Dopo un percorso di14 partite lungo un anno, l’AFC Champions League ha decretato il nuovo campione d’Asia ed è il Jeonbuk Hyundai, autore di una stagione quasi perfetta, culminata con la vittoria del titolo continentale.
LA PARTITA
A fare le spese del trionfo dei coreani è l’Al Ain (UAE), del grande Omar Abdulrahman, il Maradona del deserto, il sui sogno si infrange all’ultimo scoglio. La partita d’andata in Corea si era conclusa sul punteggio di 2-1 in favore del Jeonbuk, e al gol iniziale del colombiano Asprilla da parte dell’Al Ain aveva risposto la doppietta del brasiliano Leonardo, autore di un siluro all’incrocio dai venti metri e di un rigore trasformato.
Nella partita di ritorno le firme dei gol sono state tutte quante coreane: Han Kyo Won ha aperto le marcature per il Jeonbuk su corner al 30’ a cui risponde il difensore dell’Al Ain, Lee Myung Joo, che pareggia con una conclusione al volo all’interno dell’area. Al 43’ i padroni di casa hanno l’opportunità di pareggiare e dal dischetto si presenta Douglas, che fra la disperazione generale spara alto. La seconda frazione è un puro assedio da parte degli emiri, ma il Jeonbuk riesce, anchein maniera fortunata a conservare il vantaggio e torna sul tetto d’Asia dopo 10 anni.
I PROTAGONISTI
L’ultimo titolo di una squadra coreana in Champions League risaliva al 2012, dell’Ulsan Hyundai, e la Sud Corea domina la classifica con ben 11 successi continentali.
Il filo conduttore con il titolo del 2006 è l’allenatore Choi Kang Hee, alla guida del Jeonbuk dal 2005 al 2011, per poi guidare per due anni la nazionale coreana prima di tornare alla squadra della Hyundai.
In questa stagione è stato fondamentale il contributo degli esterni offensivi brasiliani, Lopes e Leonardo, in particolar modo quest’ultimo, oltre ad aver siglato una doppietta nella finale di andata è stato determinante nelle vittorie contro Melbourne negli ottavi di finale e nel grande massacro per 5-0 al Shanghai Sipg, con un totale di 10 gol nella manifestazione.
Dong Gook Lee riesce finalmente a sollevare al cielo l’unico titolo che gli mancava in carriera. Attaccante di 37 anni, è ancora fondamentale negli equilibri e nell’economia del gioco. Il più grande marcatore nella storia della AFC Champions League quest’anno ha dato un grande contributo con 5 reti siglate.
UN FINALE CONTROVERSO
Questa stagione poteva concludersi in modo migliore, con la vittoria della terza K League consecutiva, ma l’ombra del marcio è tornata a flagellare il calcio coreano dopo gli scandali del 2011.
A sette giornate dalla fine, quando il Jeonbuk aveva già accumulato un vantaggio rassicurante, addirittura da imbattuto, arriva la doccia gelida e una penalizzazione di 9 punti che rimette tutto in gioco. Dopo la sconfitta con il Geju arriva quella contro il Seoul FC all’ultima giornata, che permette alla squadra della capitale di vincere il titolo. Una vera beffa, considerando che nei tre precedenti scontri diretti in campionato e nella doppia sfida in semifinale di Champions il Seoul era sempre uscito sconfitto.
Per gli uomini di Choi Hang Kee, la stagione non finisce qui, dato che l’11 dicembre ad Osaka si disputeranno i quarti di finale del Mondiale per Club contro i messicani del Club Amèrica, con la vincitrice che andrà a fronteggiare il Real Madrid