Aston Villa-Tottenham 0-2 – Spurs corsari a Villa Park: decidono uno straripante Townsend e Soldado

ASTON VILLA- TOTTENHAM 0-2 – Villans per allungare a quattro la serie positiva in corso, Spurs, invece, alla ricerca di una vittoria scacciapensieri dopo la debacle patita contro il West Ham prima della pausa per le nazionali.  Il Villa Park, però, negli ultimi anni è stato terreno di facile conquista per i londinesi, che non perdono dalla stagione 07/08 ( reti di Mellberg e Laursen per l’Aston Villa, Defoe per il Tottenham) e negli ultimi due incontri a Birmingham – uno in Premier, l’altro in League Cup – hanno vinto con un eloquente 4-0. Padroni di casa con un 4-3-3  molto più simile ad un 4-5-1, con Agbonlahor e Weimann decisamente sacrificati in fase difensiva, ospiti con il classico 4-2-3-1, con la coppia Sandro-Paulinho in mediana e Holtby che agisce da trequartista alle spalle dell’unica punta Soldado.

Il canovaccio tattico del match è chiaro fin dalla prime battute: Tottenham che prova a fare la partita, Aston Villa rintanato nella propria metà campo e bravissimo a chiudere tutti gli spazi agli Spurs. Nonostante il possesso palla nettamente appannaggio degli uomini di Villas Boas, la prima occasione da gol, al ventesimo, occorre all’Aston Villa con Westwood, autore di una punizione a giro che impegna severamente Lloris. Il Tottenham continua a tenere il pallone fra i piedi, ma i Villans, grazie ad un pressing asfissiante a tutto campo,  mettono in difficoltà la costruzione dell’azione avversaria e, di fatto, non corrono rischi significativi. Un episodio fortuito, però, consente agli ospiti di sbloccare il match: Townsend effettua un cross a giro dalla destra che non viene deviato da Soldado e Holtby e s’infila imparabilmente sul palo più lontano, provocando la vigorosa esultanza di Villas Boas. Il Villa alza il baricentro, ma dopo solo due minuti è nuovamente il Tottenham ad andare vicino al gol con un colpo di testa di Sigurdsson che termina di poco alto sopra la traversa. Nel finale di frazione, dopo una mezza occasione capitata sui piedi di Kozak (bravissimo Dawson in chiusura), i padroni di casa si rendono pericolosi con Weimann, che sfodera un tiro dal limite dell’area fuori di poco alla destra di Lloris. Mentre gli ospiti, nei minuti di recupero, vanno vicinissimi al raddoppio con l’onnipresente Townsend, che impegna severamente Guzan al termine di una bella combinazione con Paulinho.

L’avvio di ripresa è ancora di chiara marca ospite, con Paulinho che costringe nuovamente Guzan ad un grande intervento. La partita si fa sempre più dura,  e il gioco, a causa dei molti falli commessi dalle due squadre, risulta poco gradevole e molto spezzettato. Al quarto d’ora, Lambert gioca la carta Benteke, che entra in campo al posto di un impalpabile Kozak. L’ingresso del belga da vigore ai Villans, che, proprio con un colpo di testa dello stesso Benteke, sfiorano il gol al sessantaduesimo. Ma nel momento migliore del Villa arriva, puntuale, il raddoppio degli Spurs: Holtby recupera una palla clamorosamente persa da Luna e la serve a Paulinho, bravo, quest’ultimo,  a sfoderare l’assist per Soldado, che batte Guzan in uscita disperata. Il raddoppio ospite mette alle corde la squadra di Lambert, che non  si rende pericolosa e lascia ampi spazi in contropiede agli Spurs. Ed è proprio in questi spazi che si esalta Townsend, migliore in campo per distacco del match del Villa Park. L’ala destra inglese, reduce da una settimana fantastica con la maglia dei tre leoni, è l’assoluto mattatore del finale di partita: sfiora il gol in un paio di occasioni e sfodera un fantastico assist su cui Paulinho, con un tuffo a volo d’angelo, non arriva per un non nulla a due passi dalla linea di porta.

Vittoria tutto sommato meritata per gli Spurs, anche se  Villas Boas deve lavorare ( e molto) per aumentare l’efficacia del palleggio della propria squadra. La partita, infatti, è svoltata in favore dei londinesi grazie ad un gol fortuito, che, di fatto, ha reso accessibile il bunker dell’Aston Villa, fino a quel momento assolutamente impermeabile a qualsiasi sortita avversaria. A centrocampo manca un uomo d’ordine, un play – tanto per citarne uno – alla Parker, giocatore che era in grado di dettare i tempi del gioco. La manovra, oggettivamente, si sviluppa in maniera incisiva quasi esclusivamente sulla fascia destra, ma non si può pensare di costruire le fortune degli Spurs solo ed esclusivamente sullo stato di grazia di Townsend. E così, aspettando il recupero di Capoue e l’adattamento al calcio inglese di Eriksen e Lamela, Villas Boas si porta a casa i tre punti. Per il gioco, invece, se ne riparlerà più avanti.