Bundesliga – Bayern e Borussia giocano a poker, crisi senza fine per Amburgo e Stoccarda

BUNDESLIGA VENTUNESIMA GIORNATA

BAYERN MONACO – FRIBURGO 4-0 –  Tutto facile per il Bayern, che rispetta i pronostici della vigilia e fa un sol boccone del Friburgo, sempre più coinvolto nella lotta per non retrocedere. Guardiola si concede un po’ di turn-over in vista della Champions, schiera diverse seconde linee (Pizarro, Contento e Shaqiri) e propone Javi Martinez al centro della difesa a far coppia con Dante. Il Friburgo parte bene e, in modo coraggioso, prova a giocarsela a viso aperto. Ma la resistenza ospite dura solo venti minuti: Contento crossa nel mezzo per Dante, che anticipa il diretto marcatore ed insacca con un colpo di testa in bello stile. La gara si mette in discesa per il Bayern, che domina e trova il raddoppia poco dopo la mezz’ora: Pizarro serve Shaqiri, che penetra in area di rigore e, leggermente spostato sul lato sinistro, fulmina Baumann con un possente sinistro sul primo palo. La prima frazione, però, continua a regalare emozioni. E a crearle è, per quanto ovvio, il Bayern, che trova la terza rete ancora con Shaqiri, bravo ad inserirsi con i tempi giusti e a sfruttare al meglio un invito a nozze del propositivo Kroos. Chiuso il primo tempo in vantaggio di ben tre reti, la ripresa si gioca al piccolo trotto, con i padroni di casa in costante controllo del match. A due minuti dal termine, il Bayern cala il poker con l’eterno Pizarro, che riceve palla al limite dell’area di rigore, approfitta della sterile pressione avversaria e fulmina Baumann con un potente destro sul secondo palo. Buon viatico per il Bayern in vista della sfida dell’Emirates. Ma contro l’Arsenal sarà tutta un’altra partita.

BORUSSIA DORTMUND – EINTRACHT FRANCOFORTE 4-0 – Doveva essere la rivincita dell’Eintracht Francoforte, estromesso martedì dalla Coppa di Germania per mano dei gialloneri. E’ stato, invece, un trionfo per la banda di Klopp che, in attesa del big-match delle 18,30 della BayArena, si porta a solo un punto dal Bayer. La partita si mette subito in discesa per il Borussia, che passa in vantaggio al decimo: Mkhitaryan ruba palla a Jung e la mette in mezzo per Aubameyang, che sbuca alla spalle di Djakpa e batte un incolpevole Trapp. L’Eintracht non esiste, mentre il Borussia continua a dominare in lungo e in largo. Il raddoppio, dopo solo dieci minuti, è la logica conseguenza del predominio territoriale giallonero: calcio d’angolo di Mkhitaryan, Friedrich colpisce di testa ma trova la respinta di Trapp, che nulla può, però, sul comodo tap-in vincente di Aubameyang. In campo c’è sempre e solo una squadra: il Borussia Dormtund. E in avvio di ripresa, dopo aver sfiorato la terza rete in almeno tre circostanze, il Borussia cala il tris con Lewandowski, che trasforma un rigore molto dubbio, concesso dall’arbitro per un contatto fra Djakpa e lo stesso calciatore polacco. Ma l’emozione più bella della partita arriva a risultato ampiamente acquisito, Al sessantottesimo, Jojic entra in campo e, al debutto assoluto in maglia BvB, va a segno dopo solo diciassette secondi!  Finisce 4-0. E per le Adler può andar bene così: il passivo poteva essere decisamente peggiore.

EINTRACHT BRAUNSCHWEIG – AMBURGO 4-2 – Se anche Adler, portiere dal rendimento sempre decisamente elevato, inizia a commettere errori in serie, vuol dire che la stagione dell’Amburgo è davvero ad un bivio pericolosisismo. E la retrocessione in Zweite potrebbe diventare un’amara (futura) realtà. Gli uomini di Van Marwijk passano per primi in vantaggio con Lasogga, che, complice il mal posizionato Davari, insacca di testa una lunga rimessa laterale dalla sinistra di Jansen. Ma il gol dell’attaccante anseatico si rivela illusorio. I rothosen si accontentano del gol di vantaggio e si rintanano nella propria metà campo. Il gol del pareggio locale è nell’aria e, puntuale, si concretizza in avvio di ripresa: Adler respinge difettosamente uno spiovente dalla destra, la palla arriva a Bellarabi e viene servita immediatamente a Kumbela, che insacca a porta sguarnita. I padroni di casa, sull’onda dell’entusiasmo, trovano il gol del raddoppio dopo dieci minuti: punizione di Bolland dal lato destro, Kumbela s’inserisce nell’area piccola, anticipa il diretto marcatore e fredda Alder sul primo palo. Van Marwijk, nel tentativo di pareggiare l’incontro, sbilancia la squadra: fuori Rincon, dentro Calhanoglu. L’Amburgo, ad un quarto d’ora dal termine, trova il gol del 2-2 con Ilicevic,  che supera Davari al termine di un “batti e ribatti” all’interno dell’area di rigore locale. Le emozioni, però, non sono ancora finite. Nel finale di partita, sale in cattedra il Braunschweig, che prima con Kumbela (complice – ancora una volta – un impreciso Adler) e poi con Hochscheidt ( che finalizza al meglio un grande spunto personale di Bellarabi) trova le due reti che fissano il punteggio sul 4-2 finale.

HOFFENHEIM – STOCCARDA 4-1 – Prosegue la crisi infinita dello Stoccarda, giunto alla sesta sconfitta consecutiva e a soli due punti dalla zona retrocessione. La squadra di Schneider va sotto dopo solo dodici minuti: Firmino mette in mezzo per l’accorrente Schipplock, che fredda Ulreich e porta in vantaggio il TSG. Il primo tempo prosegue sui binari dell’equilibrio, anche se i padroni di casa si fanno preferire e creano una quantità di palle-gol maggiori. Il raddoppio locale, però, arriva solo in avvio di ripresa: Salihovic s’inventa un filtrante con il contagiri per Volland, che fulmina un incolpevole Ulreich. Lo Stoccarda è allo sbando. E l’Hoffe, al sessantaseiesimo, ne approffitta in maniera cinica con Schipplock, che batte Ulreich con un delizioso tocco sotto. L’VfB, a dodici dal termine, mette a segno il gol della bandiera con Rudiger, bravo ad anticipare l’uscita di Casteels e ad insaccare di testa. Ma il match, purtroppo per gli ospiti, non è ancora terminato. E al secondo minuto di recupero, l’Hoffe mette a segno il gol del definitivo 4-1 con Firmino, che trasforma impeccabilmente dagli undici metri.

WERDER BREMA – BORUSSIA M’GLADBACH 1-1 – Punto d’oro per il Werder, reduce da due cocenti sconfitte consecutive, mentre il Gladbach recrimina con sè stesso per non aver ottenuto tre punti vitali in ottica Champions. La gara si sblocca al sesto: Lukimya serve un involontario assist per Raffael, che ringrazia sentitamente e non fallisce a tu per tu con Wolf. La reazione del Werder è sterile, il Gladbach riesce a tenere sotto controllo il match. La musica cambia in avvio di ripresa, con i locali finalmente pericolosi in alcune situazioni; la porta di ter Stegen, però, resta illibata. Quando tutto sembra incalanato verso un successo dei fohlen, Obraniak tira fuori dal cilindro una punizione telecomandata che s’infila all’incrocio e, a centottanta secondi dal triplice fischio, regala ai suoi un punto decisamente importante in ottica salvezza.