Come all’andata, serve andare in svantaggio per svegliarsi. Stavolta serve anche un black-out dell’impianto di illuminazione che ha interrotto la partita per più di dieci minuti. Ma, soprattutto, serve che in campo ci sia Robin Van Persie. Il Manchester United espugna l’ostico campo del Braga e conquista il pass per gli ottavi di finale, obiettivo non scontato visto il dramma sportivo vissuto un anno con l’eliminazione in un girone più che abbordabile. Ferguson, al solito, rivoluziona l’undici iniziale: Valencia terzino destro per lasciare spazio al rientrante Nani, Smalling al debutto stagionale al centro della difesa, Van Persie in panchina e Rooney dietro la coppia composta da Hernandez e Welbeck. Non che il tridente produca molto, anzi. La prima frazione si gioca su ritmi soporiferi e, di certo, chi ci mette più verve è lo Sporting che alla mezzora colpisce un clamoroso palo con un colpo di testa in tuffo che anticipa l’intervento tardivo di Evans.
Il centrale nordirlandese, protagonista comunque di un buon inizio di stagione, placca appena dentro l’area di rigore Custodio, rigore netto. Alan, incubo dei red devils all’andata, realizza un gran rigore, scatenando la rabbia di Ferguson. Sir Alex riflette molto nella sospensione di dieci minuti per l’improvviso black-out, e decide che il suo difensore centrale è un pericolo: dentro Ferdinand. Ci pensa poi Van Persie, subentrato a Welbeck a mettere la qualificazione al sicuro: Giggs lo lancia in profondità, Beto si pente dell’uscita ma non riesce a rientrare in tempo tra i pali, Van Persie è bravissimo a scavalcarlo con un mezzo pallonetto. Dopo pochi minuti, lo United ribalta il punteggio: Rooney prima conquista poi realizza, scivolando e rompendo la maledizione dal dischetto, un rigore solare inizialmente non concesso. Braga al tappeto, nel finale arrotonda il solito Chicharito Hernandez che conferma l’ottimo momento di forma.