MAINZ-EINTRACHT FRANCOFORTE 0-0 – Finisce a reti inviolate il Rhein-Main derby, sfida che vedeva opposte due formazioni alla ricerca della vittoria per motivi diversi: il Mainz, forte anche delle sconfitte di Gladbach e Friburgo, si giocava le ultime chance per accedere alla prossima Europa League, mentre l’Eintracht doveva assolutamente vincere per restare aggrappato al sogno Champions League. Invece, come da tradizione (settimo pareggio su nove match disputati a Mainz), sulla ruota della Coface Arena esce il segno “X”. E per l’Eintracht, Mainz resta un fortino inespugnabile: le aquile rossonere, infatti, non hanno mai vinto il derby in trasferta. La gara non è stata entusiasmante. Nel primo tempo bisogna attendere ben ventiquattro minuti per rilevare un’azione interessante, mentre le uniche vere palle gol le crea l’Eintracht negli ultimi due minuti con Meier (bravo Wetklo a respingere) e Russ (colpo di testa alto sopra la traversa). Nella ripresa il Mainz gioca meglio, crea qualche occasione e costringe gli avversari sulla difensiva. Il risultato, però, non cambia. La squadra di Tuchel manca l’appuntamento con il successo per la sesta gara consecutiva e, di fatto, dice addio ai sogni di Europa League
SCHALKE 04- AMBURGO 4-1- Finisce in trionfo per lo Schalke, che domina i rothosen ed esclude una pericolosa rivale per il quarto posto. La squadra di Gelsenkirchen, però, ringrazia sentitamente Fink, allenatore dell’Amburgo, autore di alcune scelte tattiche a dir poco ridicole. Come si fa a schierare il nostro Jacopo Sala, di ruolo esterno alto, nel ruolo di terzino? E come si fa a riproporre Aogo nel ruolo di mediano dopo che la settimana scorsa, impiegato nel medesimo ruolo, aveva fornito una prova incolore contro il modesto Fortuna? Per non parlare dell’ostinata scelta di schierare il pessimo Mancienne al centro della difesa. Altra decisione discutibile, ma parzialmente motivata dal periodo di forma scadente del lettone, è il mancato impiego di Rudnevs, che con la sua fisicità avrebbe dato non poco fastidio ai centrali difensivi avversari. Eppure gli ospiti – dopo solo cinque minuti – sono passati per primi in vantaggio con Jansen, che di testa batte Hildebrand a pochi metri dalla linea di porta. Il vantaggio, però, dura poco: al nono, Neustädter intercetta un pallone nella trequarti avversaria e lo serve a Huntelaar che, con un delizioso assist a tagliare la difesa, mette Bastos nelle migliori condizioni per firmare il gol del pareggio. I Knappen, sulle ali dell’entusiasmo, passano in vantaggio dieci minuti più tardi con Huntelaar, che finalizza al meglio una sublime triangolazione fra lo stesso attaccante olandese e Draxler, bravissimo, quest’ultimo, a penetrare nell’area avversaria e a superare il pessimo Mancienne. L’Amburgo, dopo aver subito per trenta minuti la vivacità dei padroni di casa, torna ad essere pericoloso nel finale, prima con una punizione di Westermann terminata sulla traversa, e poi con una conclusione di Van der Vaart neutralizzata da Hildebrand. Nel secondo tempo l’Amburgo non scende in campo. E lo Schalke, in meno di venti minuti, va a segno altre due volte con Huntelaar: al cinquantottesimo, al termine di una splendida azione personale di Raffael, batte comandante Adler all’interno dell’area piccola, mentre otto minuti più tardi è fortunato a trovarsi sulla traiettoria del pallone deviato dal portiere avversario e ad insaccare di testa. Gli ultimi venticinque minuti sono ancora ad appannaggio dello Schalke, che sciupa altre tre palle gol.