I giochi nel girone D di Champions League erano già fatti: Atletico Madrid primo, Bayern Monaco secondo, a completare il quadretto il terzo posto del Rostov che vuol dire Europa League. Tutto deciso, come abbiamo detto, ma quando si affrontano squadroni quali i bavaresi e i Colchoneros non si può liquidare la sfida come gara inutile.
All’Allianz Arena non ci si diverte granché, ma Carletto Ancelotti sa come si vince in Europa. Il girone, chiuso al secondo posto, è stato forse al di sotto delle aspettative, ma è ora che la mano del tecnico potrebbe farsi sentire di più. E gli avversari tremano di fronte alla corazzata bavarese, soprattutto la Juventus, che con tutta probabilità dovrebbe chiudere il girone in testa. I bianconeri, scottati dalla scorsa annata, hanno festeggiato la vittoria di Siviglia come biglietto per evitare i guai di pochi mesi fa, ma potrebbero comunque ritrovare sul proprio camino il Bayern Monaco.
E stavolta guidato da quell’Ancelotti che a Torino non è stato accolto come meritava e si è tolto la soddisfazione di sollevare una coppa in faccia alla Signora in quel di Manchester. Cara Juve, ti è andata male, forse la congiuntura giusta era l’anno scorso o forse no. Questo non lo sapremo mai, quello che sappiamo è che i bavaresi restano grandi candidati al successo finale.
Un unico acuto, firmato Robert Lewandowski, a parte questo molto poco è concesso allo spettacolo. Si tratta di una prova generale, dove entrambe le squadre recitano se stesse. 4-3-3 contro 4-4-2, niente che sconvolga sotto il profilo tattico, così come non sorprende il fatto che siano i bavaresi a fare la gara. Sembra un documentario, dove ogni animale tiene fede al comportamento che madre natura ha scritto per lui. A comportarsi secondo istinto è pure Antoine Griezmann, il più pericoloso tra i Colchoneros, ma il predatore più pericoloso è sempre lui: Lewandowski.
Pezzo di bravura del polacco al minuto 28, gioiello su punizione con la palla che conclude la propria corsa all’incrocio, Oblak non può farci nulla. Una bellezza, ma il divertimento finisce qui. O quasi. Il Bayern rincula, inutile concedere più del dovuto a una creatura che sa castigare di rimessa. Savic gioca un ottimo match, è lui a chiudere quando si creano spifferi. Proteste nel secondo tempo quando Robben va a terra in area, Turpin fa correre e l’olandese si infuria. Difficilmente capita di vedere il Cholo messo alle corde dal punto di vista tattico, ma stasera a successo.
Sarà che l’assenza di una posta in palio, sarà per le fatiche in campionato, o forse sarà per l’abilità di Carletto nell’adattarsi alle varie situazioni. I bavaresi non rischiano quasi niente, con buona pace di chi pensava che il giocattolino non funzionasse. Attenti a questo Bayern, le grandi d’Europa farebbero bene ad aver paura. E forse in questo momento brutti pensieri attraversano la mente di Max Allegri.