ITALIA-GERMANIA AMICHEVOLE – Sarà pure un’amichevole, le gare che valgono l’accesso al Mondiale si giocano altrove, ma poche partite hanno il fascino di Italia-Germania. Dal 4-3 che ha fatto storia alla vittoria azzurra degli scorsi europei, sono tanti i ricordi legati a questa sfida. Balotelli è un brutto ricordo per i tedeschi, puniti due volte a Varsavia la scorsa estate, Super Mario al pronti-e-via punta subito la porta sostenuto dal boato di San Siro ma la difesa riesce a contenerlo. Un appunto, prosegue l’abitudine di fischiare gli inni avversari. Pessima. Gli azzurri iniziano bene, ingenuo Boateng a toccare con la mano al limite dell’area, occasione ghiotta per il destro di Pirlo. Alto di poco. Germania un po’ imballata nei primissimi minuti, ma poi l’inerzia cambia e la difesa azzurra viene aggredita. Due corner in sequenza, prove generali per il gol che arriva all’ottavo. Hummels risponde alle critiche staccando su Barzagli, palo-gol, incolpevole Buffon. Una legnata, azzurri alle corde che rischiano di prenderne immediatamente un altro in fotocopia. L’arrivo in Bundesliga di Guardiola ha lasciato il segno, Gotse in posizione di falso nueve crea enormi problemi alla retroguardia azzurra, che messa sotto pressione va completamente in tilt. C’è spazio pure per le percussioni centrali dei centrocampisti, un’enormità ne viene concessa a Khedira che da fuori area trova il palo. Buffon sfiora la sfera, intervento decisivo, stavolta il legno è amico. Ma l’Italia soffre. Proteste per un contatto al limite, Balotelli va a terra, ma il portoghese Benquerenca fa giocare. Gli uomini di Prandelli riprendono coraggio, cresce la spinta sulle fasce. Si inizia con quella sinistra, con Criscito che si scaraventa in area e ottiene un corner. Al 28esimo è il turno di Abate, bravo a prendere palla a uno svagato Hummels (che stavolta invece dà ragione ai detrattori), triangolo nello stretto con Bonucci (che conferma piedi buoni, ma non è certo quello il suo problema) e diagonale all’angolino. Gran gol del terzino milanista, ma i guai della difesa italiana rimangono. La Germania colpisce un altro legno, gentile omaggio di Bonucci Schurrle sorprende Buffon, salvato stavolta dalla traversa. Kross entra male su Marchisio, Bequerenca lo grazia. San Siro non apprezza le scelte del fischietto portoghese, discutibile pure una punizione negata a Balotelli. Risultato sostanziamente giusto al termine dei primi 45, partita che vive di sprazzi. Qualcosa di bello, ancora di più gli errori.
Si torna in campo, stessi ventidue, Muller cade male dopo un costrasto e resta a bordo campo per problemi al polso ma rientra. Neuer è chiamato in causa al 52esimo, schema su punizione con Pirlo che libera Marchisio, botta del centrocampista e il portiere si salva in corner. Italia ancora pericolosa, Criscito (cercato poco nel primo tempo) mette bene in mezzo ma a Montolivo resta il colpo in canna. Intanto entra Candreva per Osvaldo, che si va ad accomodare in panchina scuro in volto prima di rintanarsi negli spogliatoi. Loew ha un grande arsenale in panchina, lo dimostra con un doppio cambio: dentro Ozil e Reus per Gotze e Schurrle. Italia niente male nella ripresa, tedeschi che cercano di tenere bassi i giri della gara e riescono nell’intento. Il silenzio di San Siro è indicativo. Kross e Motta, protagonisti di un acceso scambio d’opinioni nel primo tempo, accendono una mezza rissa al 36esimo. Il tedesco si becca un dito nell’occhio dall’ex interista, l’arbitro ammonisce entrambi e Prandelli non ha di che lamentarsi. La tenuta difensiva continua a preoccupare, prima Barzagli sbaglia un disimpegno e poi Bonucci rischia la frittatona, con un retropassaggio di testa che costringe Buffon al tuffo. Ultimi minuti in apnea, la Germania chiude rimpinguando ulteriormente la collezione di legni. Howedes la piazza alla destra di Buffon, ancora palo ed è l’ultimo brivido della gara. Italia in crescita rispetto alle ultime uscite, ma la Germania uscendo da Milano con la vittoria non avrebbe sicuramente rubato nulla. Anzi.