anche quella degli ospiti con Jagielka attento e preciso sugli anticipi, è merito suo e dei suoi compagni se i Blues nei primi 25 non riescono a creare praticamente nessun pericolo.
La chiave di tutto sembra essere sempre Hazard, compagni poco ispirati a quanto si vede dall’avvio, il Chelsea torna a premere ma è faticoso trovare spazi e la conclusione da fuori è la soluzione più semplice. Un varco al minuto 36, Eto’o mette alla prova i riflessi di Howard. I Blues punzecchiano, ma gli avversari appaiono in pieno controllo della situazione, con Barry abile a dettare i tempi in mezzo, i Blues soffrono terribilmente nel finale di primo tempo, il pubblico capisce la situazione e sostiene la difesa con l’urlo “C’mon Chelsea!”, Mirallas fallisce un’occasione d’oro da posizione favorevole sbagliato totalmente la confusione, i Blues escono indenni ma che fatica. Il fischio dell’arbitro è quasi un sollievo per Mourinho, la perplessità sul suo volto lascia intendere novità nella ripresa. 45 minuti ben giocati da parte dell’Everton, che ha tenuto in pugno il centrocampo ma ha motivi per mordersi le mani per l’occasione sciupata dal belga prima della sosta.
Chelsea che ha bisogno di cambiare qualcosa in mezzo, cambio tattico nell’intervallo con Ramires che rileva uno spento Oscar, mossa volta a spezzare il fraseggio avversario. La mossa paga immediatamente perché in avvio di ripresa vediamo un altro Chelsea, a dare la scossa il solito Hazard, Distin mura la conclusione di Hazard, dopo pochi minuti ci prova anche Willian con una conclusione che si perde a lato. Difesa dell’Everton che soffre come mai accaduto nella prima frazione di gioco, si deve arrivare al 58 per un ribaltamento di fronte, bordata di Osman con Cech che si rifugia in corner. Ora Chelsea-Everton è un bel vedere. Clamoroso doppio intervento di Howard, straordinario nel chiudere la saracinesca sul tiro a botta sicura di Ivanovic. Mou capisce la gara è entrata in una fase, arriva il momento di Torres che va a rilevare William. Troppa pressione, Martinez prova ad alleggerirla inserendo Barkley al posto di Osman. Sale il ritmo, si fanno più decisi i contrasti, il Chelsea continua a spingere e colleziona buone chance.
Nel quarto d’ora finale in campo anche Eto’o e Deulofeu, l’Everton riesce ad allentare momentaneamente il forcing avversario con Barkley con non sfrutta una buona chance, ma il Chelsea fa fuoco e fiamme, straordinaria la gara dell’infaticabile Azpilicueta. A un minuto dal 90′ Ramires libera il destro da fuori area, palla che si perde di poco alla destra del palo. Cinque di recupero, Chelsea-Everton si conclude con i Blues tutti in avanti e proprio quando Sfamford Bridge quasi non ci crede più arriva la zampata. Punizione di Lampard dall’angolo destro dell’area, non si capisce se Terry riesca o meno a toccare il pallone ma disturba comunque Howard, che in ogni caso non fa un figurone e la palla termina in rete. Tutti ad abbracciare il capitano, successo importante che evita l’ottavo risultato a reti bianche in 11 gare, fondamentale soprattutto il modo in cui sono arrivati questi tre punti. Una gara difficile contro un Everton ottimo specie nel primo tempo, se le rivali hanno paura di questo Chelsea fanno bene.