Nella notte di Halloween Diego Costa e Villa stregano il Nuevo Los Cármenes con una prestazione caparbia e cinica. L’Atlético Madrid era atteso dall’ennesimo esame di maturità in una trasferta che, a dispetto della classifica del Granada, presentava non poche insidie. Nella formazione disegnata da Alcaraz i due esterni d’attacco, Ibrahimi e Pereira, avevano il compito di giocare molto larghi sulle fasce, in modo da allargare le maglie della retroguardia ospite e tenere impegnati in fase difensiva i terzini avversari. Rispetto alla larga vittoria ottenuta in casa contro il Betis Siviglia, Simeone inserisce il rientrante Adrián Lopez e affida a Diego Costa il compito di difendere il pallone spalle alla porta e far salire e respirare i compagni.
Nel primo quarto d’ora i padroni di casa mettono in grave difficoltà gli uomini Simeone. Al 11’ batti e ribatti nell’area di rigore dei Colchoneros con Recio, il più pericoloso dei suoi, che calcia di destro a botta sicura, ma Juanfran devia la sfera sul palo esterno. Sul corner successivo Courtois buca malamente l’uscita e poi si salva in modo fortunoso sul solito Recio. Pochi minuti più tardi la risposta degli ospiti è di quelle che fanno tremare i polsi: Juanfran crossa in mezzo per Diego Costa che, a tu per tu con Roberto, colpisce debolmente di testa graziandolo. Al 26’ il secondo assistente segnala giustamente la posizione irregolare di Miranda, che aveva battuto Roberto con un preciso colpo di testa. La manovra offensiva degli uomini di Simeone col passare del tempo sale di livello e al 36’ l’Atlético passa in vantaggio. José Luis González concede il penalty per una spinta del capitano Mainz che sbilancia dentro l’area Villa, servito da un pregevole lob di Juanfran. Dal dischetto Diego Costa spiazza il portiere e zittisce le polemiche che hanno accompagnato in settimana la sua decisone di rinunciare alla maglia del Brasile per vestire quella delle Furie Rosse. Prima dell’intervallo gli ospiti costruiscono una colossale palla gol: al termine di un’azione di sfondamento centrale, Adrián Lopez, servito da un pregevole passaggio filtrante di Koke, si presenta da solo a tu per tu con Roberto, ma la sua conclusione termina di poco sul fondo a portiere battuto.
Ad inizio ripresa gli ospiti riescono ad addormentare il gioco e Alcaraz decide di sparigliare le carte inserendo Diego Buonanotte per Brahimi. Con questa mossa il tecnico dei padroni di casa tenta di conferire imprevedibilità alla manovra offensiva dei suoi uomini e togliere punti di riferimento alla retroguardia degli ospiti. I Colchoneros, però, si difendono con ordine e ripartono in contropiede con grande pericolosità. Al 68’ Diego Costa recupera un pallone a centrocampo e si appoggia a Villa, l’ex blaugrana lo serve in profondità e soltanto un prodigioso intervento di Robeto impedisce al bomber dell’Atlético di siglare la doppietta personale. Al 76’ Villa, lanciato in profondità, sterza rientrando sul sinistro e dribblando come un birillo Murillo che lo atterra. Il direttore di gara non ha dubbi e concede il secondo rigore della gara a favore degli ospiti. Dal dischetto El Guaje spiazza Roberto e ipoteca la vittoria. Al 89’ Filipe Luis si fa ammonire ingenuamente per la seconda volta ed è costretto ad abbandonare anzitempo il terreno di gioco. Un minuto più tardi la retroguardia ospite si addormenta e il Granada capitalizza subito la superiorità numerica accorciando le distanze con un colpo di testa di Ighalo su cross di Nyom.
E’ l’ultima emozione della gara che vede il vittorioso Atlético di Simeone balzare ad un punto dalla capolista Barcelona. Il Granada rimane in zona pericolo, ma avere ragione dei padroni di casa non è stata impresa semplice e ci è voluto tutto lo spessore tecnico e la sapienza tattica dei Colchoneros per portare a casa una vittoria meritata.