Dopo la pausa per le nazionali, tornano finalmente i campionati. Ovunque si parla dei vari big match che ci saranno in questo fine settimana, dal Der Klassiker al Derby della Madonnina, dalla grande sfida tra Arsenal e Manchester United all’ultimo derby di Madrid al Vicente Calderon.
Oltre alle sfide di cartello, anche le altre squadre sono pronte a ripartire, chi con un obiettivo, chi con un altro, per l’ennesimo tour de force che durerà fino a Natale, quando ci sarà la tradizionale sosta invernale. Ovunque torna la passione, tranne in Grecia. Per i tifosi ellenici non ci saranno partite da guardare, né stadi in cui andare. Il perché lo possiamo capire tornando indietro di due settimane, esattamente alla sera del 9 Novembre.
Sembra una giornata come tante in quel di Atene, quando ecco scoppiare un incendio in un’abitazione. La casa non è di una persona qualunque, ma del presidente della commissione arbitrale, Giorgios Bikas, ed è proprio questa ragione a far pensare che non si tratta di una coincidenza o di un cortocircuito, ma di un vero e proprio atto intimidatorio verso il povero Bikas. Lo stesso numero uno degli arbitri, tempo prima, aveva riferito alla Federazione greca che un suo collega era stato minacciato sotto la sua abitazione. In serata arriverà la decisione delle federazione di bloccare tutti i campionati a tempo indeterminato, almeno fino a quando “le indagini non faranno chiarezza”.
Non è la prima volta che il calcio greco entra nel caos. L’anno scorso, esattamente a Febbraio, la Federazione sospese i campionati non solo a causa degli scontri tra i tifosi del Panathinaikos e dell’Olympiacos, ma anche per quelli avvenuti tra quelli di Larissa e Olympiacos Volou. Il campionato riprese un mese dopo, sotto l’obbligo della FIFA, con le partite che si disputarono a porte chiuse. A settembre, invece, la Federazione aveva deciso di posticipare l’inizio dei campionati di un mese, visto l’alto tasso di criminalità e corruzione presente nel calcio, tant’è che la Federazione è stata commissariata dalla FIFA.
Tutto questo non è comunque bastato, la criminalità in Grecia continua e a pagarne le conseguenze e ancora una volta il calcio. Ormai tutti gli abitanti ellenici patiti di questo sport, hanno perso la passione per il calcio, la fiamma si è spenta lasciando spazio solo al caos.