Televisioni di tutto il mondo sintonizzate sulla maxi-sfida tra il Cholo Simeone e Carletto Ancelotti, degna della finale piuttosto che della fase a gironi: chi vince può diventare il leader del gruppo e mantenere lo status di imbattibilità a livello nazionale e continentale. Vigilia di ironie invece per il PSV, dato che la stessa UEFA ha ipotizzato su Twitter la presa di un altro “scalpo” olandese da parte del Rostov (che ha eliminato l’Ajax nel turno di qualificazione).
Atletico Madrid 1-0 Bayern Monaco
Un traguardo importante viene raggiunto da Juanfran, che tocca le 36 presenze in Champions League, diventando per questa competizione il recordman dei Colchoneros. Thomas Müller fa scaldare il Vicente Calderon quando, su un lancio di Thiago Alcantara, la sua girata al volo costringe Oblak a gettarsi per una brusca respinta: il Bayern mette in chiaro di non essere venuto a Madrid per un pareggio fuori casa. Ci pensa Yannick Carrasco a far valere chi è il padrone di casa, superando tre avversari in corsa per poi scaricare dalla destra su Neuer, che si fa trovare pronto a chiudere l’angolino. E a chi era dell’idea che Fernando Torres fosse solo un’eterna promessa, il legno colpito dalla testa del Niño al 22′ ha creato molti dubbi, oltre che un brivido per Manuel Neuer. È appena trascorsa la mezzora, Griezmann è in possesso della sfera nella metà campo tedesca, Thiago Alcantara la tocca in scivolata servendo involontariamente Carrasco: il belga corre più veloce di Boateng e Lahm, e firma l’1-0 con l’aiuto del palo destro. Prima della pausa è Franck Ribery a mancare il pari, con un rasoterra che sfiora il palo.
La seconda metà di gioco si apre con un Bayern subito aggressivo, come dimostrano il colpo di testa di Müller (fuori) e il sinistro di Alaba (altro intervento di Oblak). Ancelotti non perde tempo e nel giro di dieci minuti minuti effettua le tre sostituzioni disponibili: fuori Müller, Boateng e Thiago Alcantara; dentro il sempreverde Arjen Robben, Hummels, e Kimmich (autore di una doppietta contro il Rostov). Si capisce che è la serata di Carrasco, quando al 67′ prova a sorprendere dai 25 metri Neuer, ma il numero uno tedesco respinge senza patemi. Simeone decide di rinnovare l’attacco, togliendo proprio il numero 10 e il Niño per fare spazio a Gameiro e Gaitan, senza toccare Griezmann. Il francese ha la possibilità di finire sul ruolino dei marcatori all’83’, perché Marciniak fischia un rigore a favore dell’Atletico per fallo di Vidal (ammonito) su Filipe Luis: ma il dischetto in Champions continua ad essere stregato per Antoine Griezmann, e la palla viene respinta al mittente dalla traversa (esattamente come nella finale di Milano 2016). Nel finale i bavaresi applicano la solita tattica, con Neuer a fare l’uomo in più in attacco nei minuti di finali di recupero, ma al 96′ Oblak spegne ogni speranza parando il colpo di testa di Robben.
Prima sconfitta stagionale per il Bayern, fama da Armada Invencible per l’Atletico a pieni punti nel girone; ma è solo la seconda giornata e la rivincita ha già una data: 6 dicembre 2016, segnàtelo sulle agende.
Rostov-PSV 2-2
Ad andare in vantaggio dopo pochi minuti è stata la squadra di casa, con Dmitrij Poloz a metterla dentro a tu per tu con Zoet, al termine di una triangolazione tra Erokhin e Sardar Azmoun: il venticinquenne russo si è fatto perdonare dopo l’anonima prestazione contro il Bayern. Prima che passasse un quarto d’ora di gioco, il PSV aveva già pareggiato con Davy Pröpper, con un tiro non irresistibile dai 20 metri, e il portiere russo nettamente in ritardo. La partita si fa seria, e lo dimostrano gli attacchi di Azmoun e Kalachev, sebbene Dzhanaev regali qualche corner agli olandesi (per sua fortuna senza brutte conseguenze). Intorno alla mezzora arriva la notizia del vantaggio dell’Atletico, infiammando lo stadio: con una vittoria il Rostov potrebbe raggiungere i bavaresi e sognare di rimanere in corsa nel girone. I russi ci credono ed è ancora Poloz ad andare a segno, con un bel destro da fuori area su torre di Azmoun. Ma poco prima dell’intervallo è il capitano Luuk de Jong a pareggiare in pieno recupero, ribattendo in rete un pallone finito sulla traversa grazie alla deviazione di Granat.
Nella ripresa aumenta il nervosismo nelle due squadre, affamate dei 3 punti: l’arbitro Turpin mostra il cartellino giallo a Guardado (fallo su Azmoun) e ai russi Kalachev e Cesar Navas per proteste. Il team di Phillip Cocu preme e al 56′ ottiene un penalty per una trattenuta di Terentjev su Luuk de Jong: dagli 11 metri batte Davy Pröpper, ma stavolta Dzhanaev si supera parando in tuffo. Pochi minuti dopo sono i russi a farsi pericolosi con Noboa, che prima dribbla la difesa olandese cercando Erokhin, e su successivo rimpallo tenta la conclusione (fuori di poco). Cocu aumenta il ritmo dei suoi inserendo Bergwijn al posto di Hendrix: il risultato è una traversa di Pröpper e un’altra parata dell’estremo difensore russo sul medesimo Bergwijn, fissando il punteggio sul 2-2.
Il rigore sbagliato lascia il PSV con l’amaro in bocca, mentre il Rostov non ha saputo amministrare il doppio vantaggio a causa delle disattenzioni della propria difesa.
Champions League, Girone D: Seconda giornata
Atletico Madrid-Bayern Monaco 1-0 [35′ Carrasco]
Rostov-PSV 2-2 [8′ Poloz (R), 14′ Pröpper (P), 37′ Poloz (R) 46′ p.t. L. de Jong (P)]
Classifica: Atletico Madrid 6 punti; Bayern Monaco 3; PSV e Rostov 1