Mondiale 2026: la simulazione di TCE!

Tuttocalcioestero ha simulato il Mondiale 2026 a 48 squadre

mondiale montreal

MONDIALE 2026. Quanti di voi, dopo l’annuncio del presidente della FIFA, Gianni Infantino, non si sono chiesti cosa sarà un Mondiale a 48 squadre, come si svolgerà, quali squadre vi parteciperanno? Se diversi siti hanno ipotizzato le compagini partecipanti basandosi sulle attuali o sulle ultime qualificazioni, Tuttocalcioestero ha studiato particolari parametri, prendendo in considerazione il presente, il passato e la proiezione futura di tutte le nazionali del Mondo e ha provato, con un pizzico di casualità, a simulare il Mondiale 2026. Seguiteci nel racconto (oggi è solo la prima puntata….!) e buon divertimento!

 

Venerdì 12 giugno 2026. E’ ormai tutto pronto, a Montréal, per l’inaugurazione del Mondiale 2026, il primo a 48 squadre, fortemente voluto dal presidente della FIFA, Gianni Infantino. Una “prima” assoluta, dunque, sia per la formula del torneo che per il paese organizzatore che si riaffaccia al grande calcio internazionale undici anni dopo aver ospitato la Coppa del Mondo femminile.

Una scelta, quella del Canada, che rappresenta una sorta di scommessa per rilanciare il calcio in un nuovo angolo del pianeta, sulla falsariga di quanto avvenne a Usa ’94. La scelta degli stadi, inoltre, rappresenta la volontà di abbracciare tutto il territorio di questo immenso paese: infatti, i dodici impianti prescelti sono sparsi in tutto il Paese (Montreal, Toronto e Vancouver con due impianti, Ottawa, Hamilton, Edmonton, Calgary, Winnipeg, Regina), benchè nel primo turno verranno evitate faticose trasferte dalla costa pacifica a quella atlantica, o viceversa, per tutte le compagini partecipanti.

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Ecco dove si trovano le città che ospiteranno le partite del Mondiale

Oltre al nuovo format a 48, il mondiale canadese porterà con sé anche un’altra inedita e attesissima novità. Infatti, per scongiurare il pericolo di biscotti e, forse, per venire anche incontro alle esigenze del pubblico nordamericano, poco avvezzo ai pareggi, in caso di parità dopo i tempi regolamentari si andrà ai calci di rigore per decidere il vincitore della sfida. In questo caso 2 punti ai vincenti, 1 ai perdenti, mentre il successo nei 90′ porterà, chiaramente, in dote 3 punti. I supplementari, invece, faranno eventualmente la loro comparsa a partire dalle semifinali.

Le favorite per salire sul tetto del Mondo saranno, come sempre, le solite note, benchè qualche outsiders sogni la difficile impresa di sorprendere tutte le big. In pole-position troviamo i campioni in carica del Brasile, che proveranno a ripetere il bis di Qatar 2022, e l’Argentina, a secco dal 1986. Subito dietro alcune europee come la Francia (campione nel 2018), la sempre ostica Germania (campione d’Europa in carica), il Portogallo ed anche la Nigeria che dovrà sfruttare la sua generazione d’oro se vorrà raccogliere un risultato storico per il calcio africano. Un gradino sotto l’Italia e la Spagna che ambiscono a superare lo scoglio dei quarti che le fermò quattro anni orsono.

Ad aprire le danze saranno, però, i padroni del casa del Canada e gli africani della Repubblica Democratica del Congo, in una sfida inedita e forse di poco appeal per il vasto pubblico che seguirà dalla poltrona di casa propria questo appuntamento. Molti hanno storto il naso subito dopo i sorteggi, ritenendo questa sfida come la peggior gara inaugurale della storia della Coppa del Mondo, a testimonianza che l’allargamento a 48 squadre non è ancora andato giù a molti. In ogni caso, due nazioni intere attendono questa sfida.

Entrambe saranno alla loro seconda partecipazione al Mondiale. Gli africani tornano dopo addirittura cinquantadue anni per riscattare l’umiliante apparizione del 1974 quando, ancora sotto il nome di Zaire, vennero sommersi dalla nove reti subite dalla Jugoslavia, a cui si aggiunsero lo 0-2 contro la Scozia e lo 0-3 contro il Brasile. Seconda apparizione anche per i padroni di casa che si ripresentano quarant’anni esatti dopo Messico 1986: la loro esperienza si concluse con 0 punti e 0 goal fatti ma, a differenza dello Zaire, il Canada uscì quantomeno senza sfigurare oltremisura. Quelle tre partite furono una sorta di lampo in uno sport che ha sempre vissuto all’ombra di altre discipline come l’hockey, il basket e il football.

Alcuni stadi ospitano abitualmente quest’ultimo sport e sull’erba, fino a pochi giorni fa, erano ancora evidenti le linee di yards. In Canada, tuttavia, oggi gli occhi saranno tutti sul calcio e le tv saranno già accese ben prima delle 16 locali, ora del fischio d’inizio della partita, poichè dalle 14 si svolgerà una cerimonia d’inaugurazione che si preannuncia maestosa. Sul prato dello Stadio Olimpico di Montréal (nella foto) non poteva che esserci la cantante e padrona di casa Celine Dion, 58 anni, vero e proprio simbolo del Canada, al punto di essere stata nominata nell’ormai lontano 1998, Ufficiale dell’Ordine del Canada.

Se Celine Dion ha portato il Canada nel mondo, possiamo dire che i 23 convocati del Canada hanno portato una fetta di multiculturalità nella nazionale. Diversi i giocatori  con origini canadesi pescati in Europa, altri nati e cresciuti in Canada, ma con chiare origini stranieri che sognano di ripercorrere le gesta di Tino Lettieri, portiere della nazionale 1986, nativo di Bari e tifoso dei galletti, di cui sognava di difendere la posta.

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La nazionale canadese con Tino Lettieri in porta (fonte: www.mundialbaldosero.com)

Al tempo stesso anche l’RD Congo ha fatto rifornimento in Europa, in particolare in Francia, dove alcuni elementi scartati dai Bleus hanno scelto la nazionale africana, nonostante qualche presenza nelle giovanili dei galletti.  Il programma della giornata odierna proporrà solamente la partita inaugurale, mentre da domani si entrerà nel vivo con tre gare al giorno. Andiamo dunque a vedere, continente per continente, le 48 partecipanti al Mondiale che si concluderà a Vancouver il 14 luglio 2026.

(1/4 … continua….)

Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

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Ligure, classe 1985, da diverso tempo seguo il calcio francese. Per questioni geografiche e culturali, non potevo far altro che appassionami all'AS Monaco, benchè mi piaccia seguire anche le altre competizioni nazionali (sia professionistiche che amatoriali), in particolar modo la magica Coppa di Francia.