Fenerbahçe-Arsenal 0-3, i gunners ipotecano la qualificazione alla fase a gironi di Champions

FENERBAHCE ARSENAL. Il rischio, stando almeno a quanto commentano i tifosi dell’Arsenal, è che Wenger ora si convinca che il suo Arsenal non ha bisogno di rinforzi. I gunners, senza ombra di dubbio, necessitano – invece – di almeno due nuovi acquisti, probabilmente entrambi in difesa dove, ormai, il solo Koscielny è garanzia (mettendo da parte il perennemente infortunato Vermaelen).

In ogni modo, il manager alsaziano, avrà altri 10 giorni per rinforzare la sua squadra e renderla competitiva per raggiungere i massimi traguardi. Di base, meglio ancora, c’è la qualificazione ormai intascata alla fase a gironi di Champions League. Tre a zero, secco, ad Istanbul contro il Fenerbahçe, ripescato miracolosamente dopo la squalifica dalle coppe europee inflittagli dall’Uefa soltanto un mese fa. E’ l’andata del playoff di Champions, quello che può regalare una vagonata di euro che potranno tornare utili in questi ultimi giorni di mercato.

Senza Podolski, in panchina, e Oxlade-Chamberlain (ultimo della lunga serie di infortunati che affligge i londinesi) l’Arsenal si presenta al Saracoglu reduce dalla clamorosa sconfitta interna, nella prima giornata di Premier, contro l’Aston Villa. Non che i turchi siano messi meglio, ma la pressione è tutta su Wenger. Ne viene fuori un primo tempo soporifero, da far invidia a un qualsiasi Siena-Chievo di Serie A; non sembra nemmeno di giocare in Turchia, tanto il pubblico se ne sta buono, attendendo gli avvenimenti. Per 45 minuti né il Fenerbahçe, nelle cui fila Kuyt sbaglia praticamente tutti i palloni toccati quasi come Emre, né gli ospiti riescono a concludere nello specchio della porta avversaria. Un colpo di testa di Giroud e una conclusione fiacca di Ramsey sono gli unici tentativi dell’Arsenal. L’emozione più grande del primo tempo arriva al 31′: Koscielny è steso a centrocampo da un intervento pericoloso di un avversario. La ferita al capo è profonda, necessario il cambio: entra Jenkinson, Sagna passa al centro.

La ripresa è tutta un’altra storia, almeno lato Arsenal. I gunners trovano subito il vantaggio con Gibbs: Ramsey imbecca Walcott, perfetto assist per il terzino che deve solo appoggiare nella porta sguarnita. Turchi affondati, soprattutto nel morale, dopo poco arriva anche l’errore di Volkan sulla conclusione dalla distanza di Ramsey che sancisce lo 0-2. In mezzo, la bella azione personale di Wilshere che mostra, una volta di più, che il grave infortunio è ormai alle spalle. Il Fenerbahçe è tutto negli spunti di Sow che per ben tre volte si fa vivo dalle parti di Szczesny senza successo. Il discorso qualificazione si chiude definitivamente a 15 minuti dalla fine: Kadlec travolge Walcott, per Rocchi – giustamente – è rigore: Giroud trasforma alla perfezione. Wenger può così tirare un sospiro di sollievo; adesso è tempo di concentrarsi sul mercato. Meglio tardi che mai.

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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.