Con un piede in Ligue 1 a due mesi dal termine del campionato ed un progetto molto ambizioso avviato dal presidente Rybolovlev, il Monaco trova un ostacolo imprevisto lungo la strada verso il ritorno ai vertici del calcio francese. La LFP (Ligue française de Football Professionnel), infatti, ha inserito all’interno del suo regolamento una norma che costringerà, a partire dal 1 giugno 2014, ogni club professionistico ad avere la propria sede sociale in Francia, pena l’esclusione dai campionati.
Una norma ideata esclusivamente in funzione anti-Monaco poiché il club biancorosso è accusato di godere dei privilegi fiscali derivanti dall’essere situato nel territorio del Principato.
Una norma che fa senza dubbio discutere poiché il Monaco partecipa dalla stagione 1933/1934 ai campionati professionistici francesi e in ottant’anni di storia non si era mai giunti ad una tale decisione. Sorprende, inoltre, che nessuno abbia sollevato il problema quando il club biancorosso era in lotta per non retrocedere in terza serie.
Il vice-presidente monegasco Jean-Louis Campora era stato invitato a Parigi per esprimere il suo punto di vista e le sue ragioni, tuttavia la LFP ha annullato senza un motivo preciso l’audizione, procedendo direttamente alla modifica del regolamento. Al fianco del Monaco si è subito schierato il Governo del Principato che ha assicurato il massimo sostegno al club biancorosso, il quale, una volta ricevuta la notifica ufficiale dalla LFP, potrebbe presentare un immediato ricorso.