Chissà se giocatori come Pirlo, Totti o addirittura Del Piero hanno mai studiato il modo di calciare di Juninho Pernambucano. Al solo sentir il suo nome la prima cosa che viene in mente è la facilità con cui trafiggeva il portiere con i suoi calci di punizione perfetti, il suo marchio di fabbrica. Quest’oggi è arrivata l’ufficialità del suo ritiro, annunciata proprio dal presidente del suo attuale club il Vasco da Gama che ha chiarito dicendo che il giocatore rilascerà una conferenza stampa lunedì per spiegare meglio a tutti i motivi della sua decisione. All’età di 39 anni, compiuti proprio quest’oggi, Juninho dice addio non solo per un fattore di età avanzata ma anche perchè i troppi infortuni hanno reso molto difficile il recupero della forma migliore. Oltre al calcio di punizione questo giocatore verrà ricordato, soprattutto dai tifosi del Lione, come un grande professionista ma soprattutto come uno di quelli che a centrocampo faceva la differenza. Lascia alle spalle una carriera in cui ha vinto molto soprattutto in Francia, con 7 campionati 6 supercoppe e 1 Coppa di Francia, ma anche in Qatar, 1 campionato con l’Al Gharafa, e tempo prima col Vasco da Gama, 2 campionati brasiliani.
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Nato a Siniscola, in provincia di Nuoro, in una notte d'ottobre del 1993, sin da quando è un bambino si appassiona al calcio. Raggiunta la maturità in terra sarda, decide di spostarsi a Milano per star vicino al suo grande amore, l'Inter.
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