5 maggio 2007, è il giorno dell’ultima vittoria del Barcellona a San Sebastian. L’Anoeta è diventato con gli anni uno stadio maledetto per i catalani che, da allora, sono stati capaci di racimolare due pareggi nelle successive sette trasferte, compreso l’1-1, ottenuto per grazia divina, di stasera. La domenica di Liga, oltre alle vittorie di Alaves e Celta Vigo su Villarreal e Granada (qui e qui le cronache) è segnata dalla peggior uscita stagionale, e forse di tutta la gestione Luis Enrique, del Barça e dal ritorno dell’Atletico Madrid “viejo estilo”. Il Barcellona con l’1-1 contro la Real Sociedad è agganciato al secondo posto in classifica dal Siviglia e scivola a -6 dal Real Madrid capolista: non il modo migliore per presentarsi al “clasico” del prossimo sabato, ma più che i punti a preoccupare è un’involuzione e una fragilità totalmente inedite nel Barça dell’ultimo decennio.
Schiacciante il dominio dei baschi nel primo tempo, difficile ricordare 45 minuti peggiori di quelli di stasera dei blaugrana. Peggiori anche di quelli di Vigo (nonostante le tre sberle prese) e Siviglia (dove almeno c’era possibilità di rispondere colpo su colpo). Incredibile come il punteggio all’intervallo sia ancora di 0-0: due occasioni nette capitate a Xabi Prieto, una a Oyarzabal con una gran conclusione dal limite, ancora un’altra che capita a Vela che strozza troppo il diagonale. Si deve passare il 40esimo minuto perché il Barcellona metta piede nell’area avversaria e perché Suarez, approfittando di un disimpegno sbagliato della difesa locale, concluda la prima volta in assoluto per i suoi. Gli spaventi per gli infortuni (per ora rientrati, ma le prossime ore diranno di più) a Piqué e Jordi Alba, poi rimasti in campo fino alla fine, rendono la prima parte ancora più surreale. Con Denis Suarez al posto di Rakitic, Luis Enrique ha provato a cambiare l’inerzia: la gran parata di Rulli sulla punizione di Neymar poteva essere l’alba di una nuova partita, nemmeno a parlarne. La Real Sociedad passa al 53′ con Willian Jose: Mascherano è troppo molle su Vela che riesce a concludere di punta trovando però l’uscita di ter Stegen a sbarrargli la strada, il pallone si impenna e l’ariete brasiliano con un colpo di testa quasi dal limite indovina l’angolino. Sulla traiettoria c’è Piqué che prova la ribattuta ma goffamente ribadisce nella propria rete. Autogol o no, il vantaggio è meritato. Ed è per questo che il pari di Messi, sei minuti più tardi, lascia l’amaro in bocca ai tifosi “txuri-urdin”: bello il controllo in corsa dell’argentino su assist dalla sinistra di Neymar, secco il diagonale che regala a conti fatti un punto insperato ai campioni di Spagna. Che, nel finale, si salvano anche grazie a un clamoroso errore del guardalinee: Vela colpisce la traversa, il pallone sbatte sulla linea e torna in gioco, Juanmi ribadisce in rete ma il gol è annullato per fuorigioco. La posizione del neo-entrato è regolarissima. Vela, ancora lui, poco dopo colpisce anche il palo esterno con un preciso sinistro dal limite, è l’ultimo sussulto di una grandissima prestazione della Real. Che, per inciso, si conferma squadra del momento: il pareggio arriva dopo quattro vittorie di fila, un ruolino che catapulta Oyarzabal e compagni al quinto posto, a -1 dall’Atletico Madrid.
Che oggi è tornato all’antico per ritrovare gli antichi risultati. All’El Sadar di Pamplona, i colchoneros battono 3-0 l’Osasuna e chiudono la mini-striscia di due k.o. consecutivi nella Liga. Oblak para un rigore a Roberto Torres in apertura (spinta di Gimenez su Oriol Riera), ma prima dell’intervallo il punteggio è già in ghiaccio: prima Godin torna a segnare di testa su azione d’angolo (proprio come succedeva nell’anno del titolo…), poi – un minuto dopo – Gameiro la chiude in contropiede. La chiave della rinascita è di certo Tiago: difficile spiegare ai tifosi della Juventus che il portoghese è, da anni, il vero segreto dell’Atletico. Griezmann resta ancora a secco ma nel finale arriva il 3-0 di Carrasco: polemica la non esultanza del belga, lasciato in panchina per far spazio a Koke e Correa come esterni nel centrocampo a 4. Simeone bada al sodo, basta svolazzi e finezze: può cominciare una nuova stagione in riva al Manzanarre.
Liga, risultati 13esima giornata
Eibar-Betis 3-1: 19′ Pedro Leon, 23′ Enrich, 840 Ruben Castro (B), 92′ Kike
Malaga-Deportivo 4-3: 4′ e 82′ Borges (D), 21′ e 56′ Michael Santos, 40′ Sandro, 73′ Andone (D), 90′ Ontiveros
Real Madrid-Sporting Gijon 2-1: 5′ (rig) e 18′ Cristiano Ronaldo, 35′ Carmona (S)
Espanyol-Leganes 3-0: 47′ Gerard Moreno, 51′ e 88′ Piatti
Siviglia-Valencia 2-1: 53′ aut.Garay, 65′ Piatti (V), 75′ Pareja
Villarreal-Alaves 0-2: 8′ Ibai Gomez, 17′ Camarasa
Osasuna-Atletico Madrid 0-3: 36′ Godin, 37′ Gameiro, 90′ Carrasco
Celta Vigo-Granada 3-1: 23′ Iago Aspas, 39′ Bongonda, 87′ Kravets (G), 90′ Cheikh
Real Sociedad-Barcellona 1-1: 53′ Willian José, 59′ Messi (B)
Las Palmas-Athletic Bilbao, domani ore 20.45
Classifica Liga