Di seguito l’intervista integrale che Mino Raiola, procuratore di Zlatan Ibrahimovic, ha concesso al quotidiano francese Le Parisien. Come sempre, il vulcanico procuratore ha regalato parecchi spunti.
Ibrahimovic ha dichiarato, nelle scorse settimane, di rimpiangere il Milan. E’ felice a Parigi?
– Sta benissimo, gli piacciono la città e il club. Non l’ho mai visto così felice! Quanto alla Ligue 1, è un campionato molto competitivo, di grande qualità. Sbaglia chi dice che per lui è troppo facile.
Sono credibili le voci su un arrivo di Ronaldo nella prossima stagione?
– Non è che un’ipotesi, ma è già qualcosa di straordinario che esista questa possibilità. Oggi, Cristiano al Psg è possibile. Un anno fa sarebbe stato da pazzi soltanto pensarci.
Dovrebbero coesistere due personalità molto forti nello spogliatoio. Sarebbe una buona idea?
– I grandissimi giocatori non hanno mai problemi a giocare insieme. Al Barcellona, ad esempio, Zlatan non ha mai avuto problemi con Messi. Il problema era soltanto Guardiola. Sono certo che Ibrahimovic e Ronaldo farebbero grandi cose a Parigi.
Di recente, ha paragonato l’Uefa a un’organizzazione mafiosa. A cosa si riferisce con esattezza?
– Ci sono troppi aspetti non chiari, e non c’è una “concorrenza”; elementi tipici di un’organizzazione mafiosa. Era tutto quello che volevo dire. L’Uefa è un’organizzazione pubblica che si comporta come una multinazionale privata. Ha potere su federazioni locali e club e impone le sue leggi in tutti i campi. E nessuno può contraddirla, i club hanno le mani legate. E, d’altra parte, non c’è trasparenza: chi sa dove finiscono gli enormi guadagni?
Secondo lo statuto ufficiale, questi guadagni sono rivolti allo sviluppo del calcio…
– Può essere, ma in realtà non c’è alcuna informazione precisa. Ci sono aumenti ogni anni: diritti televisivi, sponsor, biglietti all’Europeo. Tutto aumenta, ma nessuno può ficcare il naso nei loro affari.
A proposito di trasparenza, a quanto ammonta la sua commissione nell’ambito del trasferimento di Ibrahimovic al Psg?
– Sono totalmente trasparente con i miei calciatori, sanno perfettamente quanto guadagno sui loro trasferimenti. Ma questo è qualcosa di privato, non ha nulla a che vedere con i conti dell’Uefa che dovrebbero essere pubblici…
Cos’ha contro Platini?
– Niente di personale, e tra l’altro non ho nessuna questione in sospeso nemmeno con l’Uefa. Ma, dopo la sua elezione nel 2007, cos’ha fatto Platini per il calcio e per i giocatori? Niente. Ah sì, sta mettendo in atto la sua legge autoritaria sul fair-play finanziario. Ma perchè dovrebbe esserci una legge che limita le spese di un privato? Perché impedire ai grandi magnati di investire nel calcio? Il fair-play finanziario è un sistema di ispirazione comunista. Io sono un capitalista.