League Cup, Man United-Southampton 3-2: secondo “titulo” stagionale per Josè Mourinho

Dopo la Community Shield, il Manchester United porta a casa la seconda coppa stagionale, battendo a Wembley il Southampton per 3-2 e conquistando la League Cup. La squadra di Mourinho sfrutta le sue superiori qualità e fisicità per avere la meglio sull’ottima organizzazione di gioco della formazione di Puel, trascinata da un devastante Manolo Gabbiadini, autore di una doppietta.

Il Southampton non merita affatto la sconfitta, ma paga a caro prezzo le troppe leggerezze difensive, errori imperdonabili al cospetto di un campione affamato di successo come Zlatan Ibrahimovic, figli forse della pesante assenza del leader del reparto arretrato Van Dijk. La formazione di Puel si fa preferire allo United per tutto il primo tempo, nonostante il tabellone del punteggio sia arrivato a segnare anche il risultato di 0-2. I Saints, partiti con grande veemenza ed intraprendenza, mandano sin da subito in confusione la difesa dei Red Devils, sorprendendo spesso e volentieri la retroguardia avversaria con le incursioni sugli esterni, da una parte col solito Redmond, dall’altra con il centrocampista centrale dai piedi buoni adattato a destra James Ward-Prowse.

Prendere gol, però, è un attimo ed accade due volte nel giro di una ventina di minuti ed in entrambe le occasioni senza il benché minimo segnale di preavviso. L’1-0 United porta la firma di Ibrahimovic che infila la porta di Forster con una potente punizione dalla tre quarti campo, mirando sul palo della barriera. Il raddoppio, dopo la nuova sfuriata dei Saints, porta la firma di Jesse Lingard, l’uomo delle finali, che riceve in area tutto solo dopo una triangolazione sulla sinistra tra Rojo, Mata e Martial, che sposta la difesa facendole perdere l’esterno nel suo movimento verso il centro del campo, grazie anche al diversivo creato da Ibrahimovic, capace di calamitare su di sé più marcatori del dovuto.

Per il Southampton il contraccolpo psicologico di subire due gol nei primi 45 minuti dopo aver quasi dominato la partita viene mitigato dalla realizzazione di Manolo Gabbiadini, arrivata nei minuti di recupero del primo tempo con un’incursione a centro area in anticipo su centrali e portiere avversari sul cross dal fondo di Ward-Prowse. Un’azione che ricorda da vicino quella tra Cedric e lo stesso Gabbiadini che aveva portato al primo gol di giornata, al minuto 10, ingiustamente annullato dall’arbitro per un fuorigioco inesistente. Gabbiadini non batte ciglio e, ad inizio ripresa, corona il forcing offensivo dei suoi con un gol di rapina da far stropicciare gli occhi: palla vagante in area, l’ex-Napoli tiene a distanza il difensore rimanendo spalle alla porta e con un guizzo colpisce di sinistro in girata verso l’angolino lasciando impietrito De Gea. 2-2.

Il Manchester United, a partire dai suoi uomini di maggior carattere come Mourinho e Ibra, non si scompone e resiste al doppio colpo inferto ed alla successiva ennesima sfuriata offensiva del Southampton. Fino al 65′, i Red Devils non escono dalla propria metà campo, schiacciati dalla veemenza dei Saints, spinti sulle ali dell’entusiasmo dagli oltre 40.000 tifosi arrivati nella capitale per quello che rappresenta uno dei match più importanti della storia della squadra del sud dell’Inghilterra. Il match si decide qui, il pugile ferito e all’angolo si difende, l’altro si intestardisce finendo col consumare tutte le sue energie. Il palo di Romeu al 63′ su colpo di testa da corner è l’ultima grande opportunità per i Saints, che da lì in poi iniziano ad indietreggiare ad a subire il ritorno fisico degli avversari. Lo stesso Gabbiadini abbandona il campo anzitempo dopo aver dato tutto, ma l’impressione è che non fosse il solo sulle gambe nel finale per i suoi e così all’87’ arriva il gol del definitivo 3-2, di nuovo ad opera di Ibrahimovic, stavolta di testa da distanza ravvicinata.

Mourinho alza la coppa, l’ennesima, la seconda in stagione, eguagliando quelle alzate dal Southampton in tutta la sua storia (F.A. Cup e Community Shield nel lontano 1976), regalando allo United innanzi tutto l’accesso sicuro alla prossima Europa League (anche se resta viva la speranza che dal campionato arrivi la qualificazione Champions) ed in secondo luogo una continuità col successo in F.A. Cup della scorsa stagione, sempre un buon viatico per aprire un possibile ciclo vincente. Il Southampton piange lacrime amare, classico di chi frequenta poco il terreno di Wembley e raramente si gioca qualcosa di così importante, ma esce dalla campo senza rimpianti perché a Puel e ragazzi va dato merito di essersela giocata alla pari, a viso aperto e senza timori reverenziali di alcun genere. Applausi a loro, a Manolo Gabbiadini (5 gol in 3 partite dal suo arrivo in Inghilterra), ma anche a Ibrahimovic (26 gol in stagione) e ai Red Devils campioni in League Cup.

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Cresciuto a pane e telecronache delle proprie partite con le figurine Panini sul campo di Subbuteo, sviluppa una passione viscerale per il calcio, che si trasforma presto in autentica dipendenza. Da sempre dalla parte degli underdog, non scambierebbe mai 1000 vittorie da cowboy con un unico grande successo indiano sul Little Bighorn. Tra una partita e l'altra, trova il tempo per laurearsi in economia, Tuttocalcioestero gli offre l'occasione per trarre finalmente qualcosa di buono dalla sua "malattia" per il pallone, strizzando l'occhio al sogno nel cassetto del giornalismo di professione.