San Lorenzo, tutto come in un reality show

«Mi ha fatto ricordare il Barcellona», è stata la frase di Juan Antonio Pizzi il 12 ottobre, primo giorno da allenatore del San Lorenzo. Parlava dei colori, l’unica cosa che condividono quelli di Boedo e i culés che lui (72 presenze e 18 gol nel ’96-98) conosce molto bene. Se al Nou Camp c’è il calcio show, al Nuevo Gasometro c’è il reality show. Da mesi l’unica gara che i cuervos vincono facile è quella dell’ascolto tv, quando si parla di scandali. Pugni tra compagni, aggressioni degli ultrà ai giocatori, 7 tecnici in 18 mesi, cause aperte in tribunale, un pericoloso flirt con la retrocessione, un presidente che si dimette, un debito senza precedenti…
Il nuovo vicepresidente (e virtuale ad) è Marcelo Tinelli, uomo forte della tv, re del prime- time coi suoi programmi di intrattenimento. Da Ballando con le Stelle al Grande Fratello dei politici, quello che fa Tinelli diventa un’industria d’oro. Nei suoi studi tv, prima del suo programma, Tinelli ha cucinato l’esonero di Caruso Lombardi e l’arrivo di Pizzi. Il giorno dopo, non contento del colloquio, Caruso s’è barricato nel campo d’allenamento, finché non ha avuto garanzie di essere pagato. «Tinelli è un codardo. Mi ha distrutto 20 anni di carriera. È andato a baciare il culo di Grondona. Se potesse, ucciderebbe sua madre per avere più share. Ora parla del ritorno al quartiere di Boedo. Ma arriverà tra 30 anni, quando saremo tutti morti», è esploso Caruso. E dire che Tinelli lo voleva come ospite fisso nei suoi show… A maggio, Caruso era finito in commissariato per aver aggredito un poliziotto in una lite stradale. Il mese scorso ha detto che alcuni giornalisti meritano di essere investiti. Ma è stato lui a salvare la squadra dalla B, con la sua grinta e le scaramanzie, incluso «l’aiuto» di un raccattapalle dai capelli rossi, che portava sfiga ai portieri rivali. Il giorno della salvezza, invece di esultare coi giocatori, Caruso ha abbracciato il rosso 16enne come fosse Messi. L’arrivo di Pizzi ora cerca di ridare serietà al club e meno folklore. La salvezza è il primo obiettivo: se la stagione finisse oggi, il Ciclon sarebbe in B. Nella scuola allenatori in Spagna, Pizzi ha avuto come compagni i suoi amici Luis Enrique e Guardiola. Ammiratore della scuola olandese, la sua filosofia è «palla a terra e possesso». Col Quilmes il Ciclon ne ha avuto il 62%, impensabile 3 settimane fa. È servito per segnare: non succedeva dal 22 settembre. La vittoria però è scappata nel recupero. E alcuni giornalisti hanno colpito dei dirigenti del Quilmes e un guardalinee. Solo un’altra puntata del reality. E sabato è ospite del Boca.

Fonte: ExtraTime, Gazzetta dello Sport